Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Frontiers Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Richie Kotzen - voce, chitarra
- Johnny Griparic - basso
- Dan Potruch - batteria

Tracklist: 

1. Socialite
2. High
3. Remember
4. Fooled Again
5. Faith
6. So Cold
7. A Love Divine
8. Shapes Of Things
9. Doin' What The Devil Says To Do
10. I'm Losing You
11. Mother Head's Family Reunion
12. Stand

Kotzen, Richie

Live In Sao Paulo

Dopo aver pubblicato due dischi in due anni, Into The Black del 2006 e Return Of Motherhead's Family Reunion dello scorso anno, il talentuoso chitarrista Richie Kotzen ha iniziato un lungo tour che lo ha visto calcare i palchi di mezzo mondo, Italia compresa. Il suo nuovo live album però, come recita lo stesso titolo Live In Sao Paulo, è interamente estrapolato dalla tappa sud americana tenuta lo scorso anno in Brasile.
L'ex chitarrista di Poison e Mr. Big, nonostante la sua ancora giovane età, trentotto primavere compiute da qualche mese, può vantare già una carriera solista ricca ed intensa, iniziata nel 1989 e proseguita, parallelamente a quella delle band in cui ha militato, fino ai nostri giorni, ragion per cui è comprensibile che sarà una scelta alquanto ardua riassumere quasi venti anni di carriera in appena una dozzina di brani.

Grande spazio viene riservato ai due capitoli di Mother Head's Family Reunion, infatti del primo che vide la luce nel 1994 sono presenti Socialite, confermata come opener probabilmente per il suo impatto, A Love Divine, brano dalle chiare tinte southern, e soprattutto Mother Head's Family Reunion, qui rivisitata in una versione più accattivante, mentre del secondo, uscito come già detto solo lo scorso anno, vengono riproposte Fooled Again, bel brano ricco di efficaci melodie bluesy e impreziosito dalla grande prova chitarristica dello stesso Kotzen, e Faith, un mix di blues e soul particolarmente intenso e sentito.
La sola Doin' What The Devil Says To Do, un lento blues che lascia trasparire la sua devozione per artisti come Gary Moore, Bad Company e Free, in rappresentanza del discusso Into The Black, mentre viene totalmente trascurata la prima parte della sua carriera per lasciare posto al repertorio più recente con il southern di So Cold e con Remember, straordinaria ballad calda e bluesy, da Get Up (2004), con l'altra struggente ballad High da Change (2003), o ancora con il blues di I'm Losing You da What Is (1998). Nessun accenno ai Mr. Big, mentre Stand rende omaggio alla sua parte di carriera con i Poison, anche se ad onor del vero il brano sembra perdere in appeal, per cui forse la scelta di Kotzen di metter da parte ciò che non rientra nella sua carriera solista non è affatto sbagliata.

La dimensione live traspare soprattutto dalle improvvisazioni del guitar hero americano, sempre pronto ad avventurarsi in spontanee escursioni fuori programma, coadiuvato in tal senso da un seguito di musicisti di grande spessore, mentre poco incide in tal senso una registrazione pronta a confinare il più possibile gli apprezzamenti del pubblico, cosa che porta un po' a non rendere del tutto quell'atmosfera che si respira invece dal vivo.
Nonostante non si possa ritenere pienamente indicativo dell'intera storia artistica di Richie Kotzen, si tratta in fin dei conti di un live che difficilmente scontenterà gli amanti del talentuoso chitarrista e di chiunque ami le calde sonorità hard/blues.


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