Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Etichetta: 
Il Male Production
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Biagio Rindone - tastiere, synth, batteria elettronica, follia dosata con dosatore

- Alessandro Scibetta - chitarre, batteria elettronica, assenteismo vocale




Tracklist: 

1. Genesi Primordiale

2. Balletto delle Marionette

3. Mens Insana in Mente Naturaliter Sana

4. Umana Alterità

5. Messaggi dallo Spazio (bonus track)





CONTATTI:

Alessandro: ales_w@libero.it

Biagio: rindonel@libero.it





NB: Sul sito ufficiale è scaricabile il brano 5 di questo platter, mentre sul sito della Il Male Production (Clicca Qui) è disponibile un sample della traccia 2.

Metus

Di Niente Facciamo Parte

I Metus sono un duo siciliano (i componenti sono di Agrigento e Palermo) che dopo tre demos arriva a pubblicare il disco d’esordio, il qui recensito “Di Niente Facciamo Parte”: una riedizione, totalmente risuonata e ri-registrata, di Opera II, secondo demo dei Metus.
L’album è stato registrato nel Febbraio 2005 e pubblicato nel Maggio dello stesso anno.
Metto subito in guardia (ma anche sull’attenti) i lettori avvisandoli che si tratta di musica impegnativa ma estremamente soddisfacente: per capire il disco in questione bisognerà dedicargli tutta la propria attenzione e seguirlo senza ansie mentre ci conduce in territori sperimentali; ma al termine d’ogni ascolto ci si ritroverà estremamente compiaciuti per aver saputo apprezzare un disco di tale complessità.

Il gruppo propone infatti un metal d’avanguardia molto sperimentale e completamente strumentale: la voce sarebbe infatti superflua in un simile intricato groviglio di note e situazioni sonore, già espressive e affascinanti per meriti propri.
Il suono del gruppo è molto personale: i riffs a volte sono di derivazione black metal (stile primigenio del progetto, abbandonato successivamente in favore di questo prog/avantgarde), altre volte più classicamente heavy; intanto tastiere, sintetizzatori e piano si divertono a correre insieme alle chitarre impazzite nel disegnare varie linee melodiche, a seconda dei casi cervellotiche o trascinanti. A supporto del tutto ritmiche di batteria [computerizzata] assolutamente veloci (ma ben varie) e schizofreniche, con un buon utilizzo della doppia cassa nelle sequenze più tirate.
In più, la produzione e il mixing sono adattissimi a quanto proposto dal duo: il sound è pieno, pulito e preciso, asciutto nel suono delle chitarre e di buona qualità in quello delle tastiere.
Le canzoni sono di durata abbastanza lunga (il disco offre 4 brani più 1 bonus track per circa 40 minuti di musica) ma sono composte con grande accortezza, con continue sorprese a livello d’atmosfere, riffing ed effetti elettronici a tener viva l’attenzione.
Insomma: chi apprezza le sperimentazioni di gruppi quali ...And Oceans, Arcturus e “compagnia pazzoide” non può che restarne ben impressionato.

Il primo brano (di quattro minuti) che fa da introduzione al disco è “Genesi Primordiale” in cui contrastano riff che profumano di black metal (ma a cui la produzione pulita da un sapore più tecnico e completo), e parti di tastiera riflessive.
Ma a sorprendere per davvero è la parte centrale del disco, in particolare il secondo episodio “Balletto delle Marionette”.
Metal estremo, Ambient, Industrial, Black, Prog, Avantgarde: il calderone in cui sono mischiati in modo sublime è proprio il secondo brano, un percorso tortuoso fra suoni folli o dolci; momenti contrastanti eppure armoniosi.
Incredibile la naturalezza con cui scorrono i dieci minuti e mezzo (!!!) di questo brano... Immaginatevi la mia sorpresa quando ascoltai per la prima volta il disco: Un gruppo, all’esordio, che compone un brano interamente strumentale di musica raffinata e complessa, lungo 10 minuti: non è proprio ciò che ci si aspetta dalla maggior parte del mercato discografico del giorno d’oggi.
Il terzo brano, “Mens insana in mente naturaliter sana”, è forse il più stralunato del lotto, e questa la dice già lunga su ciò che potreste trovare in questa canzone, da momenti spaziali ad altri in cui si sentono urli isterici e risatine mefistofeliche. Si superano nuovamente i dieci minuti con la quarta “Umana Alterità”, che lascia a bocca aperta per le parti progressive delle tastiere.
La quinta “Messaggi dallo Spazio” è invece una “bonustrack” estratta dal terzo demo del gruppo: brano che si lascia ascoltare, con alcune sperimentazioni curiose, anche se non è al livello delle tre composizioni centrali.

Ben curato anche il booklet, corredato di testi, dipinti e fotografie opera dei membri del progetto.
Inutile aggiungere che gli ascolti ripetuti sono non solo consigliati ma assolutamente necessari per capire la musica di questo “Di Niente Facciamo Parte”.
Una nuova, interessantissima creatura si è inserito nel già buono panorama avantgarde italico: i Metus si aggiungono ad Ephel Duath, Eneth, Ensoph e, perché no, Aborym... Ed hanno tutte le carte in regola per dire la loro.

Promossi a pieni voti sia loro che la “Il Male Production”: complimenti a una label che ha deciso di supportare un simile, coraggioso, lavoro. Teneteli d’occhio.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente