Voto: 
9.5 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Numero Uno
Anno: 
1972
Line-Up: 

- Flavio Premoli - organo, pianoforte, mellotron, clavicembalo, piano a puntine, moog, voce

- Giorgio Piazza - basso e voce

- Franz Di Cioccio - batteria, moog, aggeggi, voce

- Mauro Pagani - flauto, ottavino, violino, voce

- Franco Mussida - chitarra elettrica, chitarra acustica, chitarra dodici corde, mandoloncello, voce



Tracklist: 

1. Introduzione (1:10)

2. Impressioni di Settembre (5:44)

3. E' Festa (4:52)

4. Dove... Quando... (Parte I) (4:08)

5. Dove... Quando... (Parte II) (6:00)

6. La Carrozza di Hans (6:46)

7. Grazie Davvero (5:52)

Premiata Forneria Marconi

Storia Di Un Minuto

Il 1972 è l’anno che ha segnato la svolta decisiva per la musica italiana progressiva, poiché pubblicazioni come Banco del Mutuo Soccorso e Darwin (Banco del Mutuo Soccorso), Quella Vecchia Locanda (Quella Vecchia Locanda), Uomo di Pezza (Le Orme) e Ys (Il Balletto di Bronzo) sono ancora oggi considerati i master-pieces del Rock made in Italy.
Alcune di queste formazioni, uscite dal vortice del 1968, avevano già debuttato negli anni precedenti con opere non molto competitive con il fascino del nascente Progressive inglese: eppure i lavori sopra elencati costituirono l’apice della produzione italiana, che riuscì così a sostenere l’impeto sul mercato internazionale di album quali Thick as a Brick (Jethro Tull), Foxtrot (Genesis), Fragile (Yes) e Trilogy (Emerson, Lake & Palmer).

Forse però, il disco che più si è distinto in questo scenario così contorto ma così appassionante è proprio il full-lenght di esordio della Premiata Forneria Marconi, la band che rivestirà per ben trent’anni un ruolo fondamentale per rappresentare al meglio il panorama italiano.
Introdotto da una splendida ed enigmatica copertina metafisica, Storia di un Minuto raffigura uno stile del tutto innovativo nell’interpretare il Progressive: il sound popolare dei Jethro Tull viene ripreso e arricchito con sezioni acustiche di elevato livello, con atmosfere introspettive e con testi profondi, creando un timbro molto vicino ai Quella Vecchia Locanda; difatti gli elementi principali di Storia di un Minuto sono i fiati e gli archi che emergono a sprazzi all’interno dell’opera, stagliandosi dall’architettura melodica quasi festosa che caratterizza l’intero cd.

Strutturato in sette canzoni originali, che garantiscono 34 minuti di passione musicale, Storia di un Minuto è stato spesso reputato il miglior disco degli anni ’70, da cui sono stati tratti i pezzi più celebri che hanno fatto sognare diverse generazioni di fans per un ventennio. Recentemente invece solo gli appassionati del Progressive rammentano i grandi nomi del passato, sebbene la PFM sia ormai conosciuta dai più per aver accompagnato il famoso Fabrizio De Andrè durante il tour più importante della sua carriera.
Nonostante lievi cambi di line-up, la formazione, durante tutta la sua storia, è rimasta praticamente invariata nel nucleo originale ed è questo fattore che ha permesso la buona riuscita della maggior parte delle sue releases.

Una breve introduzione fa avviare il simbolo più vivo del Rock italiano, la perfetta Impressioni di Settembre, traccia veramente profonda, in cui le parole ricercate si legano indissolubilmente all’armonia atmosferica costruita da tutti gli strumenti. La poesia e il sentimento che sgorgano dalla debole ed espressiva voce sono testimonianza della partecipazione del grande Mogol nella stesura del pezzo.
Dopo la coinvolgente E’ Festa, contraddistinta da eccezionali temi di tastiera e da uno stacco centrale piacevole e toccante, è il turno di Dove. Quando., meravigliosa ballata divisa in due parti: se la prima fa ricordare i Le Orme per il sapore medievale, la seconda invece è più virtuosa, in stile Banco del Mutuo Soccorso, poiché Flavio Premoli si esibisce al pianoforte in un intermezzo classicheggiante, seguito in modo preciso da tutti i musicisti.

La Carrozza di Hans, è rilassante nei costanti arpeggi di chitarra acustica, che raggiungono in alcuni punti un totale silenzio, per poi sgorgare in un finale divertente, in cui ritmo e interruzioni improvvise diventano la chiave di lettura della canzone.
Una pioggia finale chiude quindi Storia di un Minuto con Grazie Davvero, che risente notevolmente delle influenze del Progressive inglese, distinguendosi dalla totalità del disco, sebbene l’alternarsi di strumenti differenti e di partiture contrastanti nello stile sia una caratteristica del tutto nuova.

Perciò l’album da quel lontano 1972 ha aperto spiragli compositivi inediti alla realtà Progressive europea e, per la sua singolarità e completezza, deve essere considerato un capolavoro rivolto ad un pubblico amante delle sperimentazioni più varie ed unito dalla passione per le sonorità più ricercate e riflessive.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente