Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Andrea Evolti
Genere: 
Etichetta: 
Nuclear Blast/Audioglobe
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Maurizio Iacono - voce, basso
- Jean-François Dagenais - chitarra
- Stéphane Barbe - basso
- Martin Maurais - batteria


Tracklist: 

1. Like Angels Weeping (The Dark) (04:27)   
2. Let Them Burn (03:20)
3. Crippled And Broken (04:32)   
4. To Reign Again (04:25)
5. It Turns To Rust (04:04)   
6. Open Scars (04:06)
7. Temptations Nest (03:46)   
8. In Words Of Desperation (05:09)   
9. The Road To Devastation (07:14)

Kataklysm

In The Arms Of Devastation

I Kataklysm sono una sorta di leggenda in quella zona di confine che divide l’undergound delle band emergenti da quelle di maggior spicco nel panorama metal. Il four-piece canadese, giunto al traguardo della sua decima release, pubblica un lavoro come In The Arms Of Devastation, che si dimostra tra i migliori della sua lunga carriera. Al tipico connubio di potenza Death Metal made in U.S.A. e di dinamismo Thrash, la formazione, guidata ormai da cinque dischi dall’oriundo singer italiano Maurizio Iacono, offre all’ascoltatore un songwriting vario ed ispirato, impreziosito da una produzione che fa risaltare i passaggi quasi symphonic-oriented che spadroneggiano sin dall’opener Like Angels Weeping (The Dark), tanto che il drumming fluido e folgorante di Martin Maurais mostra delle venature riconducibili alla furia scandinava degli storici At The Gates.

Va ribadito, però, che la natura Death americana della band è predominante nel guitar-work possente e vario (ritmicamente parlando. Quasi del tutto assente la parte inerente agli assoli) di Jean-François Dagenais, come si evince da pezzi quali Let Them Burn o dall’incipit di Crippled & Broken, pur mostrando la presenza di riff veloci e sinfonici che ricordano altre fondamentali band svedesi come Liars In Wait ma, ad onor del vero, anche lavori molto più ‘a stelle e strisce’ come Altars of Madness e Covenant dei Morbid Angel, da sempre caratterizzati da queste commistioni con il drammatico senso sinfonico delle seminali formazioni di Gotheborg. To Reign Again ci offre un inizio in mid-tempo che si trasforma in bruciante accelerazione, sviluppo tipico del Death di Suffocation e Malevolent Creation, anche se l’arpeggio iniziale è in pieno stile primi Dark Tranquillity/Desultory; fusione d’influenze che originano uno dei brani migliori di questo gustosissimo album, che gode della performance di Maurizio (autore anche di alcune parti di basso), possente e gutturale come ogni vero growler di scuola yankee, oltre che flessibile nelle sfumature interpretative, per passare dalla cupa e malata It Turns To Rust alla quasi Arch Enemy-style Open Scars. Un gran bell’album, maturo, sentito, fresco e mai prevedibile, come ci si dovrebbe aspettare da una band di tale esperienza e con una robustissima identità come i Kataklysm. Un lavoro incendiario e pregevole, da godere nella sua interezza sin dal primo ascolto, ma anche da scoprire, nelle sue sfaccettature, in più riprese.

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