Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Filippo Morini
Etichetta: 
4AD
Anno: 
1987
Line-Up: 

- Black Francis - voce, chitarra
- Kim Deal - basso, voce
- David Lovering - batteria
- Joey Santiago - chitarra


Tracklist: 


1. Caribou
2. Vamos
3. Isla De Encanta
4. Ed Is Dead
5. The Holiday Song
6. Nimrod’s Son
7. I’ve Been Tired
8. Levitate Me

Pixies

Come on Pilgrim

Benché al momento della sua uscita passò quasi inosservato sotto gli occhi del pubblico “che conta”, sia nel 1987, sia oggi, penso saremmo in molti a scommettere che fin troppi gruppi avrebbero pagato e pagherebbero per poter vantare un debutto del calibro di Come On Pilgrim.
Mai un EP riuscì rendersi così importante e seminale come questa raccolta di otto perle scheggiate dal ronzio di un malessere acrobaticamente mutato in furore, e rimasto acceso giusto il tempo necessario per consegnare alla storia i 4 folletti dell’apocalisse.

Ci accoglie a braccia aperte e con denti marci la ballata elettrica Caribou, successivamente inclusa nella versione europea di Surfer Rosa, spiazzando gli ascoltatori più impreparati con il suo arpeggio oscillante tra surf e garage stradaiolo, incrociandosi con gli acuti ululati di Francis e la rugginosa chitarra di Santiago, che avvolge di fiamme le urla demoniache del ritornello.
L’ispanica e selvaggia Vamos sterza improvvisamente abbandonando la strada principale per correre tra sentieri semi psichedelici e ossessivi, regalandoci 2 minuti di paranoia in salsa piccante e lingua spagnola.
Con Isla De Encanta si aprono squarci di Punk infettato dall’esperienza del cantante a Puerto Rico, riuscendo a vestire la canzone di un inaudita originalità portata dagli echi latini, che rincorrono le chitarre spiegate e la batteria incalzante lungo tutta la traccia.
Ed Is Dead torna sulle orme del primo pezzo, rivelandosi un solido pezzo Pop, bizzarro ma ricordabile e cantabile. La chitarra acustica assembla la spina dorsale della canzone mentre gli altri strumenti ne dipingono il “mood”, con i loro rumori e i loro silenzi saggiamente orchestrati.
Subito dopo esplode la splendida Holiday Song, che cela dietro la sua incredibile forza melodica un testo che rimbalza tra argomenti scomodi ma inediti come l’incesto e la masturbazione. Il valore di questo pezzo, che verrà giustamente glorificato durante i concerti, è comunque sbalorditivo sotto il prospetto musicale, in poco più di 2 minuti i Nostri confezionano un ipotetico singolo luccicante e “cacthy” dall’orecchiabilità assolutamente lodevole e pericolosa.
Nella successiva Nimrod’s Son viene nuovamente esplicitato il tema dell’incesto senza alcuna vergogna né scrupolo nel vestire il tutto da innocua filastrocca saltellante e velata di perversione soprattutto musicale.
Fortunatamente I’ve Been Tired aiuta a distendere i nervi con le sue atmosfere apparentemente più allegre e meno distorte, rotolando dietro le parole del cantante velocemente snocciolate come un Rap autistico e stridulo che ci importuna all’ombra delle sempre seducenti melodie.
Dalla tranquillità delle strofe ci si tuffa improvvisamente in un mare crepitante che ci trapana le orecchie con le urla di Francis e Kim Deal, appoggiandosi l’uno alla voce dell’altro, ringhiando le parole che danno titolo alla canzone.
I Pixies si congedano con Levitate Me, pezzo infestato da riferimenti religiosi e frasi criptiche, che scorrendo sotterraneo lungo le strofe monocromatiche ed inquietanti si rassegna nuovamente alla melodia, raggiungendo lo standard Pixies con i suoi bridge e ritornelli allacciati da soluzioni intelligenti e mai banali.

Davvero sbalorditivo questo sostanzioso antipasto di ciò che sarà solo un anno dopo Surfer Rosa, anche considerando il fatto che le canzoni qui contenute provengono tutte da uno stesso demo (il cosiddetto The Purple Tape) contenente 17 canzoni tutte dello stesso, grandissimo calibro, e che le 8 scelte per comporre questo Come On Pilgrim non vennero assolutamente re-incise, ma sono le stesse registrate come demo nel marzo 1987, come prima prova in studio della band.
In effetti queste sono cose che possono far pensare, e soprattutto preoccupare, i gruppi che sono alle prese con la registrazione del loro primo demo, ma dopotutto i folletti approderanno in futuro a lidi musicali talmente rivoluzionari e influenti che spiegheranno, almeno in parte, questo stupefacente esordio dalla genialità così rara e sfuggente.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente