Voto: 
5.5 / 10
Autore: 
Leonardo Cammi
Genere: 
Etichetta: 
Frontiers Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Lenny Wolf - voce, tutti gli strumenti
Ospiti:
- Eric Forster - assolo di chitarra nella tracce 4, 5, 13
- Hendrik Thiesbrummel - piano nella traccia 4
- Hagen Kuhr - violoncello nella traccia 4


Tracklist: 

1. Two Legged Sheep
2. Not Here To Be Your Friend
3. Same Old Stars
4. Ain’t Crying For The Moon
5. Perfect Citizen
6. This Is My Life
7. Bon Scott
8. Removed The Sting
9. Friends In Spirit
10. Darkroom
11. Look At You
12. Across The Universe
13. Get It On (2006 version)

Kingdom Come

Ain’t Crying For The Moon

Ormai i Kingdom Come sono solo e soltanto Lenny Wolf. Il come-back della band in tempi passati emulatrice dei Led Zeppelin si pone all’insegna di un sound strascicato di hard rock che cerca di coniugarsi al gusto più moderno, ma spesso e volentieri finisce col proporre polpettoni indigeribili di suoni ripetitivi e monotoni.

Ormai i tempi del sound legato al sano hard rock anni ’70 sono un vago ricordo e al posto di sentire melodie che ricordino Ac-Dc, Zeppelin, ZzTop ed affini, come nei formidabili primi due album, Kingdom Come (1988) e In Your Face (1989) ci ritroviamo fra le mani un album che solo in pochissima parte si fa portatore di quella nobile tradizione.
L’idea di cavalcare questi anni è più che evidente e i Kingdom Come si trasformano in una sorta di band alternative rock che non disdegna alcune puntate di stoner mal proposto, soprattutto nella seconda parte del CD. Le poche song interessanti si trovano praticamente quasi tutte nella prima parte del CD. Vedi ad esempio il ritmo trascinante dell’opener Two Legged Sheep che lascia spazio alla voce sempre affascinante di Lenny Wolf.

Altrettanto convincenti sono i due brani seguenti, entrambi corti, Not Here To Be Your Friend e Same Old Stars, che fanno dell’apporto della linea ritmica il loro punto di forza.
Il buon Wolf in questo CD suona e canta tutto, a parte alcuni assoli di chitarra di Eric Forster disseminati nel corso della tracklist ed inserti di piano (ad opera di Hendrik Thiesbrummel) e di violoncello (ad opera di Hagen Kuhr) eseguiti nella song Ain’t Crying For The Moon, ossia la title-track. Il brano si caratterizza per un inizio drammatico e sdolcinato, un lento sostenuto da melodie vincenti e una linea vocale veramente affascinante, arricchita dagli interventi degli strumenti classici. Nel prosequio il pezzo si trasfoma e aggiunge un sapore più rock e possente al tutto coronando la miglior composizione del CD. Peccato che il resto del materiale non sia su questi livelli. Proseguendo nell’ascolto del CD si rimane soffocati da un sound compresso e povero; pochissimi i pezzi interessanti, forse giusto la melodica Across The Universe e la versione 2006 dell’hard rocker Get It On.
Bisogna ardentemente sperare che Lenny non continui per questa strada…

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