Voto: 
4.7 / 10
Autore: 
Roberto Fabbi
Etichetta: 
Rivel Records
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Fredrik Glimbrand - voce
- Hukan Granat - chitarra
- Olle Boden - basso
- Jurgen Schelander - tastiera
- Martin Larsson - batteria

Tracklist: 

1. Down The Drain
2. Revelation
3. Fly Away
4. By You, By Them, By Anyone
5. Crossfire
6. I'm On Fire
7. Heading Out For Love
8. Time To Sail Away
9. She's Just Like A Devil   
10. Stand Your Ground
11. Run For You
12. Way Out Of Line

Mercury Fang

Ignition

Direttamente dalla grande Svezia, sovrana in questo campo, i Mercury Fang ci propongono il loro ultimo lavoro per il 2007: Ignition. Gli albori del quintetto svedese risalgono al 1998, anno in cui nacque la collaborazione tra il bassista Olle Bodén ed il batterista Ken Savefjord. Poco dopo, la presenza di Glimbrand (voce e chitarra), Granat (chitarra) e Schelander (tastiere), contribuì a rendere la band completa. Composta da grandi artisti della Svezia del tempo, la band prese piede e si fece spazio nella scena musicale svedese, per poi ampliarsi al di fuori dei confini scandinavi. Ecco dunque giungere il 5^ album della storia dei Mercury Fang: Ignition presenta dodici brani, tra i quali pochissimi spiccano, emergendo dall’aria di indifferenza che aleggia sul resto del CD.

È questo il caso della prima traccia, Fly Away: il sapiente uso di una chitarra dotata di una distorsione particolarmente aggressiva dona all’incipit della traccia un che di invitante, un qualcosa che sfocia in strofa e ritornello, proponendo una gradevole contrapposizione di parti rapide, profonde e altre lente, incisive. Il tutto contornato da una buona parte solista, nella quale la chitarra gioca nuovamente il ruolo di protagonista della scena. Non male anche la successiva Run For You, dotata di un ritmo accattivante, profondo e da un buon ritornello che emana un alone di malinconia e tristezza. All’anonima Crossfire, segue poi Time To Sail Away: lenta e cadenzata è una delle poche tracce veramente significative dell’album; essa sembra trasmettere un senso di nostalgia, e questa intenzione è espressa chiaramente dal titolo della canzone. Heading Out For Love è una traccia che sì, nella prima parte ci affascina, offrendo un pezzo potente di chitarra ed un avvio di voce allettante, ma che poi delude, riproponendo continuamente le stesse parti di voce ed il ritornello, che contribuiscono a renderla una traccia monotona e ripetitiva. Lo stesso potremmo dire della canzone By You, dalla quale possiamo chiaramente dedurre che le parti corali non sono proprio ciò in cui i Mercury Fang eccellono. Il ben studiato intro di tastiere in Revelation sembra riscattare parzialmente quello che abbiamo valutato finora: seguito da una buona strofa ritmica, conduce direttamente al ritornello, che però non sembra vissuto, sentito come ci aspetteremmo da un qualsiasi ritornello che si rispetti: sembra piuttosto un modo per “riempire un buco”, per rendere completa la canzone. Alquanto poco significativa risulta anche Way Out Of Line, in cui troviamo una buona parte melodica che viene però rovinata nuovamente dai non azzeccatissimi cori di sottofondo e da un assolo di chitarra inutile quanto banale. Non male risulta invece la successiva She’s Just Like A Devil, e per questo dobbiamo ringraziare in primis Granat e Schelander, che sanno rendere le parti riguardanti la sei corde dei veri e propri pilastri portanti che salvano l’intera canzone dal baratro di banalità che minaccia costantemente di inghiottirla. Fredda e banale appare infine l’ultima Stand Your Ground, caratterizzata da un brutto intro, una anonima quanto noiosa strofa e un ritornello che rasenta livelli veramente infimi.

Insomma, Ignition, che ci presenta un titolo accattivante e una copertina che sembra gridare la potenza del contenuto del disco, si rivela essere una quasi completa delusione. Ad eccezione di pochi buoni pezzi, l’intera produzione sembra essere il risultato di un lavoro svolto di fretta, non con tranquillità e calma come dovrebbe essere. I Mercury Fang hanno fatto di meglio in passato e speriamo facciano ancora meglio in futuro, e a noi non resta che sperare che i prossimi risultati riscattino quella che è stata una produzione alquanto deludente.

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