Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Stefano Magrassi
Genere: 
Etichetta: 
Geffen Records
Anno: 
1997
Line-Up: 

Jerry Only - Basso
Doyle Wolfgang von Frankenstein - Chitarra
Michale Graves - Voce
Dr. Chud - Batteria, tastiere (tracce 1, 3-4, 8, 10)

Tracklist: 

1. Abominable Dr. Phibes
2. American Psycho
3. Speak of the Devil
4. Walk Among Us
5. The Hunger
6. From Hell They Came
7. Dig Up Her Bones
8. Blacklight
9. Resurrection
10. This Island Earth
11. Crimson Ghost
12. Day of the Dead
13. The Haunting
14. Mars Attacks
15. Hate the Living, Love the Dead
16. Shining
17. Don't Open 'til Doomsday

Misfits

American Psycho

American Psycho rappresenta il disco della grande rinascita della band che dopo i Sex Pistols e i Ramones ha più influenzato tutto il movimento punk, hardcore e in parte metal sia da un punto di vista musicale che soprattutto iconografico.

Come già fatto per Famous Monster è giusto sottolineare questo secondo elemento. E' infatti incredibile pensare che una band con all'attivo solo cinque studio album in più di trentanni di carriera sia riuscita ad imprimere la propria orma in tutta la musica e l'ambiente rock, alternativo, underground, fumettistico e cinematografico dal 1980 ad oggi. La potenza non tanto del messaggio, ma del mezzo come icona, capace con una banale e anche un pochino ridicola immagine ricavata dai b-movies anni 50 (il famoso Crimson Ghost) di imprimersi nella mente di diverse generazioni di ragazzi e uomini più e meno adulti.

Ritornando però sul piano più strettamente musicale, American Psycho è un album di grande svolta. Prima di tutto arriva a distanza di quattordici anni dall'ultimo disco prodotto in album con Glenn Danzig, prima cha la band sparisse per tutti gli anni '80. In secondo luogo il cambiamento di line-up, dove ad affiancare l'ormai leggendaria coppia di fratelli Jerry Only/Doyle troviamo un nuovo batterista, Dr. Chud (l'ennesimo nella storia del quartetto di Lodi, NY), e soprattutto un nuovo cantante, Micheal Graves, lontano anni luce dallo stile e dalle caratteristiche di Danzig. Graves è un cantante punk moderno, molto più melodico, potente, acuto, vicino al nascente punk melodico californiano e al mix di genere dei GWAR (forse il gruppo che più ha fatto suo la filosofia dei Misfits). Inoltre i tempi sono cambiati: ci vuole qualcosa di più moderno, meno sguaiato e semplice.

I Misfits riescono così a reinventarsi, forti anche di una produzione finalmente all'altezza. Prendono tutto il loro bagaglio culturale e stilistico, dall'iconografia zombie-anni '50 alle ritmiche e soluzioni rock&roll, ma invece di elaborarli in un proto-punk hardcore grezzo e veloce, danno potenza alle distorsioni delle chitarre, incattiviscono il loro sound con palm mute quasi heavy metal e rifiniscono il tutto con ritornelli e chorus melodici e d'impatto. Il risultato è un disco vario, godevole, un punk di alta classe capace di alzare sicuramente il livello di un genere che negli anni '90 e seguenti è stato troppo spesso affiancato esclusivamente al mondo adolescenziale.

American Psycho è ricco di super hits, canzoni che una volta ascoltate ti si stampano in testa ed è difficile non canticchiare quasi ogni momento. La title track è il manifesto dei Misfits nuova versione, con il cantato tagliente di Graves, i ritornelli melodici a più voci, la velocità e la potenza del suono; Speak Of The Devil riprende un accenno riverberato anni '60 per trasformarlo in una punk song cattiva e maledetta; Walk Among Us (con riferimento autoreferenziale al primo disco della band) è la classica canzone breve, d'impatto, da cantare a squarciagola durante i live; Dig Up Her Bones è forsa la traccia più completa e meglio costruita, con un riffing particolarmente aperto e un crescendo di coinvolgimento dovuto alla voce quasi tormentata di Graves. Non mancano poi richiami a tutto la tradizione punk affondando negli anni '70 e '80 con Resurrection e From Hell They Came, imitando lo stile riverberato rock-a-billy con Day Of The Dead ed infine addentrandosi in lidi quasi thrash metal con Crimson Ghost e Hate The Living, Love The Dead.

Meno maturo di Famous Monster che presentava una struttura meno varia e dispersiva, American Psycho rimane comunque un disco di altissimo livello. Non solo una band assente da anni dal circuito ritorna in formissima e come se non fosse passato neanche un minuto, ma addirittura sforna un lavoro dal suono fresco, moderno e dallo stile inconfondibile. Se solo i Misfits non fossero continuamente mutilati e bloccati da litigi interni e cambi di line-up, riuscirebbero a regalarci altre ore di puro divertimento punk-rock. Immancabile in ogni collezione.

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