Voto: 
6.7 / 10
Autore: 
Matteo Mainardi
Genere: 
Etichetta: 
Akom Prod/Cool Blood Records
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Torcicolon - katarra
- Scrotum - Doppia carcassa
- Genital erpes - Skatarra
- Gengivitis - Crasso
- Diarreus - Mucrofono
- Ano domini - Necrofono


Tracklist: 

1. Supermassacro
2. 40+ pedro intro
3. Brutulords
4. Meganuova
5. Manentulord
6. Gorebaciov
7. Trifolated by ventilator
8. Carpgrinder 2
9. Black&decker "carp-athian fishing"
10. Sanguineous grumous de'bagoin in the plaza
11. Mass-carp-one
12. Mucum p.i.
13. Consequence
14. Bacchetta nel pistolino
15. Zolla impazzita
16. Il nano fritto
17. Sick & gore romagna grind-core
18. Naghe
19. Satan spawn, the cacopepode
20. Cepli
21. Glen grind
22. Ccaca
23. Ohi
24. Cern (m.l.b.)
25. Retromarch
26. Pedro inc.
27. Ghost track

Muculords

Carpe Diem

I Muculords sono senz'altro una delle band più strane e bizzarre che si possano vedere nel panorama underground italiano. Basti notare l'attinenza del titolo dell'album, Carpe Diem, con quello che viene raffigurato in copertina, per accorgersi immediatamente come sia burlesco il loro approccio alla musica. Di divertente e demenziale c'è però solo questo. Tutto il resto è delirio e brutalità allo stato puro. Pensare che sei persone (ognuna con una maschera di carnevale addosso diversa) possano fare tutto questo casino così ben articolato, fa davvero effetto. Non è difficile, tra l'altro, accostare le sonorità dei Muculords a quelle dei Berzerker. Gli assomigliano in tutto e per tutto, con la sola eccezione che, mentre i Berzerker fanno cd di massimo 10 tracce, i nostrani Muculords ne fanno uno con ben 27! E' proprio questa abbondanza di canzoni, che rende l'album troppo lungo, finendo per non focalizzare bene quelle che sono le songs con più impatto.

Carpe Diem, inizia con una breve intro dove demenzialità e brutalità si fondono insieme, dando allo spettatore una sensazione un pò spiazzante. Questo mix, però, si avrà solo all'inizio e pochissime volte in alcune canzoni verso la fine. Tutto il resto è Brutal allo stato puro. La voce stessa è davvero incomprensibile e, molto probabilmente, sono stati usati degli effetti per imbruttirla ulteriormente. Si ha così un effetto di sbrodolate massicciamente gutturali. Analizzando qualche brano, si può dire che quelli di maggior rilievo sono una dozzina. Tra questi vi è senza dubbio Gorebaciov, in cui viene rimaneggiata in chiave Gore (come suggerisce il titolo) una famossissima canzone popolare russa. Ovviamente, il tutto sarà molto più veloce e pestato rispetto all'originale. Un'altra molto interessante è Il nano fritto, in cui si possono sentire delle chitarre davvero roboanti con una distorsione degna di nota. Anche il batterista è davvero molto bravo riuscendo a fondere tra loro ritmiche di una velocità assurda. Tutto l'album è, insomma, interessante soprattutto per le quualità singole di ogni musicista che, messe insieme, creano una band di alti livelli. Questo è dimostrato prevalentemente, dalla miriade di idee che sono presenti in questo cd e dalla sincronia perfetta senza sbavature, che hanno tutti gli strumenti. Cosa non facile se si tiene conto del fatto che tutti i pezzi, dalla prima all'ultima canzone, sono di una velocità e compattezza, impressionante.

In conclusione, bisogna dire che se un gruppo del genere avesse avuto la fortuna di non nascere in Italia, probabilmente a quest'ora ne sentiremo parlare in vesti più prestigiose. L'unica pecca (non indifferente) è la quantità spropositata di canzoni presenti nell'album. Questo rende la release un pò troppo "tirata per le lunghe", cosa che si sarebbe potuto evitare benissimo dato che le tracce-"anima" dell'album, sono giusto una dozzina. Tolta questa pecca, l'album e soprattutto i Muculords, dimostrano di essere una band di gran spessore.


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