Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Eleven Seven Music
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Vince Neil - voce
- Mick Mars - chitarra
- Nikki Sixx - basso
- Tommy Lee - batteria

Tracklist: 

1. L.A.M.F.
2. Face Down In The Dirt
3. What's Gonna Take
4. Down At The Whisky
5. Saints Of Los Angeles
6. MF Of The Year
7. The Animal In Me
8. Welcome To The Machine
9. Just Another Psycho
10. Chicks=Trouble
11. This Ain't A Love Song
12. White Trash Circus
13. Goin' Out Swingin'

Mötley Crüe

Saints of Los Angeles

Tra i tantissimi ritorni di vecchie leggende e conoscenze del rock a cui abbiamo assistito in questo 2008 (Judas Priest, Dokken, White Lion, Alice Cooper, Journey, Whitesnake, Uriah Heep, ecc..) è da annoverare anche quello dei Motley Crue, i quali ispirati dai racconti auto-biografici di The Dirt, il libro che li racconta tra momenti riflessivi e schegge di ordinaria follia come da loro costume, danno alle stampe il nuovo studio album Saints Of Los Angeles a ben otto anni di distanza dal precedente New Tattoo.

La scomparsa del batterista Randy Castillo ed il conseguente rientro di Tommy Lee, e quindi il riformarsi della line up originaria, rappresentano soltanto alcuni degli eventi che hanno coinvolto e sconvolto la band losangelina negli ultimi tempi. Ma sono anche altri gli avvenimenti da non sottovalutare nel percorso che ha portato alla realizzazione del loro nuovo album.
Innanzitutto la già citata opera biografica The Dirt, che ha rappresentato in questo caso quasi un'inesauribile fonte d'ispirazione, e poi l'intensa attività di Nikki Sixx con il suo progetto Sixx:AM e l'album The Heroin Diaries, che proprio come l'ultimo lavoro dei Crue poggia su vicende autobiografiche, ragion per cui non stupisce più di tanto che il bassista abbia voluto e chiamato molti dei song-writer presenti nel suo progetto solista, il produttore e co-autore James Michael su tutti, oltre ad Ashba e Frederiksen.

Sembra allora che si vengano quasi a scontrare le due anime del combo di Los Angeles, quella più sleaze/glam di Dr. Feelgood e quella più moderna dei Sixx:AM o di alcuni dei più recenti episodi discografici dei Crue, come Generation Swine.
Basterebbe infatti il basso pulsante ed il background narrativo di Face Down In The Dirt per riportare alla mente Shout At The Devil, prima che la stessa opener si lasci andare a melodie più catchy ma al contempo sinistre, riprendendo lo stile anthemico di Dr. Feelgood, o anche un pezzo come il singolo e title-track Saints Of Los Angeles, trascinante, catchy ed elettrizzante come ai bei tempi, per rinverdire i fasti del loro glorioso passato. Di contro però basterebbero le velleità moderniste di Welcome To The Machine, totalmente fuori luogo, o la scialba MF Of The Year per far ripiombare il quartetto californiano tra i vecchi dinosauri del rock, buoni solo per qualche esibizione live per la felicità dei più nostalgici. Si verificano poi momenti in cui queste due succitate attitudini vengono a contatto in maniera più equilibrata ed anche soddisfacente, come nel caso di Just Another Psycho, ben amalgamata tra suoni pesanti e moderni da un lato ed un impatto melodico decisamente trascinante dall'altro, mentre non mancano neanche quegli episodi ora più divertenti (Chicks=Trouble, White Trash Circus), ora più perversi (The Animal In Me), ora più irriverenti (This Ain't A Love Song), da sempre presenti nel loro repertorio, che pur riuscendo a divertire non sembrano avere quella forza per perdurare oltre qualche ascolto e che talvolta finiscono con il mostrarci dei Crue un po' spompati e non più ventenni, comunque artefici di una buona prova, compreso il singer Vince Neil, graffiante e ruggente come ai bei tempi.

In fin dei conti va certamente riconosciuto ai Motley Crue il meritevole tentativo di modernizzarsi un po' senza snaturarsi troppo, ma rimane anche l'impressione di un compromesso voluto ed appositamente studiato, che altro poi non è che una mal celata mossa commerciale con cui riconquistare i vecchi fan e contemporaneamente attirare nuovi adepti. A parte questo però, Saints Of Los Angeles è un discreto lavoro che saprà ritagliarsi un suo spazio tra gli amanti di queste sonorità e soprattutto tra i sostenitori di questa band.


NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente