Voto: 
9.3 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Black Dragon Records
Anno: 
1983
Line-Up: 

- Mark Shelton - chitarra e voce
- Scott Park - basso
- Rick Fisher - batteria

Tracklist: 

1. Prologue
(01:35)
2. Necropolis
(03:10)
3. Flaming Metal System (05:42)
4. Crystal Logic (06:01)
5. Feeling Free Again (02:48)
6. The Riddle Master (04:41)
7. The Ram(03:46)
8. The Veils Of Negative Existance (04:34)
9. Dreams Of Eschaton / Epilogue (12:01)

Manilla Road

Crystal Logic

Cosa determina il successo? E’ una domanda che affligge l’uomo fin dai tempi più remoti. Non è affatto facile rispondere a tale domanda. Per quanto riguarda la musica non basta essere dotati di tecnica o disporre di brillanti idee per raggiungere la celebrità, è anche necessario essere in condizione di usufruire dei giusti mezzi. Questi strumenti si chiamano buona casa discografica, attrezzatura funzionale, distribuzione adeguata ed un minimo di promozione. Anche la fortuna gioca un ruolo importantissimo ed a volte può risultare addirittura vitale. Tutti i fattori sopraindicati portano al successo soltanto un numero limitato di gruppi, mentre la maggior parte dei rimanenti resta perlopiù sconosciuta alla massa. Due esempi contrastati sono i Manowar ed i Manilla Road. Entrambe le band suonano un pregevole Epic Metal nello stesso periodo. La prima diventerà poi di fama internazionale a differenza della seconda, che verrà apprezzata solo da una ristretta fascia di metal kids. I Manilla Road nascono in una cittadina del Kansas nel 1976, per volontà del chitarrista Mark Shelton insieme al bassista Scott Park. Solo nel 1979 la band assume, in modo definitivo, un batterista: Rick Fisher. Nei primissimi anni del decennio successivo il complesso americano incide due dischi. Si tratta di Invasion (1980) e Metal (1982). Le sonorità non sono quelle che caratterizzeranno il gruppo negli anni migliori ed inoltre i dischi vengono quasi dimenticati per la scarsissima promozione. Non è un caso quindi che molti fan considerino Crystal Logic, del 1983, il debutto discografico dei Manilla Road, piuttosto che il loro terzo lavoro.

Prologue è il classico brano di preambolo che apre l’album. Il prologo, nel quale vengono narrati, in modo estremamente oscuro e quasi macabro, alcuni versi, presenta la prima vera canzone del disco: Necropolis. La seconda traccia rappresenta qualcosa di unico, irripetibile, estremamente straordinario. Nonostante essa sia molto diretta e breve, riesce, in pochi minuti, a travolgere in modo devastante l’ascoltatore. Il sound dei Manilla Road è trascinante ed aggressivo, tecnico ed assolutamente epico. Flaming Metal System segue al gioiello che porta il nome di Necropolis. La song non è presente nella versione in vinile del disco, bensì esclusivamente nella ristampa su cd. Questo perché venne inizialmente inclusa nella compilation US-Metal III della Shrapnel Records. Lo scalpore, causato dal brano, permise ai Manilla Road di suonare insieme a gruppi storici come i Point Black o Ted Nugent e diede la giusta carica per la registrazione di Crystal Logic. Musicalmente il pezzo inizia attraverso un ambizioso assolo dai toni veramente acuti che, purtroppo risulta abbastanza noioso, quasi fastidioso. Fortunatamente quando, dopo poco più di un minuto, questo finisce e la canzone acquisisce la propria identità, si ha conferma della bravura del complesso nordamericano. Crystal Logic è senz’altro uno dei capitoli più ambiziosi ed articolati dell’album. Esso inizia in modo lento, poi accelera, cambia di ritmo numerose volte ed è dotato anche di un pathos incredibile. Tutto ciò si chiama Epic Metal ed i Manilla Road sono sicuramente dei maestri in questo campo. In sei minuti la band statunitense narra di fantascienza, di segreti mistici dai contorni fantasy in modo totalmente geniale. In modo analogo, rispetto allo stacco iniziale della bonus track di Crystal Logic, prende forma Feeling Free Again. L’assolo iniziale è alquanto breve in questo caso, ma il proseguimento del brano è fenomenale, come ormai d’abitudine sull’album. In esso si possono ammirare le notevoli capacità tecniche del trio proveniente dal Kansas. La song risale al primo periodo del gruppo (quello non epico dei primi due dischi per intendersi) e lo si nota immediatamente, ma con estremo piacere.

The Riddle Master sembra quasi una doppia canzone in una singola traccia. Il perché si spiega subito: la prima sezione del brano è molto lenta, cadenzata e piuttosto decadente. Tutto questo solamente fino all’assolo, dopodiché prende praticamente forma una nuova song, assai più tirata, veloce ed aggressiva. The Ram è indiscutibilmente Heavy come canzone. Breve, decisa, elementare ma estremamente efficace. Anche in questo caso si è alle prese con un folle aumento della velocità, verso la seconda parte della composizione. Il songwriting del pezzo, ed allo stesso modo di tutto il disco, è veramente ispirato, come nella migliore tradizione epica. The Veils Of Negative Existence si apre in modo alquanto dark, per via di alcune diaboliche risate proprio in partenza. Questo tipo di atmosfera accompagna l’ascoltatore per l’intera durata della traccia. Rick Fisher, dietro le pelli, ha un gran da fare e svolge i suoi compiti in modo perfetto. The Veils Of Negative Existence è probabilmente l’espressione più Doom del trio americano nell’album. Anche il testo mantiene un’attitudine molto oscura e negativa. Dreams Of Eschaton / Epilogue chiude Crystal Logic in maniera strabiliante. Il brano finale si rivela una maestosa suite, compresa di epilogo. Nella versione su vinile del full lenght le tracce erano divise ma, vista l’aggiunta di Flaming Metal System, si è preferito unirle in questa edizione. Se la bellezza potesse avere una propria melodia opterebbe sicuramente per l’arpeggio iniziale di Dreams Of Eschaton. La voce di Mark non potrebbe essere più adatta per l’occasione. Il sogno di distruzione mondiale prosegue poi aggressivamente, grazie ad un riffing molto duro. L’Epic Metal vive, in questo brano, uno dei momenti più gloriosi della sua storia. L’assolo della canzone è ritenuto, da moltissimi fan, uno dei più appassionanti in ambito Metal. Spesso i Manilla Road scrivono, come in questo caso, testi culturalmente elevati. Infatti, per chi ancora non lo sapesse, l’escatologia è quella parte delle teologia che ha per oggetto di studio l’indagine sui destini dell’uomo e dell’universo. L’epilogo finale chiude più che dignitosamente l’album.

Crystal Logic rappresenta un capitolo seminale per la storia del metallo epico. Non c’è alcun dubbio che i Manilla Road siano tra gli inventori di questo genere musicale ed il loro terzo lavoro manifesta un netto cambio di sonorità rispetto ad Invasion e Metal. L’opera del 1983 porterà alla ribalta il nome della band americana, che purtroppo non riuscirà mai ad affermarsi definitivamente nel music business, nonostante dischi veramente superbi. Imperdibile!

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