Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Matthias Stepancich
Genere: 
Etichetta: 
MCA
Anno: 
1999
Line-Up: 

Tommy Lee - voce, chitarra, batteria
Stephen Perkins - batteria, percussioni
Chris Chaney - basso
Kai Marcus - chitarre
TiLo - voce
DJ Aero - turntable

Guests:
Phil X, Danny Lohner, Ken Andrews, Scott Phaff - chitarre
Randy Jackson, Audrey Wietchman - basso
Mix Master Mike - turntable
Snoop Dogg, Lil' Kim, George Clinton, Fred Durst, Kid Rock, Filthee Immigrants, Scott Kirkland, U-God - voce


 

Tracklist: 

1. Who the Hell Cares - 3:31
2. Hypocritical - 3:55
3. Anger Management - 3:13
4. Get Naked - 3:21
5. New Skin - 4:33
6. Proposition Fuck You - 3:12
7. Crash - 3:21
8. Metamorphosis - 4:40
9. Narcotic - 3:19
10. Mr. Onsomeothershits - 0:38
11. Spun - 2:30

Methods of Mayhem

Methods of Mayhem

Temporaneamente non più drummer per i celebri idoli del glam-hard-rock Mötley Crüe, il controverso Tommy Lee (tossico, alcolizzato, tatuato, etc.) scrive diverse canzoni in carcere (dove si trova per aver picchiato l'ex moglie Pamela Anderson).
All'uscita, joina il rapper TiLo e decide di pubblicare il suo primo album più o meno "solista"; raduna quindi attorno a sé una schiera infinita di amici musicisti, tra i quali Stephen Perkins e Chris Chaney (entrambi ex Jane's Addiction, nei quali poi il primo tornerà), e dà vita al progetto Methods of Mayhem.

Probabilmente uno dei lavori con più collaborazioni "celebri" nella storia del rock, il disco si avvale del contributo di 5 chitarristi (tra i quali Danny Lohner e Kai Marcus), 3 bassisti, 2 DJ (DJ Aero e Mix Master Mike, quest'ultimo proveniente direttamente dai Beastie Boys), e soprattutto ben una decina di rapper (tra i quali lo stesso Tommy, che si improvvisa MC e si reinventa b-boy).
La nuova passione di Lee è difatti il rap-metal (almeno su questo album), stile che contamina pesantemente con campionamenti (di tipo electro, industrial, hip-hop) e distorsioni varie.
Il risultato è un album estremamente tamarro, che a volte però funziona sorprendentemente; è il caso del colossale featuring di Get Naked (il quale si avvale della partecipazione di Lil' Kim, George Clinton, Fred Durst dei Limp Bizkit e Mix Master Mike), primo singolo nonché pezzo in airplay radio-televisivo con uno dei testi più volgari della storia del rock, e musicalmente costruito su una struttura direttissima ed efficace, tra battiti elettronici da terremoto e chitarre campionate distorte all'estremo.
Qualcosa di buono c'è anche nella trascinante Anger Management, nell'hard-rock modernizzato e orecchiabile della più introspettiva New Skin (nella quale rappa anche l'amico-rivale Kid Rock), nell'industrial rap-metal di Crash.
Il resto annega in una serie di idee che non vengono sfruttate a dovere; i riff devastanti di Metamorphosis sarebbero diventati oro colato nelle mani di uno come Trent Reznor, la base hip-hop di Proposition Fuck You sarebbe diventata oro colato nelle mani dei cLOUDDEAD, le elettroniche Narcotic e Spun sono un po' dei plagi ai Crystal Method (difatti le ha scritte Scott Kirkland, che da lì proviene).
Le restanti Who the Hell Cares (con featuring del rapper Snoop Dogg), Hypocritical e la brevissima Mr. Onsomeothershits (con featuring del rapper U-God dei Wu-Tang Clan) sono rap sboccati e brutali, dal sapore volutamente (e quindi non sinceramente) "underground".

La conclusione più lineare è che qui di Tommy Lee non ci sia molta traccia, tranne l'essere la mente dietro all'assemblaggio in pompa magna di una schiera di musicisti validi e disposti a sperimentalismi simili (ovvero contaminazioni heavy o electro dell'hip-hop) e l'essere ovviamente scrittore delle liriche (che guarda caso sono tutte una sorta di auto-glorificazione).

Il disco, grazie soprattutto alla pioggia di campionamenti e contaminazioni, in realtà aggiunge davvero qualcosa di concreto ad uno stile (il rap-metal) ormai avviato all'esaurimento delle proprie risorse, ma in tutto il collettivo ben pochi (forse solo Mix Master Mike e Danny Lohner) dimostrano di possedere la maturità necessaria per convertire tali pastoni stilistici in idee travolgenti.

I Methods of Mayhem durano lo spazio di un album solamente, ovvero questo omonimo esordio per la MCA, dopodiché Tommy scioglie il tutto per proseguire firmando i suoi successivi dischi solamente con il proprio nome, e virando prima più sull'hard-rock con influenze nu-metal di Never a Dull Moment (2002), poi sul pop-rock da spiaggia di Tommyland: The Ride (2005), entrambi due album di gran lunga più ruffiani e trascurabili.
 

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