Voto: 
6.4 / 10
Autore: 
Matteo Mainardi
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Andy - Voce/Chitarra
- Boni - Chitarra
- Guido - Basso
- Skalet - Batteria

Tracklist: 

1. Nightmare
2. The Savior
3. Wc Cleaner
4. Ninna Nanna
5. Generation Sound
6. September

Next Point

Maxima 30

I Next Point sono una delle tantissime band italiane che stanno emergendo in questo periodo e che sono facilmente accostabili al genere Rock più incline alle influenze Punk commerciali ed Emo. Il disco qui presentato, Maxima 30, è il loro primo ed unico (fino ad ora) cd autoprodotto.

Come tutti gli album autoprodotti e senza un "regista" alle spalle per quello che riguarda aspetti puramente qualitatitivi di sonoro, anche questo risulta essere piuttosto approssimativo. Non tanto per il risultato finale in sè che varia parecchio a secondo di quale traccia si stia ascoltando, piuttosto per ciò che è inerente alla riproduzione simultanea di voce e strumenti dove la prima risulata essere un pò troppo esaltata rispetto ai secondi. In questo modo non si riesce a capire in modo netto quali possano essere i pregi e i difetti di Maxima 30. Ma andiamo con ordine.

L'album incomincia con Nightmare la cui intro ricorda tantissimo All The Small Things dei Blink 182; già questo fa strocere parecchio il naso. Per fortuna dalla strofa in poi la canzone si rimette in carreggiata sfoderando riff semplici ma dinamici che donano al pezzo un pizzico di rabbia lasciando però tralasciare atmosfere cupe e pesanti che il titolo potrebbe far presagire. La voce non è particolarmente originale ma presenta una buona capacità di moderazione e di duttilità nell'utilizzo alternato di melodie sporche e leggermente urlate. Passando alla seconda traccia, The Savior, iniziamo a focalizzare meglio quali possano essere le caratteristiche più pregevoli dei Next Point perchè in un pezzo melodico come questo, sentiamo che le competenze riescono a raggiungere un tono un pò più "professionale" facendo presagire che, probabilmente, il melodico è il loro pane quotidiano. Il pezzo in sè non è indimenticabile ma il contesto e le atmosfere quasi da "guerra" alla Green Day di When September Ends che evoca, danno un buon impatto di facciata. Da questo momento in poi il disco andrà via via migliorandosi. Arriviamo quindi a Wc Cleaner che presenta sonorità davvero rockeggianti e molto simili a quelle che siamo soliti sentire da gruppi come i Backyard Babies. Il punto di forza di questa canzone è proprio il buon ritmo che viene ad accompagnare melodie acide e ben calibrate delle chitarre che rifiniscono il tutto con assolo verso fine brano come dettano i canoni del rock. Passando alla traccia successiva, Ninna Nanna, ritorniamo nuovamente su un brano melodico allo stato puro caratterizzato da chitarra pulita arpeggiata e voce. Il tutto è ben orchestrato e l'attacco della seconda strofa riesce ad essere incisivo dando la giusta potenza emotiva che un brano del genere richiede; un bel pezzo su cui i Next Point possono tranquillamente contare per riuscire ad accaparrarsi nuovi fans soprattutto tra i Teenagers che, solitamente, sono sempre inclini a queste sonorità sdolcinate da una parte e trascinati dall'altra. La canzone che però risulta essere la più matura di tutte sia a livello stilistico che a livello di architettura compositrice è Semptember con cui viene dato il "the End" al disco. Il brano preso in considerazione è il giusto mix di tutte le sonorità ascoltate nei pezzi precedenti: melodia accattivante, ritmo trascinante e una buona dose di muro sonoro alle spalle.

Maxima 30 è quindi un album che, come si suol dire, parte come un diesel ovvero incomincia un pò zoppicante milgiorandosi poi strada facendo e arrivando alla fine con un buon risultato. Probabilmente il primo vero cd bisognerà impostarlo in modo diverso cercando di dedicarsi di più ai pezzi soprattutto per quello che riguarda la struttura musicale portante che, a tratti, sembra piuttosto carente se non addirittura troppo semplice.

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