Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
Marcello Zinno
Genere: 
Etichetta: 
Massacre Records
Anno: 
2009
Line-Up: 

Roberto Dimitri Liapakis - Vocals
Markus Pohl - Guitar
Constantine - Guitar
Connie Andreszka - Bass
Stefan Dittrich - Drums

Tracklist: 

1. Across The Gates Of Hell
2. Demons Crown
3. We Kill!! You Die!!
4. Father Save Me
5. To The Devil I Pray
6. Fireangel
7. Fight Back The Light
8. Death Under Control
9. Revolution Evil
10. Gods Of War
11. Forever Betrayed

Mystic Prophecy

Fireangel

I Mystic Prophecy hanno deciso che il 2009 è l’anno giusto, l’anno per proporre un nuovo lavoro sperando che i numerosi cambi di line-up non abbiano reso instabile l’attenzione dei fan verso la propria proposta musicale. Molti infatti sono stati gli ingressi e le uscite dalla band, tra cui non può essere tralasciata quella di Gus G. (Firewind, Arch Enemy, Dream Evil) che alla terza uscita discografica ha abbandonato la baracca, fino al punto in cui oggi l’unico membro fondatore ancora operativo per i MP è il vocalist Roberto Dimitri Liapakis, noto anche per essere produttore non solo del presente Fireangel ma anche di lavori a nome Firewind, ed addirittura degli italiani Eldritch.

La proposta dei tedeschi è solidamente ancorata ad un heavy metal moderno, che attinge da radici thrash da un lato (intendendo quello pieno di make up per renderlo meno grezzo possibile) e power dall’altro (nonostante le origini qui si allude ad un power americano molto potente), genere che nonostante la storia burrascosa della band non sembra essere molto diverso dal recente passato. Le basi sono sicuramente molto solide ma prive di qualsiasi forma di intromissione di sonorità nuove rispetto al loro stile: anche le strutture delle canzoni risultano eccessivamente incentrate sulla parte vocale che tramite il classico menù “strofa-ritornello-strofa” non solo rischia di sotterrare il riffing talvolta interessante ma anche di stancare l’ascoltatore, soprattutto (e questo è peggio) in sede live.

Fireangel risulta il figlio naturale del precedente Satanic Curses dimostrando che gli anni trascorsi in giro per concerti, come headliner prima e come spalla ai Primal Fear poi, non hanno condotto ad alcuna forma di maturazione interessante per la band. E questo è un peccato perché con Savage Souls del 2006 i Mystic Prophecy avevano assunto una connotazione più chiara, il power dall’impatto bellico era più tangibile e si notavano tanti spunti che hanno sicuramente contribuito a far salire nel tempo le aspettative dei fan. Aspettative purtroppo soddisfatte solo in minima parte.

A questo punto resta solo da capire quale sia la profezia che i Nostri vogliono raccontarci.

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