Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Quarterstick Records/Promorama
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Tara Jane ONeil – voce, composizione, chitarra

Tracklist: 

1. Primer
2. A Partridge Song
3. The Louder
4. A Sparrow
5. A Room For These
6. Blue Light Room
7. Need No Pony
8. Fundamental Tom
9. The Looking Box
10. This Beats

Tara Jane ONeil

In Circles

L’americana Tara Jane ONeil non è semplicemente una cantautrice poli-strumentista di grande qualità. Il suo talento spazia dalla musica all’arte; svetta dal songwriting all’ingegneria e alla pittura. Questa ragazza di Portland (Oregon) possiede molti talenti, raramente compresenti in una stessa persona. Lei però riesce a conciliare ogni sua esperienza e passione e a fonderle assieme nei suoi lavori, di cui l’ultimo In Circles è uno dei più delicati e profondi, anche se, non per questo, uno dei migliori. Si tratta del terzo capitolo di una carriera che si sta rivelando infatti davvero interessante, poliedrica e soprattutto ricca di soddisfazioni per la talentuosa TJO. I dieci brani che compongono il platter sono accomunati da un mood particolare, di grande raffinatezza, che concilia ricordo e aspettativa. Di sicuro il full-lenght possiede molto del suo paese d’origine. Ogni canzone – alcune quasi delle ballate – è ricca delle immagini e dei colori delle foreste e dei ricchi paesaggi naturali che abbondano in quella regione al limite occidentale degli States.

La connotazione fortemente immaginifica sta dunque alla base dell’album; per di più lo stile acustico, conciliato con tastiere, effetti, flauto, percussioni, è emblematico di tali paesaggi pittoreschi, che non mancano di tocchi dissonanti. La pittura, elemento fondamentale della vita di TJO, è parallelamente elemento basilare del disco. Le tracce si propongono come dei quadri: scenari dotati ognuno di propria autonomia e di una propria anima. Un colore viene dunque a corrispondere a un sentimento, a uno stato d’animo. Questa è certo la peculiarità di un disco che pecca solo in alcuni punti in una registrazione e produzione non perfette, ma che d’altra parte sfrutta tali mancanze per caricarsi di un’atmosfera naturale e rustica – se non perfino di una certa svogliatezza rilassata – che può diventare molto affascinante.

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