Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Matteo Mainardi
Genere: 
Etichetta: 
Fat Wreck/Venus
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Dave - Voce, chitarra
- Spider - Basso
- Michael - Batteria


Tracklist: 

1. Suture Self
2. Breathe In
3. Jane
4. Over 50 Club
5. Please Be Here
6. Hurry Up and Wait
7. Sickening
8. Living Here
9. The Odds
10. Benson and Hedges
11. Arsenic
12. 100k
13. Player Hater Anthem

Loved Ones, The

Keep Your Heart

Album d'esordio per questi tre americani, i The Loved Ones che mischiano in modo equilibrato e originale le sonorità Punk con quelle Rock. Il risultato che ne viene fuori è un bel mix tra canzoni egregiamente riuscite ed altre, invece, che avrebbero bisogno di qualche accorgimento in più per risaltare su tutte le altre già ascoltate da diversi gruppi del medesimo genere. E' così che abbiamo di fronte un album che può prendere come tranquilizzare, far muovere come aver voglia di prendersi una pausa.

L'inizio con Suture Self è molto convincente, soprattutto per il fatto che il brano è di grande impatto ed è caratterizzato da ritmiche e riff che dosano con razionalità le parti agitate con gli intermezzi più tranquilli. La voce è quella adatta; nè troppo roca ma nemmeno troppo pulita e dimostra di avere una buona capacità nel mantenere il pezzo piuttosto tirato. Attacco più Rock con Breathe In in cui batteria e chitarra creano un giusto climax ascendente che sfocia poi nel ritornello ben articolato. Le parti più belle sono quelle della chitarra che è costituita, prevalentemente, dal susseguirsi di fraseggi e riff, tra loro alternati. E' molto bella e ovattata anche la distorsione della chitarra. Con Jane, arriviamo alla song che potrebbe tranquillamente essere una delle hit del panorama Punk Rock odierno. Bel ritmo, bella melodia e potenza giusta il tutto contornato da chitarra che svolge molto bene il ruolo di "padrone della scena".
Over 50 club è, invece, più fedele al Punk americano vecchio stile dove i ritmi della batteria sono serrati. Lo sono talmente tanto che ne risente anche la durata del brano stesso, 1:14 minuti. Please Be Here cerca di ricalcare le sonorità già ascoltate in Jane e l'obbiettivo si può dire che sia stato centrato. In questo brano ci si concentra di più sull'effetto melodico che la voce può dare ma, nel complesso, risulta essere una bella traccia anche se, alla lunga, può stufare a differenza di Jane. Altro pezzo degno di nota è Hurry Up and Wait dove la ritmica svolge il ruolo principale. L'ascoltatore percepisce un bel senso del ritmo dato soprattutto dal binomio batteria-chitarra. La voce continua a mantenere il proprio stampo caratteristico, senza azzardare nuove vie di vocalizzi. Inizio alla Green Day con Sickening. Batteria che, con un ritmo semplice e basato su cassa e rullante, introduce un brano lento e cadenzato dove il ruolo da protagonista è svolto per lo più dal cantante. Solo verso la fine si vede un'accelerazione del ritmo e della presenza della chitarra. Living Will (Get You Dead) è una traccia molto convincente. Quello che più convince è la voce stessa che, nonstante l'accompagnamento classicamente Punk, riesce a tirare fuori una melodia d'impatto che rimane facilmente in testa a chi l'ascolta. Azzeccato anche il bridge strumentale messo a metà del brano. The Odds iniza con ritmiche di chitarra serrate e stoppate per poi esplodere in un ritornello all'insegna del pogo. Questo brano, può essere tranquillamente annotato nella lista dei brani più competitivi dell'album. Anche la batteria fa il suo signor lavoro, esaltando ulteriormente la ritmicità che si ha già dai riff della chitarra. L'opera continua ad andare avanti nell'esposizione di quelle sonorità che si sono sentite nei brani precedenti e che danno, a chi le ascolta, un senso strano di trasgressione contrastato da melodie più canoniche e tipiche del Punk più commerciale e ascoltato dalla maggior parte delle persone che, in questo genere, cercano una valvola di sfogo piuttosto che una vera e propria filosofia di vita.

Keep Your Heart è, senza dubbio, un bel disco che denota una buona capacità di produzione e invenzione di canzoni. A volte, però, si ha la sensazione di stare ascoltando qualcosa che si è già sentito in precedenza senza però sapere dove. Per fortuna questo presentimento sorge solo verso la fine dell'album, facendo capire quindi che per il 70% di Keep Your Heart, il risultato sia stato più che positivo.


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