Voto: 
8.7 / 10
Autore: 
Stefano Magrassi
Genere: 
Etichetta: 
Roadrunner Records
Anno: 
1999
Line-Up: 

Michael Graves - Voce
Jerry Only - Basso
Doyle - Chitarra
Dr. Chud - Batteria

Tracklist: 

1. Kong at the Gates 
2. The Forbidden Zone
3. Lost in Space
4. Dust to Dust 
5. Crawling Eye
6. Witch Hunt
7. Scream!
8. Saturday 
9. Pumpkin 
10. Scarecrow 
11. Die Monster 
12. Living Hell
13. Descending Angel
14. Them
15. Fiend Club
16. Hunting Humans
17. Helena
18. Kong Unleashed

Misfits

Famous Monsters

Una vera e propria icona del Punk-rock planetario. E non solo nel senso di band pressochè fondamentale per tutto il movimento fin già dal 1977 (anno "ufficiale" di nascita), ma soprattutto in quello di potenza immaginifica, grazie ad un aspetto esteriore che difficilmente si scorda. Questi in pochissime parole sono i Misfits.

Ma chi sono veramente questi loschi figuri? Originari di Lodi, New Jersey, iniziano la loro attività di musicisti agli inizi degli anni '70, con alla voce un altro personaggio del calibro di Glen Danzig. Il gruppo originario non presentava traccia di chitarristi, ma solo Jerry Only al basso, Danzig che si districava anche con il pianoforte ed un batterista, Manny, estromesso dopo poco tempo. La band si ispirava in pieno agli anni '50: il nome Misfits (ovvero coloro che vivono ai margini della società) era preso da un film di Marylin Monroe, la musica suonata una specie di rock&roll acido e sporco e le tematiche riprendevano i soggetti di molti B-Movies.

Passò poco tempo e i tre abbandonarono questa primordiale espressione musicale, per rimanere coinvolti nel sempre più attivo under-ground Punk newyorkese che aveva come punto di ritrovo il mitico CBGB's e annoverava tra le proprie file i cugini Ramones, anche loro fortemente debitori del rock&roll anni '50. Con l'aggiunta di un chitarrista, la band incominciò a sparare a mille gli accordi delle proprie canzoni, mischiando il cantato morrisoniano di Danzig con una spinta hardcorizzante e così creando un mix terribile.

Poco fortunati, impiegarono anni ad incidere i primi lavori (addirittura Static Age, uno dei più famosi ed importanti, è stato post pubblicato nel 1997) e nella prima metà degli anni '80 si divisero con successiva guerra legale per l'atrribuzione del monicker e dei diritti sulle canzoni tra Danzig e Only. Ma proprio il bassista, vinta la causa, nel 1995 rimise in sesto i Misfits con l'aiuto del fratello-chitarrista Doyle (già presente nell'ultimo periodo settantiano), di un nuovo batterista, Dr. Chud, e soprattutto di un chitarrista quasi agli antipodi di Danzig, Micheal Graves.

Nel frattempo, durante tutti gli eightees, il nome dei quattro di Lodi fa il giro del mondo, dando vita all'Horror punk e aiutando sensibilmente la nascita dell'Hard-core. Anche la fama quasi misteriosa accresce: difficile non aver mai visto il simbolo del gruppo, ovvero The Fiend, il fantasma cremisi, capace di conquistare una prima pagina in svariati film horror e perfino un posto d'onore nello studio dell'italianissimo indagatore dell'incubo Dylan Dog; altrettanto difficile non farsi conquistare dall'acconciatura più strana e rivoluzionaria della storia della musica, il devilock, il ciuffo di capelli raccolto con la brillantina davanti alla faccia.

Fino ad ora, Famous Monster rimane l'ultimo disco dei Misfits, dopo che anche Graves, Doyle e Dr. Chud hanno abbandonato la band. Ma sicuramente rimane uno dei più significativi: sulla stessa linea di American Psycho, unisce perfettamente il lato più punk e hard-core a quello rockeggiante, da sempre caratteristica fondamentale della band. Non è facile trovare negli ultimi dieci anni un disco Punk-rock così ben suonato, ricco di ottime idee e pieno di personalità. Newyorkese in tutto e per tutto, ma melodico al punto giusto, in maniera quasi west coast-europea.

Le diciotto tracce che compongono questo platter sono tutte di livello altissimo: si stampano subito nella mente dell'ascoltatore, fanno muovere la testa e tutto il corpo e non vi è nulla che non sia azzeccato. Basti prendere The Forbidden Zone, Lost In Space, Witch Hunt o Scream per sentirsi venire addosso una bella scarica di punk diretto e ben costruito, dominato dalla particolare voce di Graves, molto alta ed intonata, e dai testi in stile B-Movies. Tanti bei cori, tanti riff potenti e veloci, tanta musica quadrata ed emoziante.
Senza che manchino le sorprese ovviamente: Saturday Night sembra essere presa direttamente da un lento dei Beach Boys oppure Helena, dove una partenza hardrockeggiante nasconde un'anima 'core che farebbe invidia agli Slayer.

C'è praticamente tutto in Famous Monster: Punk, Hard Rock, Metal, Rock&roll e chi più ne ha più ne metta. Ma qui sta da sempre la grandezza dei Misfits, band capace di ispirare tutto il movimento Punk rock negli anni '90, quello Hard-core negli anni '80 e persino il Thrash Metal (i Metallica ne sono una prova inconfutabile). Se questo disco è veramente un testamento, non potevano essercene di migliori.
Chiunque si consideri un amante del Rock energico dovrebbe ascoltare almeno una volta nella propria vita quest'album e questa band. Dopo di che la voglia, al prossimo halloween, di truccarsi con del pesante cerone in faccia e uno strano ciuffio ingellato davanti al naso diventerà irrefrenabile.

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