Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
CBS
Anno: 
1978
Line-Up: 

- Rob Halford - voce
- Glenn Tipton - chitarra
- K.K. Downing - chitarra
- Ian Hill - basso
- Les Binks - batteria

Tracklist: 

1. Exciter
2. White Heat, Red Hot
3. Better By You, Better Than Me
4. Stained Class
5. Invader
6. Saints In Hell
7. Savage
8. Beyond The Realms Of Death
9. Heroes End

Judas Priest

Stained Class

Dopo aver stretto un duraturo sodalizio con la CBS soltanto l'anno prima grazie al precedente Sin After Sin, buon album ma che risentiva di una produzione ancora vetusta, nel 1978 i Judas Priest tornano con Stained Class, quarto disco della loro lunga carriera, l'unico forse a vedere coinvolti in fase compositiva tutti i componenti del gruppo, un album più fondamentale che bello, e non solo perché esprime già quello che sarà il sound della band nella decade a venire, ma soprattutto perché da molti considerato l'apripista della ormai prossima NWOBHM, influenzando e trascinandosi dietro importanti nomi della scena metal d'oltremanica, quali i primi Def Leppard e gli Iron Maiden.
Doveroso chiarimento riguardo all'affermazione che si tratti di un disco più importante che bello, nel senso che se i toni epicheggianti e le atmosfere oniriche di Sad Wings Of Destiny si ritrovano solo a sprazzi in alcune tracce di Stained Class, ed assodato che nel complesso il presente lavoro non riesca ad eguagliare le alte vette compositive delle "tristi ali del destino", ciò non toglie tuttavia che i nove brani che si susseguono all'interno della tracklist siano di ottima fattura, oltre che rappresentare una tappa fondamentale sia nella carriera dei ‘Preti di Giuda', sia nella storia generale dell'heavy metal.

Fin dal brano d'apertura Exciter, veloce, aggressivo e potente, con un Halford straordinario nell'affrontare acuti laceranti, il nuovo arrivato Les Brinks incontenibile dietro le pelli e le due asce di Tipton e Downing a collezionare riff taglienti e cattivi ed assoli straordinari, viene mostrato il futuro corso preistiano, ancor più duro e metallico che nei precedenti lavori, così ad ulteriore conferma arriva White Heat, Red Hot, che pur conservando ancora quei canoni e stilemi settantiani, si appresta a rilevare i segni del cambiamento in atto, grazie al suo incedere martellante e potente, pur se non particolarmente veloce, mentre Better By You, Better Than Me è una delle canzoni più tristemente note dell'act britannico, proprio per questo brano infatti la band fu citata in giudizio, e poi assolta, per istigazione al suicidio, nonostante si trattasse in realtà di una cover degli Spooky Tooth.
Martellante e pulsante la batteria di un Binks in grande evidenza che caratterizza la title-track Stained Class, una delle prime vere e proprie cavalcate metalliche che solo qualche anno dopo saranno all'ordine del giorno, invece proprio a metà, quasi un perfetta linea di confine, la più atipica rispetto al contesto complessivo dell'album, cioè Invader, a tratti addirittura più ariosa rispetto a quel mood oscuro che da sempre ha contraddistinto il sound di Halford & Co., a riportare il lavoro sui canoni più abituali al combo inglese ci pensa Saints In Hell, maligna ed agghiacciante, addirittura inquietante nella sua parte finale, che sembra quasi richiamare l'inizio della successiva Savage, dove i cinque tornano a martellare in un'altra monolitica cavalcata metallica, mentre è ovvio fin dal bellissimo arpeggio iniziale di trovarsi di fronte alla cima più alta dell'album con la monumentale Beyond The Realms Of Death, lunga e solenne, la cui classe ed epicità riportano a Sad Wings Of Destiny, alternando strofe più riflessive e malinconiche a refrain aggressivi che mettono in mostra la versatilità e l'estensione di Halford, capace di passare nel giro di pochi attimi da un cantato caldo e pacato ad uno screaming lacerante, notevoli anche le parti di chitarra scritte dal batterista Binks, infine l'ennesimo pezzo metallico Heroes End va a suggellare la definitiva maturità e dimensione dei Priest.

Stained Class ebbe un enorme successo commerciale, non solo in Inghilterra ed Europa, ma anche negli USA, dove pare sia riuscito a vendere circa duecentocinquantamila copie nel solo anno d'uscita, ma fu soprattutto l'album della svolta nella carriera dei Judas Priest, oltre a rivestire un'importanza fondamentale sulla prossima nascita della NWOBHM e sulla storia e l'evolversi di tutto l'heavy metal.

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