Voto: 
8.7 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Jet Records
Anno: 
1980
Line-Up: 

- Ozzy - voce
- Randy Rhoads - chitarra
- Bob Daisley - basso
- Lee Kerslake - batteria
- Don Airey - tastiere

Tracklist: 

1. I Don't Know (05:16)
2. Crazy Train (04:56)
3. Goodbye To Romance (05:36)
4. Dee (00:50)
5. Suicide Solution (04:21)
6. Mr.Crowley (05:03)
7. No Bone Movies (03:53)
8. Revelation (Mother Earth) (06:09)
9. Steal Away (The Night) (03:29)

Ozzy Osbourne

Blizzard of Ozz

Una delle cose più tristi del mondo è vedere un mito della musica in televisione rovinato dal successo, dalla droga, dall’alcool, da ogni sorta di eccesso e chissà da cos’altro. E’ proprio il caso di Ozzy Osbourne, cantante dalla voce inconfondibile e dalla personalità alquanto bizzarra, che si ritrova oggi giorno ad interpretare tristemente sé stesso in un famoso programma televisivo. Numerose persone lo trovano esilarante, altre simpatico, ma i fan di vecchia data ed i veri appassionati di musica non possono che inorridire davanti ad un simile scempio. Nel 1977 tutto questo era soltanto un lontanissimo incubo e nessuno si sarebbe aspettato mai un futuro simile per il leggendario singer dei Black Sabbath. Ozzy decide però di lasciare la band di Iommi a causa di tristi vicissitudini familiari e problemi legati all’alcoolismo. Solo un anno più tardi Osbourne rientra in line up ed incide con i Sabbath il controverso e discusso Never Say Day! Nel 1979 tuttavia, stavolta per divergenze con gli altri membri, viene cacciato dal gruppo. Il buon Ozzy non si perde d’animo, riunisce intorno a sé esperti ed abili musicisti e decide di tentare la carriera solista. Il nome scelto per la nuova band è inizialmente Law ma ben presto viene cambiato in Blizzard Of Ozz ed infine semplicemente in Ozzy Osbourne. Nel 1980, anno colmo di uscite discografiche interessantissime, Ozzy e la sua ciurma registrano, confezionano e rilasciano uno degli album più significativi della scena Metal di tutti i tempi: Blizzard Of Ozz.

I Don’t Know è solamente la prima di una serie di memorabili tracce destinate a fare storia. Dopo una breve introduzione ci si trova subito di fronte ad un riffing mozzafiato ed ad un lavoro di basso elementare ma decisivo. La voce di Ozzy, tutt’altro che tecnica, è caratteristica come sempre ed il pezzo è strutturato, intelligentemente, in modo semplice e chiaro. Davvero pregevole il passaggio lento centrale che anticipa di poco il meraviglioso assolo. Un metal kid non è autorizzato a ritenersi tale senza conoscere a memoria ogni passo di Crazy Train, seconda track di Blizzard Of Ozz. Ozzy apre il pezzo invitando tutti a bordo del treno pazzo. Già perché Crazy Train non è semplicemente un titolo, ma la perfetta rappresentazione della canzone. Infatti la reale impressione che si ha ascoltando la composizione è proprio quella di un folle treno che viaggia per il cielo con a bordo Ozzy e compagni. Il ritmo incalzante si identifica esattamente con l’avanzare lento ma irrefrenabile del magico mezzo. Crazy Train è forse uno dei brani più trascinanti della musica Metal e la voce di Mr.Osbourne non può che completare il tutto ottimamente. Crazy Train uscì, poco tempo prima di Blizzard Of Ozz, anche come singolo. La b-side del 45 giri si intitola You Looking At Me Looking At You e verrà in seguito inserita, in qualità di bonus track, nella ristampa del disco su cd prodotta dalla Epic/Sony Music. In Goodbye To Romance Ozzy si abbandona ad una certa malinconia, che trasuda sia dalle melodie che dal testo. Escludendo l’assolo, assai interessante, la song non presenta alcun elemento particolare, ma resta comunque piacevole da ascoltare. Dee è invece una breve ma intensa strumentale eseguita interamente dal mitico e purtroppo sfortunato Randy Rhoads. La chitarra acustica dell’abilissimo axeman inventa delicate note che potrebbero fungere sia da conclusione per Goodbye To Romance che da introduzione per Suicide Solution, track numero cinque del disco. Abbastanza cadenzata ed aggressiva, la canzone presenta delle liriche sicuramente veritiere e sentite dall’artista di Birmingham. Suicide Solution racconta infatti della grande passione distruttiva di Ozzy: l’alcool. Questo suo grave problema gli aveva reso difficoltosa persino la ricerca di un contratto discografico per il finanziamento delle registrazioni di Blizzard Of Ozz. Osbourne si presentava ai colloqui praticamente sempre ubriaco e ciò scandalizzava chiaramente i vari dirigenti che, rifiutando ogni tipo di accordo, lo cacciavano subito. Sarà dovuto soprattutto a Sharon Arden, prima manager poi addirittura moglie del singer, il successo commerciale dell’ex cantante dei Black Sabbath.

Ad introdurre Mr.Crowley ci pensano le tastiere di Don Airey. L’atmosfera che si viene a creare è assai cupa, oscura, e ricorda tipicamente quelle dei Black Sabbath. Splendido l’assolo finale, ideato dal genio di uno dei migliori chitarristi di sempre: Randy Rhoads. Egli, si dice, non era nemmeno interessato ad entrare nel complesso di Ozzy, dal momento che si trovava ottimamente con i Quiet Riot, ma fu spinto da un amico e alla fine partecipò alle audizioni. La leggenda narra che bastò qualche veloce esercizio di riscaldamento per convincere il madman britannico ad assumere Rhoads con sé. Per Randy si aprivano quindi le porte del successo, tanto aspirato da numerosi altri contendenti al posto nel gruppo. Il destino è però spesso crudele e lo sfortunatissimo Randy morirà il 19 marzo 1982 in un incidente aereo. Il buon Ozzy non si dimenticherà certo di lui e lo omaggerà, 5 anni dopo, con un album live di tributo. No Bone Movies presenta, ancora una volta, alcuni riff micidiali e compatti. Blizzard Of Ozz non è tuttavia solo un disco caratterizzato da ottimi parti di chitarra, bensì una pregevole dimostrazione vocale dello stesso Ozzy. Lo stile di Osbourne non è certo tecnico e nemmeno ricercato, ma il timbro del singer inglese è inimitabile e sempre accattivante. Molto particolare è la successiva Revelation (Mother Earth), contraddistinta, specialmente nella prima parte, da alcuni arpeggi alquanto dolci ed un sapiente uso delle tastiere. Ozzy, qui figlio della madre terra, è convinto che l’uomo stia distruggendo la natura e che quest’ultima presto si ribellerà e vendicherà tutti i mali che ha subito. La sezione finale del pezzo è veramente dura e rabbiosa, quasi a rappresentare la furia della natura nei confronti degli uomini, sempre così avidi e malvagi nei suoi confronti. Tutto cambia drasticamente nell’ultima song dell’album, ovvero Steal Away (The Night). Le liriche trattano ora di tematiche decisamente più leggere e divertenti rispetto al brano precedente. Mr.Osbourne appare quindi assai diverso, più solare e positivo rispetto ai tempi dei Black Sabbath. Quel fenomeno di Randy ruba nuovamente il ruolo di protagonista allo stesso Ozzy ed i suoi riff, insieme con il trascinante refrain, si dimostrano le parti migliori della canzone.

Blizzard Of Ozz, il cui nome si ispira chiaramente al celebre film Wizard Of Oz, stupisce particolarmente per la sua freschezza musicale. Il disco, ascoltato al giorno d’oggi, non sembra affatto uscito nel 1980 ed il suo sound risulta essere caratteristico di periodi ben più recenti. Il debutto discografico del progetto solista di Ozzy contiene una tra le più belle canzoni di sempre ed altre composizioni, altrettanto interessanti ed apprezzabili, ma non travolgenti ai livelli di Crazy Train. Blizzard Of Ozz è sicuramente un lavoro storico e non dovrebbe assolutamente mancare nella collezione di ogni appassionato di Metal e di Rock in generale. Ozzy è tornato più in forma che mai e non sarà certo semplice offuscarne la personalità d’ora in poi.

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