Voto: 
9.0 / 10
Autore: 
Roberto Boasso
Genere: 
Etichetta: 
Supreme Chaos Records
Anno: 
2004
Line-Up: 

- Marcel Va. Tr - Chitarre, Voce
- Matthias R. - Batteria
- Torsten, der Unhold - Voce
- Steffen:Emanon - Tastiera, Voce
- Thomas F. - Chitarra
- Martin K. - Basso

Tracklist: 

1. Einleitung: Zwölf Monde (01:46)
2. Frühling: Des Schwarzen Flieders Wiegenlied (15:36)
3. Sommer: In Einem Mittsommernachtsschatten / Nocte Obducta (11:18)
4. Herbst: Lenkte Einsam Meinen Schritt... (08:19)
5. Winter: Dezembermond (14:22)

Nocte Obducta

Nektar - Teil 1

Con una grande carriera alle spalle, fatta di cinque ottimi album, i tedeschi Nocte Obducta si apprestano a dar luce il primo capitolo della saga Nektar, album che segna un parziale ritorno al suono “originale” del gruppo, quel black melodico che aveva contraddistinto le composizioni fino a Galgendämmerung, per poi dare spazio a una breve parentesi quasi Doom-Gothic, che ha caratterizzato però solo l'eccezionale mini-cd Stille. Le sonorità rimangono comunque abbastanza distanti dagli esordi, risultando meno grezze e un pò meno violente.

L’apertura è affidata a una bellissima intro strumentale, Einleitung: Zwölf Monde, il cui suono è composto da tastiere sinfoniche accompagnate da ritmi lenti e dal classico suono di chitarre del gruppo, costituito da note spesso tirate, alternate con riff molto melodici, che però non perdono in aggressività. Peccato solo per la breve durata, meno di due minuti.
Ma ecco partire il primo vero brano dell’album, Frühling: Des Schwarzen Flieders Wiegenlied, che si avvia abbastanza violentemente, per poi essere caratterizzata da continui cambi di tempo e melodia. Ottimi riff di diverse influenze, con qualche passaggio che ricorda il Thrash, e altri più simili a quelli del precedente Stille. Buona prova vocale di Torsten, che come negli altri album, alterna lo scream al growl, con qualche parte anche pulita, seppur in minor quantità rispetto alle ultime composizioni del gruppo. Interessante un breve intermezzo a metà canzone dal sapore quasi psichedelico, che riesce a non stonare con il resto del brano, riuscendo, anzi, ad arricchirlo di nuove sonorità.
Dopo ben 15 minuti, in grado però di non annoiare, inizia la terza traccia, Sommer: In Einem Mittsommernachtsschatten / Nocte Obducta. Il brano si apre molto tranquillamente, con chitarre acustiche e tastiere in primo piano, ma anche quando entrano gli strumenti elettrici rimane tra i più calmi dell’album; non per questo però perde in bellezza, rivelandosi invece uno dei migliori. Anche qui molte variazioni, che riescono a non far annoiare nonostante la lunga durata del brano.

Un bel riff ci segnala l’inizio del quarto capitolo, Herbst: Lenkte Einsam Meinen Schritt, forse quello più vicino, come tempi e melodie, al Black “tradizionale”, pur mantenendo certe distanze da esso. È anche la traccia più corta, l’unica a non superare i 10 minuti di durata. La chiusura del brano è assegnata ad un riff più melodico, che poi viene seguito dall’ultimo brano, Winter: Dezembermond. Seppur la qualità sia sempre di alto livello, è forse il pezzo meno riuscito, soprattutto perché in alcuni punti risulta leggermente ripetitivo. Ci sono comunque belle melodie anche qui, ma in dose lievemente minore rispetto al resto dell’album.

Così si chiude quest'ottimo lavoro, che riesce nel difficile obbiettivo di non abbassare la qualità degli album scritti finora dai tedeschi, aiutato anche da una buona produzione, che consente un’eccellente pulizia del suono. Ulteriore conferma, quindi, che i Nocte Obducta sono una delle migliori realtà della scena estrema odierna.

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