Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Trustkill/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Carl Severson - voce
- Matt "Portland" Hay - chitarra
- Steve Jeff - chitarra
- Mike Olender - basso
- Chris Ross - batteria


Tracklist: 

1. Somebody Call Somebody
2. Scum
3. Broken
4. Save Yourself
5. Famous Last Words
6. Have You Ever Had A Really Bad Day?
7. Just Like Johnny
8. The Moment, The Sound, The Fury
9. Chances Aren't
10. The Ending

Nora

Save Yourself

I Nora, quintetto Metalcore del New Jersey capitanato dal proprietario della Ferret Records Carl Severson, giungono nel 2007 al terzo capitolo discografico con Save Yourself, un album che va oltre i tradizionali canoni del Metalcore, presentando delle sezioni strumentali efficaci e valide. All’interno della florida scena Metalcore infatti i Nora riescono a distinguersi grazie alla commistione di generi differenti, quali addirittura Sludge e Doom, costituendo pertanto una realtà che non si limita solo ad emulare gli stilemi fondamentali.

L’album prende avvio con Somebody Call Somebody, in cui si intravedono i primi elementi sperimentali, come i numerosi effetti e come la voce di Severson, acida nel suo grintoso incedere; più ritmata e rapida è Scum, che pecca però in originalità durante tutto il suo sviluppo, mentre Broken rappresenta un episodio maggiormente legato alla matrice Hardcore dei Nora.
La strumentazione non è estremamente elaborata dal punto di vista tecnico, ma le soluzioni che i Nora ricavano sono buone e non scontate: la voce invece rimane costantemente sullo stesso livello di tono e quindi non raffigura di certo un punto di forza per il quintetto americano.
E se la title-track Save Yourself permetterà di rallentare l’andamento dell’album con i suoi fraseggi, Famous Last Words costituirà un tramite tra il sound dei Converge e rivisitazioni prettamente Hardcore.
La registrazione comunque in diverse sezioni è abbastanza grezza e non riesce a valorizzare gli intrecci presentati dai Nora, producendo un muro di suoni non professionale.
Più l’album si avvia alla fine, più si comprendono i problemi dei Nora che, oltre agli ottimi spunti Sludge, non fanno risaltare la propria personalità per colpa di una produzione mai all’altezza delle composizioni.

Se la voce di Carl Severson potesse maturare, i Nora giungerebbero al salto di qualità, poiché le idee sono numerose e ben congegnate. Non rimane che sperare in un futuro in discesa per la band statunitense, dato che questo terzo album di studio ha fatto registrare un netto miglioramento rispetto ai due predecessori. Si consiglia Save Yourself a chi desideri avvicinarsi a qualche realtà Metalcore che sappia spaziare in vari generi, senza rimanere ancorati al comodo appiglio dei maestri internazionali del genere o addirittura del mercato.

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