Voto: 
4.5 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Etichetta: 
Warner Bros.
Anno: 
2011
Line-Up: 

Lars Ulrich - Drums 

James Hetfield - Guitars, Vocals 

Kirk Hammett - Guitars (lead) 

Robert Trujillo - Bass 

Lou Reed - Vocals (lead) 

Tracklist: 

Disc 1

1. Brandenburg Gate - 04:19  

2. The View - 05:17  

3. Pumping Blood - 07:24  

4. Mistress Dread - 06:51  

5. Iced Honey - 04:36  

6. Cheat on Me - 11:26  

 

Disc 2

1. Frustration - 08:34  

2. Little Dog - 08:01  

3. Dragon - 11:08  

4. Junior Dad - 19:29

Metallica & Lou Reed

Lulu

La collaborazione tra Lou Reed & Metallica è sicuramente la notizia che ha tenuto maggiormente banco in questo periodo. L'idea dell'album nacque nel 2009, quando Reed e i Metallica si incontrarono al venticinquesimo anniversario della Rock and Roll Hall of Fame. In quell'occasione si diffusero diverse voci di corridoio su una possibile collaborazione tra il cantautore ex-leader dei Velvet Underground e la band californiana per la realizzazione di un album. La conferma arriva a maggio del 2011, quando Kirk Hammett annuncia che il prossimo album dei Metallica non sarà 100% Originale. Il nome di Lou Reed è stato rivelato solo a giugno e le polemiche sono iniziate. Lulu quindi è nato come lavoro dalla dubbia appartenenza. La sua musica è a cura dei Four Horsemen, mentre i testi vengono dalla penna di Reed. Lo suo stile risulta essere una miscellanea di hard rock, noise rock ed influenze metal per un risultato finale volutamente spiazzante e frastornante.

Diviso in due CD, Brandenburg Gate inaugura il lavoro-collaborazione con le influenze country e la voce calda di Reed, reminiscente del compianto  Johnny Cash. Dopo pochi secondi, l’accompagnamento dei Metallica a base di roccioso hard rock entra e dona profondità con riffs melodici ma anche decadenti ed oscuri. La produzione eccellente offre potenza al sound mentre le voci di Hetfield e Reed si intrecciano. A lungo andare non troviamo mutamenti a base della struttura e sembra che la traccia sia solo una mera introduzione, più che un vero inizio. Il groove roccioso ed oscuro ci introduce alla successiva The View, canzone che vede un Reed recitare il testo come una sorta di predica, con tono quasi maligno e minaccioso ma del tutto privo di mordente. Le strutture sono semplici, il drumming di Lars impeccabile solo perché procede a rilento. I pochi momenti maggiormente dinamici si ritrovano in occasione dell’entrata della voce di James ma tutto scorre lentamente e senza emozioni. La base di violini e violoncelli ci trascina nella successiva Pumping Blood, traccia che gioca sui chiaroscuri delle sezioni acustiche da opporre ai momenti maggiormente metallici o dissonanti. In entrambi i casi predomina la voce di Reed, a dire la verità alquanto scialba, ripetitiva e slegata dal sound.

Per ricercare un minimo di velocità bisogna aspettare sino all’inizio di Mistress Dread anche se una base rituale ricreata dalle tastiere si sovrappone alle sfuriate dei Metallica e va a braccetto con la voce sofferente di Reed in quest’abbinamento strambo. La struttura non muta e vede i Metallica suonare riffs veloci ma del tutto privi di fantasia in una durata che sfiora i sette minuti. Iced Honey potrebbe essere tranquillamente liquidata come una sorta di seguito di The View perché lo stile ed i riff si assomigliano incredibilmente e se fosse interamente cantata da James potrei anche dire che sembra una canzone estrapolata da ReLoad grazie al suo incedere elefantesco ma anche leggermente melodico e del tutto privo di mordente. Giunti alla fine del primo CD, affrontiamo gli undici minuti di Cheat on Me, la quale vuole essere sofisticata grazie alle basi di violino che fungono da interludi tra arpeggi e distorsioni in un sound mistico, di difficile assimilazione e del tutto presuntuoso nel suo incedere banale e quasi irritante, oltre che del tutto anonimo.

L’inizio del CD numero due ci presenta una Frustration che punta molto sulle atmosfere a tratti noise, quasi sempre supportate dallo sludge semi-melodico delle chitarre. Gli intermezzi recitati da Reed mostrano sempre quell’impronta schizoide per una struttura dark ma come al solito senza sorprese degne di nota. Influenze country dal tocco oscuro fanno nuovamente capolino in Little Dog, canzone dall’andamento molto lento e dal mood introspettivo. L’unica cosa che brilla è la totale mancanza di idee e di convinzione in quello che si fa. La lagna che viene fuori dall’ugola di Reed continua anche con gli undici minuti della successiva  Dragon, composizione che dal punto di vista strumentale mostra distorsioni di sottofondo che si trasformano in groove molle, stantio e del tutto privo di novità. So di ripetermi ma queste sono le uniche sensazioni che l’album mi fa provare e non avrei mai pensato che il secondo CD fosse persino peggio del primo. La finale Junior Dad con i suoi venti minuti di arpeggi melodici intervallati dall’entrata delle chitarre elettriche aggiunge solo un senso di pesantezza (noia) al disco ed il tutto si esaurisce come in un’esperienza estraniante e completamente disturbante.

La collaborazione tra i Metallica e Lou Reed ha così fine e le parole scarseggiano. Trovo davvero difficile descrivere quest’ascolto. Da un lato, posso dire che il disco funziona abbastanza se si prende in considerazione il mood complessivo delle composizioni, le somma delle atmosfere. Esso tuttavia fallisce totalmente dal punto di vista strettamente musicale. La carenza di idee è spiazzante e non si tratta di un problema di velocità d’esecuzione. Non si possono basare delle composizioni che spesso superano i dieci minuti su due o tre strutture diverse poiché è impossibile che la noia non si impossessi dell’ascoltatore. Disquisizioni a parte sulla validità commerciale del prodotto (i Metallica dovevano avere la spinta definitiva nel mainstream musicale e Reed necessitava di farsi nuovamente vivo per non cadere nel dimenticatoio), Lulu è un lavoro di difficile assimilazione; un’agonia che non consiglio agli ascoltatori.

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