Voto: 
4.5 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Trustkill/Audioglobe
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Jason Wood - voce
- Mike Hatalak - chitarra
- Chris Cappelli - chitarra
- Nick Mirusso - batteria
- Steve Lemke - basso


Tracklist: 

1. A Constant Reminder (03:31)
2. A Port in Any Storm (03:14)
3. The Bacchanal Affair (03:15)
4. Sacred Heart (Sacre cover) (03:13)
5. Sixth of June (03:04)
6. Reignite the Fires (03:30)
7. Black Bile, White Lies (03:19)
8. Sirens (04:31)
9. Through Leaves, Over Bridges (03:56)
10. On the Road (To Damnation) (02:59)
11. Turn Loose the Doves (04:17)

It Dies Today

Sirens

Il 2006 è stato un anno di alti e bassi per il Metalcore, poiché anche le formazioni più significative del panorama hanno subito un rallentamento stilistico, limitandosi a suonare secondo i canoni impartiti dai Killswitch Engage e dagli altri celebri acts. Gli americani It Dies Today ne costituiscono un esempio poiché, nel loro misto tra Metalcore e Emo, non aggiungono nulla di innovativo alla già troppo florida e ripetitiva scena internazionale: giunti al terzo album Sirens, dopo aver attraversato i due capitoli Forever Scorned e The Caitiff Choir, gli It Dies Today cercano invano di unire efficacemente i riffs brutali ed impetuosi con i ritornelli e le parti clean più melodiche. Ne risulta un sound davvero pesante da ascoltare alla lunga, soprattutto più ci si addentra all’interno del full-lenght.

La serie di importanti live sostenuti dalla formazione di Buffalo ha permesso ai componenti di crescere musicalmente, ma la strada da percorrere è ancora lunga; l’opener A Constant Reminder, una delle migliori del platter, fatica ad uscire dalla sua aura di banalità, perché le sezioni clean rovinano un tessuto strumentale già parecchio discutibile. Anche A Port In Any Storm ha un approccio decisamente commerciale, sebbene la voce del nuovo cantante Jason Wood riesca ad adattarsi a tutti i registri, dal lamento Hardcore al coro clean fino al profondo growl Death.
Non mancano poi precisi riferimenti al timbro dei Killswitch Engage nelle sezioni più incisive e prive delle componenti Emo, come testimonia l’andamento vocale e strumentale di The Bacchanal Affair, ennesima traccia amorfa, costruita con poca consapevolezza ed originalità.
I brani scadono così nella monotonia, spesso assomigliandosi nel loro incedere inconsistente e frequentemente debitore del sound dei connazionali Darkest Hour: Sixth Of June stupisce per la sua sconcertante semplicità, a tal punto che la discreta Black Bile, White Lies passa quasi inosservata.

Non si consiglia pertanto un album povero e scarno come Sirens perché di proposte come gli It Dies Today è fin troppo colmo il mercato mondiale: di certo il contratto con la Trustkill rappresenta un traguardo importante per questi giovani ragazzi, che comunque dovranno evolvere in modo particolare il proprio stile, per non rimanere in quella sfera di realtà insapori ed uguali tra loro.

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