Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Frontiers Records
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Michele Luppi - voce
- Tommy Denander - chitarra
- Gregg Giuffria e Jamie Teramo - tastiere
- Fabrizio Grossi - basso
- Frankie De Grasso - batteria

Guests:
- Mordi Hauser e Joey Sykes - chitarra

Tracklist: 

1. I Will Carry You
2. I Must Be Blind
3. Thanks To You
4. Edge Of Forever
5. Last Change
6. Run
7. When Yoy Think Of Me
8. One More Try
9. The Other Side
10. Caroline
11. Measure Of Man

Los Angeles

Los Angeles

Il singer italiano dei Mr. Pig e soprattutto dei Vision Divine Michele Luppi si rigetta nella mischia dell'AOR dopo Strive del 2005, uscito sotto il monicker Michele Luppi's Heaven, con il suo nuovo progetto chiamato Los Angeles, che dà il nome anche al nuovo album concepito dal talentuoso vocalist italiano, accompagnato in questa sua nuova avventura da artisti di riconosciuto valore, quali Tommy Denander (Radioactive) alla chitarra, Fabrizio Grossi (James Christian, Robin Beck, Vertigo) al basso, Frankie De Grasso dietro le pelli, ed un nome che è una vera e propria istituzione del rock melodico come Gregg Giuffria (Angel, House Of Lords, Giuffria, Keel) alle tastiere, insieme a Jamie Teramo.
Le coordinate di Los Angeles sono appunto quelle di un melodic rock che prende spunto da autori come Jeff Paris o Richard Marx, e con qualche cenno anche a John Waite, tra delicate melodie, accenni pop, un songwriting spesso brillante e vicino a quelle musicalità West Coast, tipiche proprio di quella città che presta il suo nome al progetto e all'opera.

L'inizio lascia ben sperare con le due canzoni poste ad apertura, cioè I Will Carry You, aperta dalle tastiere ed in possesso di una buona melodia che però a tratti sa un po' di risentito, e I Must Be Blind, probabilmente l'apice dell'album in questione, un brano degno dei migliori Survivor, ricco di melodia e carico di adrenalina specie nel sontuoso refrain, si prosegue poi con il lento dall'attitudine pop Thanks To You, il quale alterna ottimi spunti melodici ad altri un po' troppo zuccherosi.
Ordinaria amministrazione con Edge Of Forever, brano che si lascia piacevolmente ascoltare sempre in virtù delle sue buone melodie, mentre le più energiche e piene Last Change e Run sembrano avere una marcia in più per merito soprattutto dei loro ottimi chorus, tuttavia l'impressione generale è che l'album prosegua con una serie di buone canzoni senza mai però affondare il colpo decisivo, ciò che manca in pratica è quella (o quelle) hit clamorosa che permetta al platter di distinguersi da quella marea di buoni lavori che oggigiorno affollano questa sorta di rinascita del melodic rock nel nuovo millennio, infatti anche i vari pezzi che seguono come When You Think Of Me o One More Try non tarderanno a farsi apprezzare dagli amanti di queste sonorità, ma al tempo stesso difficilmente lasceranno un ricordo indelebile nella mente dell'ascoltatore, il quale tuttavia troverà ampia soddisfazione cullandosi nella melodicità della vitale The Other Side, della più romantica e sempre raggiante Caroline o della nostalgica Measure Of Man.

Michele Luppi si destreggia quindi abbastanza bene anche in ambito AOR, sfornando così un album di buona fattura che sicuramente non dispiacerà agli amanti delle musicalità West Coast e del melodic rock in generale, andando così ad aggiungere il suo nome tra coloro che da quasi un decennio ormai stanno contribuendo al riaffermarsi, o quantomeno al riproporsi, di queste sonorità.

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