Voto: 
6.7 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Deadbang Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Bruno Guarascio - chitarra
- Giuseppe Ierise - voce
- Michele Pirozzi - basso
- Antonio Mocerino - batteria


Tracklist: 


1. Suffering First (01:53)
2. Paintherapy (03:55)
3. Threshold Of Consciousness (04:27)
4. Building Ruins (05:37)
5. Dressed Of Darkness (01:02)
6. At The Mountains Of Madness (04:52)
7. E.S.P. (04:43)
8. Clepsydra (04:52)
9. Wall Of Sleep 04:04)
10. Night Ocean (03:37)

Near Death Experience

Threshold Of Consciousness

I calabresi Near Death Experience, nati nel 2002, esordiscono nel 2006 sotto Deadbang Records con Threshold Of Consciousness, opera prima che riunisce il timbro Thrash tipico dei Nevermore di Warrell Dane e aperture melodiche di matrice più progressiva.
Sono dieci le tracce che costituiscono il full-lenght del quartetto di Crotone e il sound plasmato appare potente e sostenuto in ciascuna di esse, con le chitarre sempre in primo piano a tessere riff possenti, veloci ed aggressivi. Nel disco d’esordio sono intervenuti anche alcuni guests, del calibro di Emil Bandiera (Death SS), Gianluca Ferro (Time Machine) ed Aurelio Gioia (Anima Virus), che hanno affiancato la band nell’esecuzione dei brani: il risultato finale a livello di produzione è alquanto soddisfacente, mentre il song-writing, seppur maturo e buono, pecca a volte in originalità.

La personalità del four-piece italiano si esprime attraverso i ritmi imperterriti di batteria o le sferzate delle chitarre, ma tutto ciò sembra estremamente simile sia ai Nevermore di Dead Heart In A Dead World sia ai Communic di Consipiracy In Mind (già essi stessi cloni dei sopra citati Nevermore). Di certo la melodia che traspare in diversi capitoli di Threshold Of Consciousness è un elemento di varietà rispetto ai suddetti gruppi, ma Paintherapy o la title-track sembrano inscritte nell’alone caotico di Dane e compagni anche per gli effetti vocali adottati.
Anche l’alternanza tra il registro clean, presente in Building Ruins (miglior episodio di tutto l’album) e quello distorto è una soluzione da sempre adottata dai Nevermore, ma si deve ammettere che i Near Death Experience sanno gestire questa particolarità in un modo efficace e valido. Building Ruins assume pertanto una direzione d’impatto e ricercata al tempo stessa, senza scadere nel banale e senza eccedere in preziosismi inutili.
E.S.P. sembra tratta da Enemies Of Reality e si compone di riff massicci ed intricati, che attrarranno e coinvolgeranno l’ascoltatore, mentre le sezioni acustico-distorte di Clepsydra trascineranno in una dimensione tenebrosa e cupa.

In definitiva, buona prova di debutto da parte dei Near Death Experience, che rimangono però troppo attaccati al sound dei propri beniamini, senza osare ad andare oltre, raggiungendo meandri diversi e più caratteristici del loro stile di composizione.
Si consiglia quindi di dare una possibilità a Threshold Of Consciousness, per scoprire una realtà italiana emergente che è sulla strada giusta per compiere passi importanti ed accedere ad un livello superiore, internazionalmente riconosciuto.

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