Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Andrea Rubini
Genere: 
Etichetta: 
Spinefarm
Anno: 
2005
Line-Up: 


- Daniel Freyberg - chitarra, voce
- Matti Hämäläinen - basso
- Harri Heikkinen - batteria
- Jarmo Puikkonen - tastiere

Tracklist: 

1.  Reflecting My Descent
2.  Prolong Your Fate
3.  Hollow Syndicate
4.  Evil Deeds
5.  Next Infinity
6.  Eyes Wide Open
7.  Broken Down
8.  World Domination
9.  Fragile Side
10. Shining Throne

Naildown

World Domination

Formatisi nei primi del duemila sotto nome di Acid Universe, i Finnici Naildown devono fare un po’ di gavetta prima di ottenere nel 2003 un contratto con la celebre Spinefarm. Cambiato dunque il nome e il combo, dopo due demo passati completamente inosservati, pubblicano nel marzo del 2005 il mini Eyes Wide Open, che oltre l’omonima traccia contiene Prolong Your Fate (che verrà anch’essa riproposta nel full d’esordio), e la cover dei Ramones Pet Sematary. Nel novembre dello stesso anno arriva finalmente il turno di World Domination, esordio ufficiale dei nostri.

La release vede sfilare undici tracce di un buon death melodico, decisamente ispirato ai Children Of Bodom periodo Follow The Reaper per quanto riguarda specialmente la tastiera; ciò nonostante è ben identificabile uno stacco rispetto ai connazionali Norther e Kalmah, più ancorati alle metriche di Laiho e compagni. Sentiamo infatti più presente la corrente melodica post-gothemburg adottata ad esempio da Mnemic e Smaxone, già ispirati a loro volta da Soilwork e In Flames, specialmente nella irruente prima traccia Reflecting My Descent. Il brano è da considerarsi singolo e manifesto del marchio Naildown, riassumendo e incanalando gli elementi focali che la band promuoverà e proporrà nell’arco dei quarantacinque minuti del disco. Sostenuto e contemporaneamente molto assimilabile, il sound del combo non è difficile da ricordare, molte soluzioni riecheggiano l’ heavy più tradizionale, come le chitarre e i chorus della già anticipata Prolong Your Fate, seconda “perla” del disco.
Un filotto di tracce quello iniziale che mette sul tavolo le carte dei Finnici: se da una parte la parola innovazione è completamente assente dal dizionario della band, il fattore resa può considerarsi un loro elemento di forza. Infatti pur senza troppi proclami, ogni membro suona il giusto e sviluppando nel complesso un sound davvero efficace; un plauso inoltre alla ottima produzione, in quanto non credo che la band abbia avuto a disposizione faraonici capitali a disposizione. Purtroppo come accennato prima il combo non è molto originale o intraprendente, quindi già da metà disco in avanti la maggior parte delle proposte musicali sono già state eseguite. Si distingue leggeremente la sesta proposta, già singolo apripista un paio di mesi prima, Eyes Wide Open, soprattutto per le soluzioni più techno, poi fino alla decima e ultima traccia davvero nessuno elemento di particolare riflessione. Questa ultima chiude il platter rievocando maggiormente le canzoni iniziali, senza incidere più di tanto nel discorso complessivo di un album più che sufficiente, ma nulla di più.

I Naildown esordiscono dunque con questo World Domination, album suonato molto bene, ma ancora decisamente acerbo. La band, tuttavia, è molto rinomata nell’ambiente scandinavo per le proprie esibizioni dal vivo, inoltre la line-up è stata recentemente modificata; oltre all’avvicendamento di Heikkinene dietro le pelli, sostituito da Janne Jukarainen, è stato inserito i un nuovo elemento, Asko Sartanen, come secondo chitarrista (Il nuovo album è disponibile da metà marzo 2007).
Questo lavoro, dunque, non è da scartare, ma assolutamente futile ai non incalliti amanti del genere; le sue canzoni seguono canoni veramente noti e ben delineati, risultando un po’ piatto e ripetitivo. Il classico cd autoradio, buono da tenere come sottofondo musicale, ma in grado, purtroppo, di regalare troppo poco sporadici elementi di headbunging.

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