Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Frontiers Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Richie Kotzen – voce, strumenti, composizione, arrangiamenti, produzione


Tracklist: 

1. You Can’t Save Me
2. Misunderstood
3. Fear
4. The Shadow
5. Doin’ What The Devil Says To Do
6. Till You Put Me Down
7. Sacred Ground
8. Your Lies
9. Livin’ In Bliss
10. My Angel

Kotzen, Richie

Into The Black

Ecco il Richie Kotzen che meno ti aspetti, poichè il guitar hero nel comporre il suo ultimo lavoro Into The Black, prende spunto dall’Hard n’Blues di matrice settantiana e, con un lungo balzo, salta pressoché totalmente il decennio che più lo avevo visto protagonista in band come Poison e Mr.Big, per planare invece nel pieno degli anni ’90, sfoderando un buono e convincente cantato alla Chris Cornell, sembrano essere proprio queste infatti le sonorità intraprese dall’ex chitarrista dei Poison. Richie in quest’album mette in mostra tutta la sua ampia abilità di polistrumentista, produttore e compositore, occupandosi interamente di tutto ciò che possa anche minimamente riguardare questa release, e tutto ciò naturalmente non può che fargli onore, specie se i risultati finali, come avremo modo di vedere, sono quel che sono.

L’opening-track You Can’t Save Me mostra oltre ad un grande chitarrista, ma questo in fondo lo sapevamo già, anche un valido cantante che si lancia in un’interpretazione profonda ed incisiva che sembra a tratti ricordare il miglior Cornell, con la sola differenza che quest’ultimo si è dimenticato forse come si faccia a comporre pezzi del genere. Deve dirsi poi che anche il sound proposto presenta, in maniera più evidente in alcuni episodi, delle similitudini con i vari Soundgarden o Audioslave, basti ascoltare Misunderstood o Fear, due canzoni che fossero state scritte e cantate un decennio addietro non avrebbero certo sfigurato di fronte alle maggior composizioni dell’epoca, ci pensa The Shadow a cambiare registro, essendo invece questo un brano più armonioso ed in possesso di un gran bel refrain in pieno stile Mr.Big, anche se il cantato di Kotzen continua a donare al brano quello stesso retrogusto presente nei brani già descritti. Più rilassante e sempre di gran classe invece il Rock/Blues di Doin’ What The Devil Says To Do, in cui il buon Richie dimostra un talento non lontano da quello di mostri sacri come Gary Moore, ed anche Till You Put Me Down potrebbe benissimo appartenere alla discografia di pietre miliari del Rock come Thin Lizzy, sfoggiando ancora un Hard n’Blues ispirato e vincente, mentre l’esaltante refrain di Sacred Ground è la vera carta vincente di un brano impreziosito da uno strepitoso assolo chitarristica sul finale. Ancora grande Hard n’Blues, stavolta dal sapore Southern, con Your Lies, che anticipa la più vitale Livin’ In Bliss, brano capace di conquistare già ad un primo ascolto, mentre si chiude con il romanticismo di My Angel, niente di melenso e banale, ma una canzone dalla bellissima linea melodica, anche se magari presenta un’attitudine un po’ troppo pop/radiofonica, cosa che rischia di farla accantonare dopo avergli dato qualche ascolto in più.

Un buon album questo di Richie Kotzen, dove il suo merito principale è certamente quello di non essersi avventurato nel comporre un album che avesse il solito scopo di mostrare quanto bravo egli sia con la sua sei corde, sfoggiando i soliti e spesso noiosi tecnicismi e virtuosismi esasperati, operazione vanitosa ma priva d’anima in cui spesso incespicano i virtuosi di questo strumento. La scelta invece di occuparsi dell’intero lavoro riguardante Into The Black, dalla prima all’ultima nota dell’album, non può che fare aumentare la nostra stima verso questo talentuoso artista.


NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente