Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Matteo Mainardi
Genere: 
Etichetta: 
Epic
Anno: 
2006
Tracklist: 

1. Your Love
2. The Itch
3. Eileen
4. Remain Silent
5. Still there for Me
6. Rita
7. I'm a Hero
8. Suitcase
9. Whole 'Nutha Thang
10. I See Love
11. I'll Be Your Water
12. Life is Beautiful

Keb' Mo'

Suitcase

Keb' Mo' è un artista che, nonstante molti anni di palchi calcati alle spalle, non è mai riuscito a raggiungere la vera ribalta musicale. Questo, però, non significa che non sia riuscito a ritagliarsi un suo piccolo mondo fatto di fans, tranquillità e tanta, tanta musica. Una dimostrazione di questo è che, nonostante tutto, ancora oggi riesce a nascere forti discussioni su che cosa sia meglio per lui: darsi al commerciale per riuscire a raggiungere la meta tanto ambita della fama, o perseverare a suonare quel mix di suoni malinconici e dannati che hanno fatto il suo biglietto da visita.
Discorsi a parte, è indubbio che il panorama più consono al guadagno (quello commerciale), l'abbia già esplorato da diversi anni col risultato che il suo nome è sempre rimasto legato a quel genere di musica a metà tra il vecchio Blues e quello più moderno e multietnico, tipico di artisti quali Ben Harper e Jack Johnson su tutti.

La parola "multietnico" sembra proprio essere la parola chiave di questo album dove si cerca di dare al Blues-sound principale un'impronta più propensa alle sonorità di mondo, in particolar modo quelle africane e giamaicane. A proposito, basta ascoltare brani come Your Love (il titolo è già un forte richiamo al vasto popolo Reggae) dove il tutto è concentrato sul ritmo in levare delle chitarre che è tipico di quel filone musicale nato dalla mente (o per lo meno, reso noto al mondo intero) di Bob Marley. Il fatto che l'album inizi proprio con un brano di questo tipo, rimanda anche a una stessa "strategia" adottata tempo addietro da Ben Harper con il suo Diamonds on the Inside in cui la open-track era proprio una canzone dai ritmi Reggae, vale a dire With My Own Two Hands. Abbiamo però anche la presenza di brani più tipicamente Blues con, a tratti, qualche tocco Country che rimanda alle melodie del padre del Country ovvero Willie Nelson. La sensazione generale, però, è che tutti i brani siano una sorta di omaggio ai grandi del panorama Blues. Un esempio è The Itch in cui non possono balzare all'orecchio quelle melodie e atmosfere smooth tipiche di Gary Moore; l'unica differenza è che qui non vi sono quegli assoli magicamente straordinari che hanno fatto di Moore una delle leggende del Rock & Blues. L'album, comunque, non sembra mai riuscire a raggiungere picchi particolari (sia in senso negativo che in senso positivo), preferendo seguire una linearità equilibrata e tranquilla. E' proprio questa la particolarità di questo album, un concentrato di quiete e "movimento" (pur sempre trattenuto) allo stesso tempo che fanno sì che il disco scorra velocemente senza indurre ad alcun sbadiglio ma senza nemmeno far urlare al capolavoro.

Abbiamo quindi un prodotto leggero e senza troppe pretese che, però, riesce a risaltare rispetto a molti altri dischi che nascono con ambizioni ben più alte ma che poi si rivelano dei veri e propri flop, cosa che non possiamo dire di Suitcase.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente