Voto: 
8.2 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Mute
Anno: 
1986
Line-Up: 

- Nick Cave - Voce, Organo
- Thomas Widler - Batteria
- Mike Harvey – Basso, Xylofono
- Blixa Bargeld – Chitarra
- Barry Adamson – Basso

Tracklist: 

1. Your Funeral... My Trial
2. Stranger Than Kindness
3. Jacks Shadows
4. Carny
5. She Fell Saway
6. Hard On For Love
7. Sad Waters
8. Long Time Man
9. Scum

Nick Cave and The Bad Seeds

Your Funeral... My Trial

Tra i cantautori internazionali degli ultimi vent'anni spicca sicuramente e con rigida decisione l’incontraddistinguibile nome del “seme cattivo del rock”: Nick Cave, artista dallo spessore carismatico a dir poco mastodontico, genio capace di rendere il rock cantautorale un'interminabile corrente di turbolenze emotive e disagi esistenziali, pantomime mentali e inquietanti discese interiori.

Your Funeral... My Trial, disco risalente al 1986 è uno dei tanti esempi di come Cave sia riuscito ad evolvere il proprio sound in un linguaggio personale e lontano dagli standard imposti dall'allora vigente wave ottantiana. Impossibile non rimanere di pietra di fronte a qualsiasi lavoro di questo artista, come è improbabile ascoltare, senza venire avvolti in una coperta di funebre emozione, l'opener del disco, ovvero l’omonima Your Funeral... My Trial, tra le canzoni più malinconiche e toccanti nell'intera discografia del mostro sacro australiano, gioiello che simboleggia l'apertura di questo giardino (dis)incantato nella maniera emotivamente più tragica e funerea. Molto più veloce e vigorosa, ma non meno emozionante, è la successiva Stranger Than Kindness, in cui trionfa su un piedistallo dorato l’immensa voce di Cave, seguito a ruota da un loquace ma movimentato accompagnamento di chitarra, mentre la batteria si limita a scandire un tempo ben sostenuto solo sul rullante rimanendo nel silenzioso background della canzone.

Interessante anche la terza Jack Shadows, bizzarra e caotica nel più elaborato sottofondo strumentale guidato da un Cave istrionico e teatrale che si ripercuote nella successiva Carny, brano anch’esso caratterizzato da un'accentuata ricerca strumentale dalla quale emerge un alienante immaginario di personaggi e atmosfere grottesche e pseudo-gotiche. Oltrepassando la cacofonica e confusionaria Hard On For Love, veniamo raccolti dal soave abbraccio di Sad Waters, una ballata solare e toccante, ancora una volta innalzata dall'immensa interpretazione vocale di un Cave mai così eterogeneo e capace di adattarsi a qualsiasi background musicale, come dimostra anche la penultima Long Time Man.

Giungiamo così alla conclusione di Your Funeral... My Trial con Scum, bizzarra, stravolta, schizzata, divertente, una conclusione inaspettata e che pone stranamente fine ad un viaggio al contrario iniziato nella maniera pià intima, timida e sofferta possibile. Nick Cave ha dimostrato di essere un genio, un compositore, un cantante ma soprattutto un poeta fuori dal comune, e Your Funeral... My Trial è soltanto uno dei tanti gioielli che tutt'ora adornano una discografia che la storia del Rock farebbe bene a non dimenticare mai.

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