Voto: 
5.2 / 10
Autore: 
Gabriele Bartolini
Genere: 
Etichetta: 
Carpark
Anno: 
2011
Line-Up: 

-Dayve Hawk - Composizione musiche

Tracklist: 

01. Musicbox(in)

02. Wait in the Dark

03. Today is Our Life

04. Yes I Know

05. Offers

06. Humming

07. Sun Hits

08. Worries

09. Fell Thru Ice I

10. Fell Thru Ice II

11. Trance Sisters

12. Musicbox(out)

Memory Tapes

Player Piano

Player Piano è la seconda release sulla lunga distanza per Dayve Hawk, meglio conosciuto in ambito musicale con il moniker di Memory Tapes. Avevamo lasciato lo stacanovista chillwave di New Jersey nemmeno un anno fa, quando dopo due EP ed un 12 giri aveva finalmente messo in ordine le cose con Seek Magic, album d' esordio composto da otto brani ( per circa quaranta minuti di musica) figli dell' elettronica più fumosa, perfetto in ogni sua parte nonché uno dei migliori dell' anno in quel campo. In particolare, si aveva l' impressione di avere a che fare con un Washed Out più tenue ed omogeneo nelle composizioni, alcune davvero raffinate e di altro livello rispetto alla tempra unicamente emotiva dell' autore del recente Within and Without, come ad esempio Stop Talking e Graphics.

Passato in pianta stabile alla Carpark, si deve essere sentito subito stretto fra la morza della stessa label, che in quanto a direttive in fatto di proposta musicale deve aver esagerato, e dell' idolo Toro y Moi, il Nostro confeziona nel nuovo Player Piano una sorta di dream cozzata con le languide derive di Underneath the Pine, che viene incentrata molto bene sul suo side-project Memory Cassette ( di cui si consiglia vivamente l' EP Call & Response, dieci minuti di puro beat addormentato e lo-fi), ma presenta un unico e decisivo difetto: quello di strabordare troppo nel pop, esagerando soprattutto nei tanti jingle da tre minuti a dir poco ovvi. Le intenzioni più che chiare sono quelle di giostrare con gli elementi a disposizione in compendi esibizionisti, dando libero sfogo a sing-along magari già annunciati, ma in realtà le parti tagliate quà e là relegano la musica del nuovo album in un anfratto melodico che produce solo un lieve solletico a Erland and the Carnival ( Wait in the Dark) e Eels ( Yes I Know). Le esecuzioni intermedie, oltre che indecise sul genere da sviluppare, comportano solo lievi tepori e si basano su cambi di ritmo banali, producendosi in numeri che a prima vista giudicheresti improvvisati per l' andatura monotona. In parole povere, proprio quando le cose iniziavano ad andare bene e ci si poteva pure concedere il lusso ( in termini di qualità) di uno studio di registrazione, il lavoro viene ideato attorno ad effetti da DIY inutilmente scintillanti, molti dei quali animati da una indole ( che potremo definire wave) pastosa e macchinosa. Alla fine le dodici tracce riescono a malapena raggiungere il minutaggio delle precedenti otto, ma questo è il male minore. Mentre si percorrono canali indietronici alla Owl City ( Sun Hits), sketch alla Coldplay, qui unti da percussioni sbilenche ( Fell Thru Ice I e Fell Thru Ice II), oppure si sfiora il plagio nel parlare francese in una pronuncia tutt' altro che unica ( Offers), si ha la percezione di assistere a qualcosa di impalpabile e fugace, manco fosse che Dayve abbia fretta di andare a scrivere qualcosa per gli altri due progetti ( di Memory Cassette abbiamo già parlato, ma anche la dance di Weird Tapes merita una citazione, soprattutto se si tratta dell' EP More Tapes del 2008).

Gradevoli soltanto le ritmiche più rodate come Today is Our Life e Worries, quest' ultima con un Farfisa formato tastiera che nemmeno gli Os Haxixins, ma alla fine di questo Player Piano sono le uniche due cose che si salvano, a dimostrazione di un full-lenght forzatamente tirato per le maniche e carente di buoni arrangiamenti. Le sembianze del nuovo disco a firma Memory Tapes non sembrano nemmeno avvicinabili di fronte alla maestosa grazia di Seek Magic, ma ciò che preoccupa è la superficialità sconvolgente che accompagna di pari passo gli episodi dell' album. Più avanti riusciremo a capire tutto questo è stato solo un attimo di sbandamento oppure l' inizio di una proverbiale caduta.

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