Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Matteo Mainardi
Etichetta: 
Alternative/Venus
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Andrea Marcarino - Voce, chitarra
- Ago Mascarello - Chitarra
- Davide Conti - Basso
- Maxim Sclavo - Batteria

Tracklist: 

1. Teoria del Vuoto
2. Bastogne
3. Sintomi
4. Come Mosche
5. Strani Giorni
6. Diva
7. Verità Assolute
8. Altromondo
9. Lentamente
10. Elogio del Superfluo
11. E' Già Domani

Kessler

Un Altro Giorno d'Amore

Grazie al supporto di Riccardo Tesio (Marlene Kuntz), produttore del disco insieme a Riccardo Parravicini, l'esordio discografico dei Kessler può contare su una solida base di credibilità. L'intento è quello di far incontrare e scontrare emozioni e stati d'animo all'apparenza inconciliabili, lontani; melodie dolci e rabbiose, chitarre distorte ed armoniose, ritmiche soavi e primordiali per un risultato che rifugge banalità e manierismi. Incominciamo, quindi, ad analizzare questo album.

Ritmo Noise con chitarre incalzanti e batteria sostenuta, sono gli elementi principali del primo brano Teoria del Vuoto. Una canzone ben articolata e dalle sonorità convincenti che portano l'ascoltatore ad affrontare il conformismo del nuovo con baldanza e consapevolezza Pop. Bastogne è leggermente diversa rispetto alla traccia precedente; la originalità consiste nel mantenere quasi per l'intera canzone, lo stesso ritmo schematico e giocarsela tutta sulle armonie distorte delle chitarre e della voce effettata in modo Vintage. Questo brano risulta, inoltre, essere piuttosto arrabbiato e incisivo, probabilmente grazie proprio al fatto che la batteria dà un tono decisivo e compatto al tutto. Con Sintomi, invece, si toccano le sonorità tipiche dell'Alternative. La melodia ha una forza incredibile dando quel senso di spossatezza che la scazzatura del tono della voce del cantante, trasmette. Possiamo dire che tutto il brano, faccia trasparire una certa sensazione di decadenza che viene ulteriormente enfatizzata con l'aiuto di campionature parecchio cool. Come Mosche, continua a lasciarci nell'ambiente oscuro e degradante in cui il pezzo precedente ci aveva introdotto. La voce, qui, è appena sussurrata e, in sottofondo, è appoggiata da effetti di distorsione radiofoniche che crea un senso di disorientamento non facendoci capire dove bisogna focalizzare la propria attenzione. Un brano molto originale e ben fatto, dal grande impatto nonostante sia piuttosto lento e non faccia leva sulla melodia in sè. Passando alla traccia successiva, Strani Giorni, si ritorna alle sonorità Noise avute nel primo brano. Anche qui, le chitarre svolgono un ruolo fondamentale insieme alla batteria, sostenendo una voce piuttosto da Grunge che da Alternative vero e proprio.

In Diva, il bassista si diverte a distorcere il proprio suono con un effetto davvero bello facendo sembrare il proprio strumento un Fuzzy degli anni '60. Inutile dire, quindi, che il ruolo principale in questa canzone è svolto dalle sonorità basse e distorte. Sembra anche che la voce si trovi a proprio agio nel cantare su frequenze del genere, riuscendo ad esprimersi in modo pressochè ottimale per quello che riguarda l'atmosfera principale. Ritorniamo all' Alternative vero e proprio con Verità Assolute, un brano che ricorda moltissimo le sonorità dei torinesi Subsonica. Probabilmente, questa, è la canzone più bella dell'intero disco per quando riguarda l'impatto che può avere su un pubblico vasto e di preferenze diverse. Questo perchè vengono mischiate insieme differenti influenze senza focalizzarsi troppo su alcune ma toccando un pò i punti principali di ognuna. Altromondo inizia con una schitarrata in pulito, accompagnata poi da un breve intro di batteria tribale. Questo è solo l'inizio perchè successivamente si parte tutti insieme in quello che sarà un viaggio all'interno di sonorità a metà tra l'arrabbiato e la rassegnazione. Un bel mix di sentimenti che vengono ben espressi attraverso il linguaggio musicale. Leggermente più arrabbiata e tirata, è la traccia Lentamente che, a differenza del titolo, tutto è tranne che lenta e noiosa. La voce scandisce in modo quasi da incubo le proprie parole dando all'ascoltatore una sensazione alienante e di dipendenza. Sempre basso in primo piano in Elogio del Superfluo, in cui continua a mantenere lo stesso riff e con la stessa velocità, svolgendo quasi il ruolo da campionatore. Il ritmo del brano è parecchio lineare e cadenzato ma la parte più bella è senz'altro il ritornello che stacca dalla monotonia iniziale, dando una svolta rockeggiante alla canzone. L'album si conclude con E' Già Domani che è il pezzo più originale presente in Un Altro Giorno d'Amore. L'originalità è data dal fatto che il brano inizia con un'intera parte in cui i suoni vengono filtrati dando come risultato un suono very smooth da Noise style. Dopo questa trovata originale, si ritorna alla pienezza delle frequenze musicali, deliziandoci con un ritornello molto piacevole all'orecchio.

Un bel gruppo questi Kessler che non si fanno intimorire dall'idea di provare a toccare sonorità strane e difficili da sentire in giro, ma non per questo meno efficaci di molte altre. Un Altro Giorno d'Amore è quindi un disco che merita di essere ascoltato ed omaggiato perché rivolto a chi crede che il Rock debba essere coraggioso, sorprendente, rumoroso, seducente.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente