Voto: 
7.6 / 10
Autore: 
Lorenzo Iotti
Genere: 
Etichetta: 
Emi/Audioglobe
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Sivert Høyem - voce
- Robert Boras - chitarra
- Frode Jacobsen - basso

Tracklist: 


1. Whatever Happened To You
2. The Hour of the Wolf
3. Look Away Lucifer
4. Honey Bee
5. New Woman/New Man
6. What's on Your Mind?
7. Highway of Light
8. Valley of Deception
9. Our Time Won't Live That Long

Madrugada

Madrugada

La scomparsa di un componente rappresenta sempre un durissimo colpo per una band, così come per tutti i suoi fan; così, quando il 12 Luglio 2007 Robert Boras, chitarrista dei Madrugada, viene trovato morto nel suo appartamento ad Oslo, cambiano radicalmente le sorti di una band che, se in Italia è rimasta rimasti un gruppo per pochi appassionati e intenditori, nella loro Norvegia ha sempre goduto di un ottimo successo fin dai tempi dell’ottimo esordio Industrial Silence, nel 1999. In quel periodo, la band aveva appena ultimato le registrazioni del sesto album, e così questo venne ultimato dagli altri due componenti della band, e pubblicato alcuni mesi dopo con il titolo omonimo, Madrugada, termine che indica in spagnolo quell’istante di passaggio tra la notte e l’alba.
Il risultato è un album che, sebbene si mantenga sulla scia di tutta la produzione, si rivela molto più cupo degli ultimi capitoli: l’indie rock si fa da parte per dare sfogo a una matrice tipicamente goth e da un folk malinconico, e l’impronta della produzione non proprio recente di Nick Cave, negli ultimi anni principale punto di riferimento della musica dei Madrugada, diventa ancora più marcata, sia nel tono profondo del cantante Sivert Høyem, che ricalca in tutto e per tutto lo stile del musicista australiano, sia nella fusione di folk e psichedelia che caratterizza l’album.

Nasce così un disco molto vario e interessante, che con il suo mood oscuro si rivela decisamente appropriato alle ultime vicissitudini della band, un disco dove ogni brano costituisce una realtà a parte che tuttavia si incastra alla perfezione nel quadro generale; infatti, tutto l’album ruota intorno al binomio creato dalla voce di Høyem e dagli accordi acidi e psichedelici di Boras, sia nelle oscure ballate come la opener Whatever Happened To You, il singolo Look Away Lucifer, ottimo brano in cui appare evidente la lezione dei Doors, o la toccante e sognante Honey Bee, impreziosita da cori femminili, sia nei brani più sostenuti come The Hour Of The Wolf, dove la band predilige una linea indie rock che recupera gli elementi acidi e ossessivi del post-punk inglese di fine anni ’70, o New Woman/New Man, il brano più dark-oriented del platter grazie all’ottimo uso delle tastiere che vanno ad unirsi alla perfezione all’atmosfera inquietante creata da voce e chitarra.
Verso la conclusione, la vena acustica diventa sempre più importante, così come l’influenza fortissima del già citato Nick Cave, nonchè di tutta la tradizione folk e country americana; nonostante queste influenze molto evidenti, la resa di pezzi dal mood sempre molto decadente, come What’s On Your Mind, Valley Of Deception e soprattutto Highway Of Light è ottima sul piano emotivo, grazie all’ottima calibrazione tra voce, chitarre ed effetti elettronici. L’album si chiude infine sulle note di Our Time Won’t Live That Long, triste ballata acustica che con il suo stile semplice e quasi “vintage” si discosta in parte dal resto dell’album.

Non si sa ancora quale sarà il futuro dei Madrugada, che al momento stanno girando in tour con un sessionman alla chitarra per promuovere il nuovo album; quel che è sicuro è che, se la carriera della band è da considerarsi chiusa con la morte di Boras, i Madrugada abbandonano la scena con un album davvero valido, atmosferico ed emozionante, facendo la sempre difficile scelta di deviare dal percorso intrapreso negli ultimi album per esplorare nuove direzioni stilistiche. Una buona occasione per conoscere un gruppo che, anche se non ha mai fatto gridare al capolavoro, nonostante la scarsa notorietà nel nostro paese ha dimostrato di essere capace di comporre ottima musica.

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