Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Andrea Evolti
Genere: 
Etichetta: 
Massacre Records/Audioglobe
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Daniel Botti - voce, chitarra
- Gary D' Eramo - chitarra, voce
- Klaus Mariani - basso
- Marco Di Salvia - batteria


Tracklist: 

1. Shotgun Blast Propaganda
2. AsGod Kills
3. Hellywood
4 .Cancer
5. Redrum
6. Old Nick
7. Watcher Of A Failed Generation
8. Trough Fail And Foul
9. Truth Is Out
10. The Manhattan Project

Node

As God Kills

Contro le menzogne della società moderna ci vuole una propaganda a colpi di doppietta. Con Shotgun Blast Propaganda si apre As God Kills, quinto lavoro ufficiale di una delle più importanti Thrash/Death band italiane, per certi versi sottovalutata dal pubblico nazionale. Il fuor-piece di Daniel Botti & Co. decide per un album violentissimo, molto più orientato verso il Thrash feroce ed aritmico alla Meshuggah, come molti tempi dispari e stoppati di chitarra denotano nella title-track, grazie anche ad una produzione a dir poco eccezionale e dinamitarda. La scrittura dei pezzi è micidiale per ferocia, ispirazione ed efficacia, il tutto però mixato a quel particolare tipo di melodie che riescono a creare i Node, grazie anche allo splendido lavoro vocale di Daniel e Gary, le due asce, che alternano i loro due tipi di voci: più growl/death, maggiormente howling/Thrash stile Pantera il secondo, come si apprezza nel ritornello e nei giochi vocali di Hellywood, che ricorda un po' i Machine Head del capolavoro Burn My Eyes. Se è vero, però, che è avvenuto un eccessivo abbandono dell'aggressione melodica e di fraseggio (che caratterizzavano due dischi monumentali come Sweatshops e Das Kapital), va detto che questo platter è incredibilmente veritiero sull'attuale stato d'animo artistico della band: feroce ma con lucidità e perizia, spietato ma con fantasia.

I Node, con testi sempre legati al mondo che ci circonda, oggi parlano delle guerre di religione, di una società, la nostra che si trova ad un bivio decisivo per la sua evoluzione o autodistruzione, di un mondo sull'orlo di una guerra. Sono i primi fuochi d'attacco, meravigliosamente debordanti come l'inizio di Cancer, frutto di un lavoro ritmico splendido di Botti e D'Eramo e di assoli essenziali ma non minimali, ma anche di una sessione ritmica impetuosa, guidata ad alta velocità da Marco Di Salvia (batteria) e dal bassista Klaus Mariani. Certi incipit nervosi come Redrum (con annessa trance di Danny Torrance tratta da Shining di Kubrik), si alternano a partenze che richiamano Sweatshops, come quella di Old Nick, un riffing violenzo ed epico allo stesso tempo, breakkato da parti vocali stile Carnal Forge, ma sempre con melodia 'made in Node'. Alcune reminescienze dei Soilwork di Natural Born Chaos si ravvisano in Through Fail And Foul, ma l'anima di violenza visionaria ed epica dei Node plasma il tutto a propria immagine. Album micidiale e di altissima qualità, che oltre a colpire duro ma con stile apre un'altra strada ai Node stessa, quella che il sottoscritto già pregusta; la formazione lombarda genera album che sono il ritratto del loro momento artistico, senza eccessivamente snaturarli. Se anche Sweatshops e Das Kapital avevano una melodia inarrivabile questo As God Kills, oltre a farsi apprezzare dalla primo secondo, mostra il futuro dei Node stessi: la fusione di una violenza con aritmie tecniche debordanti mista ad un sempre maggior senso epico. Immaginate il futuro: Das Kapital perfettamente fuso con As God Kills...ma per ora, un consiglio. Godetevi, amate e consumate tutto il caricatore di As God Kills...poi ricaricate il vostro stereo ancora ed ancora. Questo album è un altro punto chiave per una band che non ha mai smesso di sorprendere e colpire nel segno. Divina ferocia.

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