Nuovo promettente nome del panorama indipendente italiano, i Nolatzco sono la creatura di Giovanni Fanelli, una delle due fresche costole appena entrate in casa Rossofuoco, l' ensemble che tutta Europa ci invidia, valorosi scudieri da sempre legati a Giorgio Canali, uno dei ( fin troppo pochi) cantautori nostrani coinvolti in quel barlume epico di rock leggendario riuscito a reinventarsi senza modificare di tanto il credo di partenza.

Pensare anche solo per un attimo che qualcosa di diverso possa uscire dalle menti di uno dei suoi numerosi adepti è pura utopia: Assalto Alla Luna è la riproposizione di un linguaggio oramai codificato ed interpretato in ogni angolo del mondo, ma non per questo da subito facile da captare, o quantomeno intuire.

D' altro canto, se appare innegabile ammettere il fantasma del rocker di Predappio su una moltitudine di elementi, perlopiù sonori, riguardanti la prima parte del disco ( la caustica BabyRivoluzione, con i suoi giri di chitarra, potrebbe essere stata benissimo progettata per il b-side di Rojo, per non parlare delle altrettanto incendiarie Educati Al Successo e Abusivisness – quest' ultima presentata con un deciso piglio punk) è anche vero che Fanelli ed i suoi mettano davvero molto del loro, a partire dal vigore snello e fresco dei testi per finire con le gradevoli inserzioni di stampo pop-wave delle ballate finali ( Lullabymoon, Un Caos che Ti Assomiglia, La Ballata dei Cuori Intermittenti), a metà tra il rock anni '90 di Vasco, Carboni e Grignani ed il pop edulcorato e “cullato” dei primi eclettici ( non ci credete?) Tiromancino.

Tutti nomi dai quali i Nolatzco adottano oltre tutto lo spirito suburbano, da duri nell' animo e creativi coi piedi per terra; un mood che non faticherà l' ascoltatore a familiarizzare in breve tempo con Assalto Alla Luna, personalissima quanto moderna dichiarazione d' intenti che i quattro ferraresi tutto chitarra-basso-batteria interpretano con gusto, passione e – fatto a dir poco prezioso per dei giovani come loro – sana esperienza.