Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Filippo Morini
Etichetta: 
Xtra Mile Recordings
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Som Wardner - voce, chitarra, piano
- Lauren - basso
- Ravi Kesavaram - batteria
- Seth Taylor - chitarra


Tracklist: 


1. War Of The Worlds
2. God Knows How I’ve Tried (mellow version)
3. Toy Soldiers
4. Electrowar (a son of robot remix)

My Vitriol

A Pyrrhic Victory

Finalmente uno dei gruppi musicalmente più validi ed innovativi spuntati dalle cantine presumibilmente fradice e fangose dell’ultima Londra del Rock, torna per far sentire il suo ruggito filtrato da delay riverberati ed echi oscillanti tra canzoni siderali che lo resero, almeno in patria, degnamente celebre.
Tuttavia è meglio chiarire anticipatamente che i nostri cavalieri del dolce rumore decidono di far soffrire ancora il loro pubblico che da anni aspetta un seguito di Finelines (2001), pubblicando un EP come antipasto per ciò che sarà il nuovo lavoro in uscita, forse, a cavallo tra il 2007 e il 2008.
Ma ciò, ora come ora, non importa, considerato il fatto che la band ha seriamente deciso di tornare in scena col botto, macellando tutti i vari Arctic Monkeys e cloni vari che con le loro saltellanti pillole di indie rock cucito al metronomo hanno occupato le luci dei media per troppo tempo.

Alla maestosa War Of The Worlds viene riservato il (difficilissimo)compito di battezzare questo atteso ritorno, ma immediatamente le chitarre tirate ed effettate tipiche del loro stile ci danno il benvenuto tra slide stridenti ed arpeggi che sembrano riflettersi in una pozzanghera di benzina, mentre la rinvigorita batteria vulcanica di Ravi flagella con nuova violenza le melodie burrascose ma ripiene di pura anima Pop che Som riesce a tracciare abilmente con la voce.
Fortunatamente le enormi attese non sono state tradite. I famosi saliscendi strumentali e vocali sono ancora qui, il tappeto effettato su cui costruire una cattedrale di suoni sorregge ancora la band, arrivando a creare un pezzo che in alcuni frangenti ricorda Moodswings risultando tuttavia più tecnico, più sicuro, più imponente, ed ovviamente dotato di una melodia inedita e splendida.
God Knows How I’ve Tried spiazza l’ascoltatore svelando una dimensione nuova della band che in passato mai era stata posta così in evidenza, proponendo un lento al pianoforte la cui intrinseca tristezza viene invasa da una batteria elettronica e da remoti effetti chitarristici creando ampolle di suoni ovattati e subacquei. La melodia è comunque sempre protagonista, riuscendo manipolare pesantemente le atmosfere del pezzo grazie alla sua innata orecchiabilità, creando una canzone da ascoltare nella solitudine notturna ed affollata delle metropoli, attraversando locali saturi e sorrisi estranei ed incomprensibili.
I My Vitriol “Old School” spuntano felicemente e con un po’ di nostalgia nella terza traccia grazie ad una buona cover di Toy Soldier, successo del 1989 di Martika. La canzone è stata riportata in auge da Eminem che la utilizzò per il ritornello della sua Like Toy Soldiers qualche anno addietro, ma evidentemente anche la band inglese si è accorta della grande melodia di questo pezzo, riportandoci dritti alle registrazioni di Between The Lines (disco di b-sides e inediti pubblicato subito dopo Finelines) che raccoglieva piccole perle pop nelle quali le chitarre non si perdevano in un oceano di effetti ma si dedicavano esplicitamente all’immediatezza della canzone, proprio come in questo caso.
Dopo questo sorso di freschezza amarcord si chiude il disco con un remix robot/disco della prima traccia che francamente suona decisamente superfluo e lontano dal loro stile, sarebbe stato meglio un altro lento chitarra/piano e voce o, al limite, un’altra cover.

Chiusi i registri, la band di dimostra in forma ed ispirata, pronta per imbarcarsi nella registrazione di un nuovo episodio discografico e conseguente sessione live promozionale. E’ anche vero che un EP come questo, le cui canzoni “nuove” sono solo due, risulta essere un antipasto un po’ povero che francamente sembra più un cd messo in vendita per sondare il terreno e capire quanto e come il pubblico attenda il nuovo disco di prossima uscita. Ma il fatto che tutte le copie messe in vendita (comunque a tiratura limitata) siano state esaurite in meno di 48 ore dovrebbe spingere la band e i discografici alle loro spalle ad intuire che il pubblico è decisamente affamato e desideroso di mettere le mani su qualcosa di più corposo, cosa che speriamo venga recepita ed attuata prima di dover aspettare troppo tempo, che si sa, quando si è giovani ed abili come i My Vitriol, può divenire il più pericoloso e coriaceo dei nemici.

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