Voto: 
6.1 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Frontiers Records
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Jack Blades - voce, basso
- Brad Gillis - chitarra, backing vocals
- Kelly Keagy - batteria, backing vocals
- Jeff Watson - chitarra, backing vocals
- Michael Lardie - tastiere, backing vocals

Tracklist: 

1. Tell Your Vision
2. Drama Queen
3. You're Gonna Hear It From Me
4. Whatever Happened
5. There Is Life
6. Rock Star
7. Hole In The Sun
8. Fool In Me
9. White Knuckle Ride
10. Revelation 4am
11. Wrap It Up
12. Being

Night Ranger

Hole In The Sun

Erano in molti, tra gli amanti del melodic hard, ad attendere il nuovo lavoro dei Night Ranger, band che in quegli anni '80 tanto proficui per questo genere aveva contribuito a segnare la storia dell'hard rock, grazie a bellissimi album come Dawn Patrol del 1982, Midnight Madness del 1983 e 7 Wishes del 1985, nei quali erano contenuti i loro maggiori successi, da Sing Me Away a When You Close Your Eyes, poi il lento declino e lo scioglimento nel 1989, prima di tornare in versione ampiamente rimaneggiata nel 1995 con Feeling Off The Mojo e poi in formazione completa con Neverland del 1997 e Seven dell'anno dopo.

Adesso, a quasi dieci anni di distanza, il tanto atteso come back con Hole In The Sun, ossia un buco nel sole; in realtà, spiace dirlo, ma si tratta più che altro di un buco nell'acqua, infatti la nuova uscita dei californiani non convincerà affatto soprattutto i fan di vecchia data, e penso proprio lascerà indifferente gli altri. E' comprensibile che i vari progetti paralleli e solisti portati avanti nel corso degli anni dai vari membri della band, Jack Blades e Kelly Keagy in particolare, abbiano portato nuovi elementi o nuove influenze e convinzioni in fase compositiva, ma non è altrettanto comprensibile uno snaturamento così evidente di quel sound che li aveva condotto ad un rapido successo, siamo distanti anni luce infatti dal melodic hard degli anni d'oro, per approdare verso un modern hard rock, contaminato da spunti al limite dell'alternative e, udite udite, del punk! Quest'ultima ipotesi in realtà si riscontra nella sola Rock Star, peraltro neanche uno dei peggiori pezzi contenuti in questo platter.

Fin dalle battute iniziali, il lavoro sembra proprio non convincere, Tell Your Vision o Drama Queen sono dei modesti brani che non hanno l'immediatezza e l'appeal dei grandi successi passati, e che comunque anche dopo più ascolti non faranno affatto impazzire l'ascoltatore, un po' meglio la coriacea You're Gonna Hear It From Me o il boogie rock della title-track, addirittura pessimi i modernismi di White Knuckle Ride, appena accettabili Wrap It Up e la lenta Fool In Me, quest'ultima particolarmente tediosa.
Tra i brani migliori si possono segnalare Whatever Happened, per merito soprattutto della buona alternanza tra strofe cadenzate ed il bel ritornello pieno e melodico, la delicata ballad There Is Life, bellissima e molto in linea col glorioso passato della band, irresistibilmente melodica ed in possesso di un bel refrain, Revelation 4am, nostalgica ed al contempo gioiosa, in cui ottima appare la prova del singer, e la malinconica closer Being, che pur carina non riesce mai a decollare.

Hole In The Sun si rivela purtroppo una vera delusione, infatti l'ultima fatica dell'act californiano riesce a strappare con le unghia una risicata sufficienza, soltanto grazie ad un paio di buoni brani e ad una mangiata di modesti pezzi. Non sarà stata di certo la lunga assenza dalle scene a penalizzare i Night Ranger, visto e considerato che molti di loro si sono tenuti impegnati nel corso degli anni, quanto piuttosto la ruffiana ricerca ed evoluzione, o forse involuzione, verso un sound più moderno che pare proprio non far parte del loro DNA.


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