Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Genere: 
Etichetta: 
EMI
Anno: 
2009
Line-Up: 

- Robert "3D" Del Naja - production, programming, songwriting, keyboards
- Grant "Daddy G" Marsall - vocals on track 1, production, programming, songrwiting, keyboards

Guests:
- Horace Andy - vocals on track 1, backing vocals on track 2
- Tunde Adebimpe - vocals on track 2
- Guy Garvey - vocals on track 3
- Martina Topley-Bird - vocals on track 4

Tracklist: 


1. Splitting the Atom
2. Pray for Rain
3. Bulletproof Love (Van Rivers & The Subliminal Kid mix)
4. Psyche (Flash Treatment mix)

Massive Attack

Splitting the Atom

Siamo ad ottobre, dovrebbe esser già uscito il quinto album studio targato Massive Attack (che all'inizio si sarebbe dovuto chiamare Weather Underground, poi questo titolo è stato relegato a nome provvisorio per la fase di lavorazione, poi è rimasto il candidato principale ed infine è di nuovo tornato al rango di "nome non confermato"), ma l'ennesimo rinvio ha fatto slittare l'uscita - questa volta sembra definitiva - all'inizio del 2010.
Così Robert Del Naja, la mente principale dietro al progetto, ha deciso di pubblicare questo EP, intitolato Splitting the Atom e dalla copertina che è praticamente la stessa di War Stories degli Unkle, per farsi perdonare l'ulteriore ritardo ma anche per non dover avere problemi con le date concertistiche già confermate per fine anno.

Si comincia quindi con la titletrack, che figura alla voce l'onnipresente amico Horace Andy ed il redivivo Grant Marshall.
Il ritmo suadente, i sintetizzatori caldi, il piglio ragga, le atmosfere fumose e le linee vocali distaccate sembrano riportare alla mente Protection: ma gli arrangiamenti più graffianti ed ipnotici, le stratificazioni avvolgenti e la generale cupezza di sfondo rievocano invece certi aspetti di 100th Window. La canzone però non sembra nè un estratto dal primo nè uno estratto dal secondo, ma qualcosa di nuovo e particolare. Peccato che alla lunga suoni un po' ripetitiva, il che limita il risultato finale.
Con Pray for Rain, che vede alla voce Tunde Adebimpe dei TV on the Radio, veniamo catapultati in uno scenario noir cupissimo e angosciante, costruito sulle percussioni glaciali e scarnificate, sul pianoforte ossessivo e sulla voce distaccata, mentre fra le note si insinuano velati spruzzi jazzy ed un minimalismo più accentuato del solito. L'intermezzo è un crescendo mesmerizzante che sfocia poi in una breve parentesi più dolce e lounge, salvo poi tornare su suoni molto più paludosi ed inediti per la formazione bristoliana. Decisamente intrigante.
Le successive due traccie sono invece remix, sempre di canzoni che figureranno sull'Lp5.
Quello di Bulletproof Love delude abbastanza per la sua piattezza e la sua ripetitività, che tolgono spessore alle atmosfere cupe, quasi macabre, di contorno e soffocano il pulsante battito di sottofondo da dancefloor immersa in acqua; se però questi due elementi nell'originale saranno valorizzati possiamo ben sperare. La voce di Guy Garvey è qui distaccata e dolente, ma alla fine si lascia annacquare dalla monotonia del remix, che finisce per risultare soporifero.
Psyche inizia con effetti elettronici eterei ma alienanti. Sullo sfondo oscuri tappeti di synth liquidi accompagnano il ritmo secco costruendo un'atmosfera tendenzialmente spettrale, squarciata solo dalla dolce, ma anche malinconica, voce di Martina Topley-Bird. Il risultato del remix è migliore che nel precedente, anche se nulla di entusiasmante, e lascia maggiori speranze.

Due inediti con spunti interessanti (soprattutto il secondo), anche se non fanno gridare al miracolo, e altrettanti remix meno interessanti e che non ci possono dire moltissimo sullo stato di salute della band. Considerato l'hype creatosi attorno al gruppo, c'è anche da rimanere un po' delusi per la preview, ma rimane la fiducia per il full-lenght nel complesso e in definitiva la sensazione che emerge alla fine dell'EP è che ci sono buone speranze che i Massive Attack si siano reinventati per il nuovo disco, ottenendo un risultato come sempre originale e personale. Speriamo che la lunga attesa non venga delusa.

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