Voto: 
8.3 / 10
Autore: 
Riccardo Carcano Casali
Etichetta: 
My Kingdom Music/Audioglobe
Anno: 
2003
Line-Up: 

- Marco Soellner - voce, chitarra
- Davide Pesola - basso
- Paolo Soellner - batteria
- Alessandro Pace - chitarra


Tracklist: 

1. _ (01:17)   
2. Pale Song (04:12)
3. Parade of Adolescence (04:36)
4. We Don't Need No Music (05:51)
5. Undressed Momento (06:35)
6. That Girl (05:14)
7. Naif Watercolour (06:15)
8. If Only You Could See Me Now (06:28)
9. Stalingrad Theme (05:58)

Klimt 1918

Undressed Momento

I romani Klimt 1918 sono una realtà alternative rock del nostro Paese tra le più bistrattate, destino che hanno per qualche tempo condiviso con i concittadini e amici Novembre, anche se in ambiti musicali diversi. Ed è molto curioso che siano stati, allo stesso modo dei Novembre, proprio due fratelli, Marco e Paolo Soellner, il primo chitarrista e cantante, il secondo batterista, a fondare la band sul giro di secolo; senza contare che anche i ruoli strumentali combaciano perfettamente a quelli degli Orlando, dato che potrebbe giustificare, al di là di un influenza diretta dei più navigati colleghi, le numerosi affinità musicali tra i due gruppi.

I Klimt 1918 sono difficili da inquadrare a livello musicale. Sicuramente il fatto che tutti i musicisti venissero da realtà metal estreme può essere stato determinante nello sviluppo del loro stile, come altrettanto fondamentale devono essere stati gli anni Ottanta e il periodo dell’alternative e del gothic rock inglese, che hanno lasciato semi nelle vene artistiche dei compositori di moltissime band estreme, permettendo a molti di arrivare a risultati affini tra loro e straordinariamente maturi, basti pensare solo agli svedesi Katatonia.
Ad ogni modo tante diversi ingredienti, che vanno dal metal, all’alternative, al post rock, senza dimenticare addirittura sprazzi di realtà decisamente più frivole, come certe sfumate ballads ottantiane alla Last Christmas dei Wham!, entrano nella pentola magica in cui è stato preparato Undressed Momento.

Basta la song di apertura Pale Song per capire che, oltre qualunque dubbio, ci si trova davanti ad un progetto musicale unico, che fa della personalità uno dei suoi punti di forza: arpeggi di chitarra che ricordano i Novembre più dolci e pacati, innestati su una batteria decisa eppure dispersa, su cui si innesta la splendida voce di Marco, pronta a prenderci per mano in un viaggio a parabola, che cresce di intensità con l’inserimento della doppia cassa e delle chitarre distorte.
E ancora spiccano capitoli come We Don’t Need No Music, che con le frequenti variazioni sulla melodia principale stupisce ad ogni ascolto, fino alla stupenda parte centrale, in cui la voce e la batteria regalano, con una serie di stacchi, un’impressione di crescendo sentimentale che si trasforma in una dichiarazione d’amore piena di poesia : “For you, no music no pain, o love”, e If You Only Could See Me Now, che per le affinità con quello che i Novembre avrebbero fatto di lì a qualche anno, ribalta le influenze tra le due band, dimostrando che forse sono stati i più navigati colleghi metallari a prendere ispirazione da Soellner e compagni, e non viceversa.

Rimane solo da esaltare l’ottima produzione, che valorizza al massimo le caratteristiche più personali dei Klimt 1918, ad opera di Giuseppe Orlando, l’uomo giusto al momento giusto, senza aggiungere altro perché, come spesso accade con questo tipo di gruppi vale la regola “il solo modo di capire è ascoltare”; infatti difficilmente a parole si può descrivere quello che i Klimt 1918 sono capaci di fare.
Solo ascoltando Undressed Momento ci si può far trasportare nelle atmosfere in continuo equilibrio tra suggestioni rarefatte e sognanti, decadenti e malinconiche, grigie e piene di colori allo stesso tempo, appoggiate su quel momento indefinito che sta tra il sonno e la veglia in cui le emozioni non hanno contorno, e tutto è coincidenza.

Il nome Klimt 1918 è un riferimento al noto pittore simbolista austriaco e all’anno della sua morte, il 1918 appunto. Secondo Marco Soellner, la musica della band rispecchia bene il momento di crisi della belle epoque che ha portato al primo conflitto mondiale, tematiche espresse anche nell’arte di Gustav Klimt.

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