Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Matteo Mainardi
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione/Full Blast
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Oli - Basso, voce
- Teo - Batteria
- Nico - Voce, chitarra, piano
- Temma - Chitarra


Tracklist: 

1.The amazing business of sadness
2.B.L.S.- Basic Life Support
3.Just beyond reach (how i learned to love the bomb)
4.Phantoms
5.Old house (the things that are no more)
6.Set us free
7.Piazza, New York catcher

Letmein

Liesbook

I Letmein sono un gruppo dalle grandissime potenzialità. Per adesso non hanno avuto il successo che si meritano e, nonostante le bellissime impressioni che hanno dato a giornali come Punkster, ancora non ne sentiamo parlare in modo adeguato. Il loro sound è un'ondata di freschezza che lascia sognare liberamente l'ascoltatore, durante tutta la durata di questo EP.

Inizio strumentale e molto malinconico con The Amazing Business of Sadness. Sembra un brano tipico da anime giapponese con rumore gracchiante di giradischi in sottofondo e pianoforte scordato che accenna a una melodia. B.L.S.-Basic Life Support è invece una canzone molto bella e carica di emozioni. Le melodie sono solari e le stesse chitarre fanno dei giri piuttosto semplici ma sui quali la voce può ampiamente spaziare con le sue note pulite e melodiche. Per ascoltare qualcosa un pò più Punk ma non troppo, bisogna passare alla terza traccia ovvero Just Beyond Reach (How I Learned to Love the Bomb). In questo brano vengono rispecchiate le caratteristiche del precedente, con la sola differenza che le chitarre sono leggermente più serrate e ritmicamente alternano riffoni stoppati con arpeggi di scale. Il risultato è un insieme di melodico e di arrabbiato, dove nessuno dei due prevale sull'altro. Con Phantoms si continua a mantenere una sonorità Punk e, molto probabilmente, questa è la sola vera canzone che può essere così definita. Nonostante sia un pezzo piuttosto semplice e lineare, si può notare come siano stati curati gli arrangiamenti e, in particolare, la seconda chitarra che si dedica a fare da cornice alla principale. Arriviamo al pezzo forte di questo EP, ovvero Old House (the Things That are No More), un brano bellissimo che inizia in modo melodico per poi sfociare in un leggero distorto, mantenendo sempre il filo lento. Il pezzo è di grande impatto, soprattutto per gli arrangiamenti che denotano una grande professionalità del gruppo. Set us Free continua a portare avanti il filone musicale sentito nelle prime tracce. Siamo in presenza di un Punk all'americana molto serrato dove, però, non mancano le influenze Rock tipicamente italiane. Con l'ultima traccia, Piazza, New York Catcher arriviamo alla fine dell'EP. Un finale un po' insolito in cui si sente solo una chitarra e una voce cantare con effetto radio, una bella conclusione che rimanda alla prima traccia strumentale.

Questi Letmein sono un gruppo davvero eccezionale che stupiscono per la loro preparazione e per la capacità con cui assemblano i loro brani. Chiunque ascolterà questo EP, si accorgerà presto che arrangiamenti di questo tipo sono difficili da trovare anche in cd di gruppi prestigiosi. Quindi, a quando l'uscita dell'album di debutto?

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