Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Displeased Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

;

- Erik Grawsiö - Voce, Batteria

- Markus Andé - Chitarra

- Jonas Almquist - Chitarra

- Pierre Wilhelmsson - Basso

- Janne Liljeqvist - Violino

- Ymer - Voce



Tracklist: 

1. Intro (00:15)

2. Himmelsfursten (03:27)

3. Utfärd (03:06)

4. Alvatrans (04:34)

5. Hemkomst (05:06)

6. Döden (06:52)

7. Vaggvisa (03:35)

Månegarm

Urminnes Hävd

Al momento di completare il loro contratto discografico con la Displeased e accasarsi finalmente alla Black Lodge, gli svedesi Månegarm decidono che è l’occasione giusta per pubblicare un EP acustico, “Urminnes Hävd – The Forest Sessions”, che vede la luce alla fine di giugno 2006, e inizia a raccogliere buoni riscontri da parte dei fans, già avvezzi a brani simili nei dischi ‘ordinari’ del gruppo, in cui si trovavano talvolta episodi acustici o folkeggianti, quali ad esempio le varie “Ymer”, “Gillesvisan” o “Segervisa”.

Ancor prima di ascoltare il cd, il primo paragone che viene naturale fare è con un prodotto abbastanza simile, il mini-cd “Visor om Slutet” dei finlandesi Finntroll, risalente al 2003: ma qui le cose sono leggermente diverse. Oltre al ‘significato’ vero e proprio del cd, che nel caso dei Finntroll era ben particolare, anche a livello musicale siamo in altri campi. Se “Visor om Slutet” infatti era essenzialmente un disco Ambient, con moltissime tracce atmosferiche e pochi veri brani Folk, in “Urminnes Hävd” ci imbattiamo in un cd composto interamente di Folk acustico, senza nessuno spazio a divagazioni atmosferiche o sperimentali.
I brani, sei (più un intro) per poco più di 25 minuti di musica, sono tutti interpretati con perizia dai ragazzi della band, impiegando chitarre acustiche, basso, percussioni, violino e doppia voce: a differenza di quanto accade nei dischi, qui gran parte del lavoro vocale ricade sulla vocalist femminile, che svolge impeccabilmente il suo lavoro, mentre la voce maschile risuona nei momenti in cui c’è bisogno di maggiore incisività, o per confrontarsi in piacevoli duetti con la propria controparte femminile. A livello qualitativo c’è da dire che mi aspettavo qualcosa di un poco più sostanzioso, ma ciò deriva più da mie personali (alte) attese che non da demeriti particolari del lavoro, che comunque, grazie soprattutto alla non eccessiva durata, si propone come un ascolto frequente, piacevolissimo e poco impegnativo: con l’aumentare degli ascolti il disco si farà sicuramente apprezzare dall’ascoltatore, perché comunque costituito da brani composti con saggezza e, il più delle volte, anche da melodie vincenti.

A seguire una palesemente inutile “Intro” (15 secondi di pioggia che potevano benissimo essere amalgamati con la traccia successiva, o esclusi) troviamo la ritmata “Himmelsfursten”, con delle pregevoli percussioni a sostenere le cadenzate ritmiche di chitarra e il lento svolgersi del violino di Janne: buono il duetto fra la virile voce di Erik e la delicata interpretazione della vocalist Ymer durate il ritornello, uno dei più azzeccati del lavoro.
La palma di brano migliore del cd spetta però alla terza “Utfärd”, piacevolmente movimentata e con dei buoni controcori maschili che rispondono alla voce femminile alla fine di ogni verso: senza eccedere nella velocità ma senza rimanere statica, la terza traccia trascorre velocissima, sia per la breve durata che per l’estrema fluidità con cui il brano si evolve nelle sue varie parti, perfettamente legate fra loro dai ricami del violinista Janne Liljeqvist, che pur suonando da sempre con i Manegarm, è anche membro di una band folk norvegese, i Två Fisk Och En Fläsk, il quale chiaramente, non essendo nuovo a proposte similari, fa valere la propria esperienza nel campo.
A seguire troviamo la trascurabile “Alvatrans”, troppo sonnolenta inizialmente ma che si movimenta (troppo) dopo due minuti: le due ‘metà’ si amalgamano poco e male, con le parti lente dotate di una buona atmosfera ma un poco troppo indecise, e le parti veloci troppo fini a sé stesse.

Va decisamente meglio con il capitolo successivo, uno fra i più lunghi del lavoro: la sezione iniziale di “Hemkomst”, con quel violino dalla sublime tristezza, mi ha ricordato i migliori Otyg di “Fjällstorm” o “Skymningsdans” nelle loro parti acustiche: lenta, dolce e graziata dalla costante presenza della voce di Ymer (delicatissima senza essere troppo impostata, e mai fuori contesto), “Hemkomst” si avvale dell’apporto di melodie assolutamente vincenti nella loro accentuata nostalgia, e l’assolo di violino che impreziosisce la parte centrale del brano è una vera piccola gemma.
I soliti rumori di sottofondo (un must per le releases di questo tipo, presenti per tutto il corso dell’EP) introducono i sette minuti di “Döden”, che riesce a riprendere un po’ di ritmo e vede un Erik più aggressivo e graffiante nelle sue parti vocali: brano che necessita di più di una sessione d’ascolto per essere memorizzato e apprezzato degnamente, e che ha nelle sezioni più lente e melodiose le proprie vette qualitative.
Sulla stessa scia di “Hemkomst” troviamo anche la finale “Vaggvisa”, che possiede i migliori intrecci di chitarra acustica di tutto Urminnes Hävd , e chiude in uno stile più raccolto e intimista, un leggero soffio di vento che porta con sé una densa foschia che copre i sei musicisti, che lentamente scompaiono per rientrare nelle profondità della foresta, e lasciano solo gli echi della propria musica dietro di loro.

I fans di questo genere di produzioni sono avvisati: “Urminnes Hävd” è un EP consigliato se queste soluzioni stilistiche sono il vostro pane, altrimenti ponderate maggiormente l’acquisto o provate ad ascoltare il brano che ho linkato poco più in basso: “Urminnes Hävd - The Forest Sessions” è un mini breve, non completamente a fuoco e che inizialmente non stupirà, ma cresce molto con il numero degli ascolti e vale i 7 o 8 € che vi richiederà il negoziante o il webshop. Altro buon colpo per i lupi svedesi dunque, ed ora ci attendiamo una degna prova ‘nel loro stile’ sul prossimo full-lenght, con il quale, si spera, otterranno la consacrazione definitiva.


LINK PER L’ASCOLTO:
Utfärd - brano scaricabile liberamente e interamente dal sito Ufficiale Manegarm


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