Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
Filippo Morini
Genere: 
Etichetta: 
Elevator/Valvolare/Jestrai
Anno: 
2009
Line-Up: 

:
- Landòn - voce, chitarra
- Gionson - batteria
- Corraz - basso, voce


Tracklist: 


1. City Waves
2. Breakdance
3. Fruit.With Sugar.On fire
4. Tasting Fun
5. Lovely Day
6. Rainbow Drive
7. Ten Dollar Ride
8. Sexually Confused
9. Are You ok?
10. Hand Man 

Oginoknaus

Nuclear Cunt

Gli Oginoknaus sono un power trio di Senigallia arrivato al presumibile disco della maturità (dato il tipo di produzione e gli addetti ai lavori che hanno messo le mani su questo lavoro, come un certo Rob Ellis), pubblicando Nuclear Cunt, e sebbene l’accostamento nome band (metodo contraccettivo) e nome album (traducete voi) lasci supporre scenari musicali di scempiata natura con annesse generose colate di trash (colpa soprattutto di una copertina che definire di cattivo gusto è un eufemismo), ciò che ci troveremo ad affrontare non è altro che onesto e selvatico indie rock fatto con chitarre, tamburi e sudore. 

Canzoni brevi, quattro accordi tesi e sporchi al punto giusto, ritmiche belle dritte senza pretese né accenni di virtuosismi fini a sé stessi, ed una voce talvolta strascicata talvolta ferma e carica di personalità dai forti richiami anglosassoni.
In perenne equilibrio tra il pop spudorato e le macchinose e forzate geometrie melodiche dell’indie rock, i brani scorrono con facilità anche grazie alla buona e genuina produzione, sebbene nessuno di essi brilli di quella tipica luce emanata dalle hit predestinate, preoccupandosi di non varcare la sottile linea invisibile che farebbe apparire troppo “mainstream” il tutto.
I Nostri se la cavano comunque meglio quando decidono di liberarsi di ogni zavorra post-qualcosa dedicandosi a del sanguigno garage punk tutto spigoli e ossa come Ten Dollar Ride o Sexually Confused (sicuramente la traccia più riuscita del disco) che pur soffrendo di un originalità prossima allo zero assoluto riesce comunque ad installarsi nelle orecchie di chi ascolta facendosi ricordare e canticchiare con piacere.
Non mancano tuttavia gli esperimenti, per quanto possano considerarsi azzardati esclusivamente entro il mood generale del disco, che si manifestano nella monotona psichedelia di Hand Man e nella collegiale Fruit.with sugar.on fire, che ricorda i Pavement con le sue spensierate chitarre lo fi ed il suo basso trascinatore, o ancora la melodica Tasting Fun, carica degli stessi sentimenti agrodolci della traccia precedente, ma segnata da un classico arpeggio cristallino dall’orecchiabilità inarrestabile e da una voce svogliata ed imbronciata ma densa di fascino. 

Nuclear Cunt
è un disco che snocciola piccoli momenti di rara preziosità, ma che troppo spesso annega tra le trame prive di mordente tipiche dell’indie rock più recente, difetti figli di un genere che ormai comincia a lanciare le prime chiare richieste di aiuto.
In questo lavoro non si trovano canzoni imprescindibili, sebbene le già citate Sexually Confused, Fruit.with sugar.on fire e la delicata Tasting Fun meritino sicuramente più di un ascolto da parte degli appassionati, ma il vero problema è tutto il resto: una sequenza di canzoni poco ispirate e dalle melodie prive di mordente che falliscono nell’intento di rendersi accattivanti come vorrebbero.  

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