Voto: 
7.9 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Gone Gator
Anno: 
1991
Line-Up: 

- Tom Petty - voce, chitarra
- Mike Campbell - chitarra
- Benomont Tench - tastiera
- Ron Blair - basso
- Stan Lynch - batteria

Tracklist: 

1. Learning To Fly
2. King's Highway
3. Into The Great Wide Open
4. Two Gunslingers
5. The Dark Of The Sun
6. All Or Nothing
7. All The Wrong Reasons
8. Too Good To Be True
9. Out In The Cold
10. You And I Will Meet Again
11. Makin' Some Noise
12. Built To Last

Tom Petty and The Heartbreakers

Into the Great Wide Open

Tom Petty, cantautore, chitarrista e rocker americano, forse troppo poco noto ed apprezzato in Italia, forma i suoi Heartbreakers, da non confondersi con gli Heartbreakers di Johnny Thunder, verso la metà degli anni '70 esordendo nel 1976 con un album autointitolato. Proveniente dal profondo Sud degli States, lascia la Florida sua terra natìa per cercare fortuna altrove, e precisamente a Los Angeles, dove recluta i membri della sua futura band, cioè il chitarrista Campbell, il bassista Blair, Tench alla tastiere e Lynch dietro le pelli. La sua musica tenta di unire la tradizione Folk/Rock e Country americana di Bob Dylan e Neil Young al puro Rock targato stelle e striscie dei vari Bruce Springsteen e John Cougar Mellencamp, trattando temi sociali e spaccati di vita americani. Nel corso degli anni, il rocker americano, ora insieme ai suoi Heartbreakers ora da solo, è stato capace di regalarci molteplici buoni album e canzoni indimenticabili, come I Won't Back Down, Free Falling, American Girl e quella Mary Jane's Last Dance, per la quale recentemente si è rischiato di intraprendere le vie legali contro i Red Hot Chili Peppers, vista la forte somiglianza di Dani California alla suddetta canzone.

Into The Great Wide Open esce nel 1991 e segna il ritorno degli Heartbreakers ad accompagnare Petty. Il platter si apre con Learning To Fly, bellissimo pezzo melodico dove le chitarre e la voce del cantante danno vita ad una performance unica, sicuramente uno dei pezzi migliori del platter e dell'intera discografia del rocker americano, così come la terza traccia e title track Into The Great Wide Open, che alla sua uscita fu accompagnata da un videoclip interpretato da Johnny Depp e Faye Dunaway, un pezzo rock che ancora una volta punta molto sulle chitarre e sul vocalist, con una bella melodia ed un refrain adrenalinico ed orecchiabile sempre introdotto da batteria e chitarra. Tra queste due perle, King's Highway, altro bel brano lento e melodico, poi Two Gunslingers, che gioca le sue carte sempre sulle stesse caratteristiche, chitarre acustiche ed interpretazione dell'ottimo singer. The Dark Sun Of The Sun è invece un pezzo più alla Springsteen, ed anche la più dinamica
All Or Nothing differenzia l'omogeneità della proposta iniziale dei primi quattro pezzi, anche per un uso più evidente della tastiera ed una musicalità più piena, mentre l'intro di chitarra acustica e banjo di All The Wrong Reasons ci riporta alle sonorità d'apertura, anche se il brano si fà particolarmente apprezzare per il suo bellissimo chorus, ed a seguire Too God To Be True richiama alla mente il sound di Bob Dylan, invece Out In The Cold, è l'unico brano che proprio non riesco ad ascoltare per intero e per me di molto inferiore rispetto a tutto il resto. Ancora chitarre acustiche in You And I Will Meet Again, discreto brano che poco aggiunge all'album, mentre sonorità più dure, quasi Hard Rock per Makin' Some Noise, ed a chiudere l'ottima Built To Last, dove sono più la batteria ed il basso ad accompagnare la sempre ottima interpretazione di Tom Petty.

In definitiva Into The Great Wide Open è un buon album che si rifà molto alla tradizione Rock e Folk americana sia nelle sonorità che nei contenuti, cosa peraltro presente in tutta la discografia di questo cantautore e cantastorie, che ha fatto sua la lezione di Bob Dylan prima e Bruce Springsteen dopo. L'unica pecca di quest'album stà invece nella parte finale, che perde molto della grinta e della vena ispirativa presente nelle gemme iniziali, in particolare Learning To Fly e la title track, mentre altri brani da non perdere sono King's Highway, Built To Last e All The Wrong Reasons, ma a parte due o tre pezzi di cui si è già parlato, la qualità dei brani proposti è indiscutibile.

 

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