Voto: 
6.7 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Lion Music/Frontiers
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Milan Polak - voce, chitarre, percussioni, armonica
- Randy Coven - basso
- Fabio Trentini - basso
- John Macaluso - batteria

Tracklist: 

1. Difference
2. Psychobitch
3. Crosses
4. Hero
5. Favorite Vice
6. Some Kind Of Jesus
7. All I Want
8. Superstar Mania
9. Straight
10. Happy Now?
11. I Don't Care
12. Free After All
13. The Glowing Of A Cigarette

Milan Polak

Straight

Il chitarrista austriaco Milan Polak giunge con Straight al suo terzo album, che segue ai due strumentali Dreamscapes e Guitar Odissey, con i quali si era fatto apprezzare in particolare dagli amanti dello shredder. In quest'ultimo lavoro però il virtuoso austriaco decide di lasciar libero sfogo anche alle sue corde vocali, certo si tratta pur sempre di tredici brani scritti da un chitarrista ed in cui è naturale che tale strumento assuma una posizione da protagonista, ma si apprezza la volontà di coniugare l'aspetto prettamente tecnico, solitamente poco idoneo a far piacere l'album al di fuori della ristretta cerchia degli innamorati del virtuosismo, con una certa attenzione all'aspetto più melodico, e talvolta persino ‘easy listening' in corrispondenza di quei brani più lenti e melodici.

Accompagnato da Randy Coven al basso e John Macaluso alla batteria, questi due già insieme negli Ark e nella band di Malmsteen, oltre al bassista italiano Fabio Trentini, Polak si mette in luce con una prova positiva anche dietro al microfono, facendo affidamento sul suo timbro caldo e potente, dando vita ad un lavoro diverso rispetto ai precedenti, e non solo per il semplice fatto che non si tratti di un album interamente strumentale, ma anche per il buon equilibrio trovato tra chitarra, voce e sezione ritmica, che poi si concretizza in brani sempre coesi e volti ad evitare tecnicismi fini a sé stessi e non al servizio delle stesse canzoni.

Alcuni brani suonano troppo freddi e non riescono del tutto a coinvolgere ed emozionare l'ascoltatore, infatti le varie Crosses o Some Kind Of Jesus risultano un po' anonime e ripetitive, accanto a qualche giro a vuoto però l'album riesce anche a trovare momenti davvero indovinati come la bellissima Hero, lenta e nostalgica, o le altrettanto valide, ma un po' statiche, All I Want e Happy Now? .
Ciò che più favorisce un ascolto scorrevole di Straight è però la sua varietà pur riuscendo sempre a risultare coeso e continuativo, passando da pezzi più tirati come l'opener Difference o la seguente Psychobitch, in cui superba è la prova di Macaluso dietro le pelli, ad altri più diretti al blues, genere che ha sempre attratto i virtuosi della sei corde, come Superstar Mania o I Don't Care, ma c'è spazio pure per l'aggressiva title-track, per l'hard rock solare e festoso della dinamica e melodica Favorite Vice, prima di terminare ancora sul blues di Free After All e The Glowing Of A Cigarette, quest'ultima di gran lunga superiore.

Milan Polak riesce così a consegnare un lavoro che pur permettendogli di esprimere le sue elevate doti tecniche, permette anche di lasciarsi ascoltare senza troppi patemi, forse senza neanche entusiasmare troppo, ma resta pur sempre il fatto che Straight non annoia minimamente e che riesce anche a coinvolgere, specie in alcuni episodi maggiormente indovinati, e questo è già un gran merito.
 

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