Voto: 
7.1 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Locomotive Records/Frontiers
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Kiko Loureiro - chitarra elettrica, chitarra acustica, pianoforte, percussioni, programmazione
- Mike Terrana - batteria, percussioni

Tracklist: 

1. Enfermo (04:02)
2. Endangered Species (05:10)
3. Escaping (05:34)
4. No Gravity (04:23)
5. Pau-De-Arara (07:00)
6. La Force De L'Ame (04:33)
7. Tapping Into My Dark Tranquility (02:12)
8. Moment Of Truth (04:29)
9. Beautiful Language (02:00)
10. In A Gentle Way (05:33)
11. Dilemma (04:12)
12. Feliz Desilusão (03:39)
13. Choro De Criança (01:10)

Kiko Loureiro

No Gravity

Anche per il brasiliano Kiko Loureiro, esperto chitarrista degli Angra, è giunto il momento di pubblicare il primo album solista strumentale e No Gravity, uscito nel 2005 per Replica Records e successivamente ri-prodotto dalla spagnola Locomotive Records, costituisce un buon esempio di tutte le idee in possesso di Kiko, soluzioni spesso parecchio convincenti e mai impiegate per i suoi lavori con gli Angra. Ad affiancare il chitarrista di San Paolo in quest’avventura solista ha preso parte Mike Terrana (Axel Rudi Pell, Rage, ex Metalium ed ex Yngwie Malmsteen) alla batteria, un musicista altrettanto abile e talentuoso. Oltre ad aver provveduto alla composizione delle tredici tracce che formano No Gravity, Loureiro si è anche esibito sul platter non solo come chitarrista, ma anche come pianista, bassista e programmatore, dando testimonianza delle sue doti di poli-strumentista.

Le influenze degli Angra sono certamente visibili nell’opera, sebbene siano quasi totalmente assenti gli elementi Power/Speed tipici della formazione brasiliana: Kiko opta per un Progressive Metal melodico, diretto e scaldato dal costante intervento della chitarra distorta in primo piano, come dimosra l’opener Enfermo. E se la seguente Endangered Species presenta linee di basso convincenti, disposte parallelamente a splendidi temi di chitarra, la terza Escaping costituirà uno degli episodi migliori, capace di penetrare nel profondo della memoria degli ascoltatori. Kiko è supremo nella sua interpretazione e riesce a garantire un song-writing decisamente di alto profilo: numerose le sezioni riflessive, coadiuvate dall’intervento del pianoforte, episodi che rimangono sommessi e danno largo spazio alle armonie generate dalle chitarre acustiche, come nella delicata La Force de L’Ame. Non mancano, come nella maggior parte dei dischi solisti, capitoli scontati o praticamente inutili, quali Pau-de-Arara o l’etnica e tribale Tapping Into My Dark Tranquillity, ma il complesso dell’album si colloca su discreti livelli.
Le scelte adottate dal chitarrista non rimangono ancorate solo alla tradizione Progressive Metal, ma scavano anche in una Rock più meditativa, dai tratti atmosferici e raffinati, in cui la sei corde di Kiko riveste il ruolo di sezione portante, nonché quasi di voce narrante dell’intero full-lenght.

Diversi critici giudicheranno il lavoro come uno dei tanti cloni dei dischi solisti di chitarra elettrica oggi pubblicati in modo dozzinale: nel cd però Kiko non si abbandona ad assoli tecnicamente difficilissimi, ma si limita a compensare esperienza a buon gusto. Il feeling tipicamente sudamericano di molte zone darà un sapore differente a No Gravity rispetto ad altre opere di simile matrice compositiva. Consigliato agli amanti di una chitarra distorta capace di valorizzare i chiaroscuri e di non restringersi semplicemente al ruolo di guida tecnica dell’album.

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