Voto: 
7.9 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Napalm Records/Audioglobe
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Carmen Elise Espanaes - voce

- Daniel Droste - chitarra

- Christian Hector - chitarra

- Daniel Fischer - tastiera

- Birgit Öllbrunner - basso

- Chris Merzinsky - batteria




Tracklist: 

1. Another Return (05:03)

2. Lament (04:07

3. Unpayable Silence (05:04)

4. Haunted (03:24)

5. Desolation (04:22)

6. Enlightenment (04:07)

7. Tårefall (04:23)

8. Infinite Fairytale (04:46)

9. På Leting (04:07)

10. Dancing with the midnight Sun (03:58)

11. Tapt Av Håp (07:56)

Midnattsol

Where Twilight Dwells

I Midnattsol, formazione originaria della Germania, debuttano nel 2005 con Where Twilight Dwells, un’opera Folk nordica veramente ben costruita, dotata di toni alquanto gotici in alcune sue parti, ma sprovvista di un cantato growl/screaming come la maggior parte delle bands Folk Metal che sono nate in Europa negli anni ’90.
La sorpresa principale è appunto la voce, quella angelica e soave della bellissima norvegese Carmen Elise Espanaes, sorella della celebre Liv Kristine (ex Theatre of Tragedy, ora nei Leaves’ Eyes), che conferisce toni particolari al tessuto delle chitarre aggressive e che fa distinguere due livelli di composizione in ogni brano: discostante con gli accordi distorti della chitarra e connessa con la tastiera atmosferica e con le acustiche è la voce di Carmen, non lirica, ma piena e dolce, vera trasportatrice di emozioni magiche.
I testi che trattano di mitologia nordica, fantasia, amore e malinconia si legano bene al contesto freddo dell’album, che a tratti può ricordare le composizioni acustiche dei Blackmore’s Night o quelle più vicine agli Asmegin, con batteria che disegna ritmi potenti attraverso una doppia cassa penetrante e incisiva. Un misto con maestose tastiere gotiche può far pensare ad un lavoro inconsueto e poco convincente, ma il risultato conferisce forza all’evoluto song-writing della band, formata da musicisti già esperti in fatto di pubblicazioni, in quanto menti del Dark atmosferico dei Penetralia.

Capitoli veramente appassionanti si susseguono senza sosta, a partire dall’avvio con Another Return, che conferma il sound a distanza di due anni dall’uscita del primo demo e che presenta sommariamente Where Twilight Dwells, pennellando un quadro nordico e ghiacciato attraverso l’impiego della sublime voce della giovanissima cantante, ancora notevolmente in evoluzione.
Numerosi i collegamenti che si potrebbero instaurare con il Gothic di After Forever e Within Temptation, sebbene l’approccio sia più diretto verso sonorità Folk.
Le canzoni che danno una marcia in più al disco sono di certo la seconda Lament, ritmata da ottimi riff di chitarra e da motivi di tastiera tradizionalmente norvegese, l’oscura Haunted, brano inaspettato in un full-lenght votato alla melodia Folk espressa in toni Metal. Esso infatti, se non fosse per un intervallo centrale che spezza le tastiere avvolgenti, risente di altri timbri ben distanti dalla musica proposta, ma ugualmente apprezzabili per l’efficacia con cui circondano l’ascoltatore.
La triste Desolation si distacca presto dalla monotonia che l’accompagna nei primi momenti, una ripetitività che caratterizza soprattutto le sezioni lente o completamente acustiche; le partiture di batteria sono sempre ricercate come dimostra Enlightenment, forse l’episodio più appassionante scandito dalla voce espressiva che non perde colpi neanche sulle note più acute e rimanendo l’elemento di originalità che fa distinguere Where Twilight Dwells da tutte le altre uscite simili.

E’ molto ampia la gamma degli strumenti tradizionali impiegati nell’opera, a partire dalle tastiere che possiedono un timbro diverso da traccia a traccia per potersi amalgamare con l’architettura musicale delineata dagli strumenti portanti, fino a giungere al mouth-harp che contraddistingue tutte le produzioni scandinave dell’ambito Folk (dai Finntroll agli Otyg), qui usato in di Tårefall.
Altri passaggi Dark alla Dargaard conducono l’ascolto verso un finale gelido e che lascia trasparire la sola luce emanata dalla voce di Carmen, poiché i toni si fanno più gravi e gli assoli delle chitarre elettriche rimangono composti, senza cercare di emergere come nelle canzoni iniziali.
L’idea sviluppata dalla Esapanaes per questo suo primo progetto convince appieno il pubblico per la competitività testimoniata dal song-writing di elevato livello mostrato dalla formazione tedesca: la cantante norvegese però apporta al sound, non lontano dai Penetralia, quei cambiamenti che delineano la chiave di successo per Where Twilight Dwells e che costruiscono un alone di Folk tenebroso, splendido perché inedito, sentito perché rilassante.

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