Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Roberto Fabbi
Genere: 
Etichetta: 
Metal Blade Records/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Lizzy Borden - voce
- Marten Andersson - basso
- Joey Scott - batteria
- Ira Black - chitarra

Tracklist: 

1. Abnormal (05:12)
2. Appointment With Death (03:47)   
3. Live Forever (05:01)
4. Bloody Tears (04:48)
5. The Death of Love (05:17)
6. Tomorrow Never Comes (04:22)
7. Under Your Skin (05:06)
8. Perfect World (I Don't Wanna Live) (04:53)
9. Somthin's Crawlin (05:43)
10. (We are) the Only Ones (04:01)
11. The Darker Side (05:22)

Lizzy Borden

Appointment With Death

La band di Los Angeles, formatasi nel 1983 dall’omonimo leader Lizzy Borden e fortemente influenzata nell’aspetto e nello stile da Alice Cooper, ha all’attivo quattro full-lenght e due EP. La loro prolifica carriera discografica giunge fino al 2007, anno della pubblicazione del loro ultimo lavoro: Appointment With Death. L’album si apre con Abnormal, canzone di ottimo livello, anticipata da un incoraggiante intro in cui la doppia cassa di Joey Scott Harges fa da padrona. Dinamicità, concretezza e solidità sono i tratti che risultano dal primo ascolto e che si riconfermano negli ascolti successivi: il ritornello appare perfettamente inserito all’interno dello schema generale della song, completandola e conferendole un’atmosfera piuttosto vivace. Non all’altezza si rivela invece la title-track, Appointment With Death; il quasi scontato ritornello è situato in mezzo a pezzi abbastanza anonimi. L’assolo, molto rapido, risalta le eccellenti qualità tecniche di Jack Frost (ex Metalium) e Ira Black ma non restituisce nulla alla canzone, dandole soltanto un tocco extra di banalità. Il livello si mantiene costante, superando una passabile Live Forever e giungendo ad una traccia decisamente degna di nota: Bloody Tears.

Rapidissima sin dall’apertura, mantiene lo stesso incalzante ritmo senza però diventare tediosa e fastidiosa. La voce di Borden, sottolineata dai bei cori di sottofondo, da prova di saper trattare pezzi complicati, con molte variazioni di tonalità, dimostrando una certa versatilità. Il piacevole e coinvolgente ritornello fa infine da cornice ad una prestazione tutt’altro che anonima da parte dei Lizzy Borden. Passando oltre le due successive buone song, giungiamo alla perla dell’intera produzione. Under Your Skin, titolo stagionato che però cela una piacevolissima canzone, caratterizzata dal particolare e lento ritornello corale che si ripeterà più volte anche durante lo svolgersi delle parti successive; il ritornello, un ben combinato intreccio della voce dominante di Borden e delle altre voci sottostanti, conduce ad un bello quanto efficace assolo che rende la canzone ancora più orecchiabile di quanto non si fosse già mostrata. Nonostante tutto, a rovinare quella che sembrava una canzone fantastica, ci pensa l’outro, estremamente ripetitivo e noioso, consistente nella esasperante ripetizione del titolo, fino alla chiusura. Originale ed efficace è la combinazione delle due chitarre che forma l’intro di Perfect World (I Don’t Wanna Live). Il ritornello illuminante è ancora una volta reso molto bene dal coro degli altri componenti, mentre Borden si cimenta in un pezzo di voce tutt’altro che semplice, dimostrandosene tuttavia all’altezza. I rapidi colpi di cassa formano la passerella d’accesso al velocissimo e tecnicissimo assolo, la cui funzione è di estrema importanza: fungere da collante con la seconda parte, più rilassata, della canzone, che poi torna all’originale vigore per terminare infine con un brusco stacco.

Molto orecchiabile e gradevole è inoltre The Darker Side, in cui l’unità del gruppo trova piena consacrazione: ogni strumento è parte di un tutto che scorre facilmente fino all’azzeccato solo, che conduce la traccia ad una nuova ripetizione del ritornello ed inaspettatamente ad un altro solo, quindi alla chiusura, che tuttavia appare fin troppo sbrigativa. Tutto sommato la produzione dei Lizzy Borden per il 2007 non è niente male, ma manca quel qualcosa che li avrebbe consacrati per come li avevamo conosciuti; pertanto ci auguriamo che il gruppo di Los Angeles ci regali, in futuro, ottimi risultati come già fece in passato.

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