Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Casket Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Elias Goddi - Voce, Basso
- Francesco Brotzu - Chitarre, Synth, Programmazione
- Giovanni Guiso - Batteria, Percussioni, Sequencer


Tracklist: 

1. Codrille
2. Trasparente
3. Giunone Mente
4. La Fuga
5. Non Hai Voglia di Fare Niente
6. L’Amore Non Vide L’Estate
7. Fiori Neri

Ipnotica

Babilonia

Gli Ipnotica nascono nel settembre del 2001 dalle menti del cantante/bassista Elias Goddi  e il chitarrista Francesco Brotzu, e dopo la pubblicazione di due demo e di consegenti tour in giro per la penisola italiana, ritornano di fronte alla critica con Babilonia, un promo interessante e particolare, vario nelle sue sfumature che passano da ottimi stacchi elettronici fino ad approdare su sponde indie o almeno più legate e superfici maggiormente rock-oriented.

Le danze si aprono con la piatta Codrille, soffusa e a tratti psichedelica, poco penetrante e incapace di coinvolgere appieno per la sua lentezza emotiva, evidenziata anche dalla voce del singer Goddi che fatica notevolmente nel dare una spinta necessaria all’andamento della traccia. Più incisiva è invece la successiva Trasparente, caratterizzata da un buon ritornello ben sostenuto e molto melodico nelle sue note fresche e libere. Sorvolando il trascurabile episodio Giunone Mente, si arriva ad un'altra buona prova che in questo caso porta il nome di La Fuga, un brano semplice e diretto ma trascinante nelle sue sonorità, a cavallo tra rock, elettronica e psichedelia.
Con Non Hai Voglia di Fare Niente il gruppo cammina su sentieri musicali buoni ma parecchio traballanti per la fragilità della composizione, annoiante e irritante nella prima parte (eccessivamente identica al sound dei Subsonica) ma più fresca nel ritornello dove arpeggi di chitarre si miscelano per bene alla voce di Goddi che ancora una volta però sembra incapace di dare un tono migliore all’andamento della canzone.

Si arriva così a L’Amore Non Vide L’Estate, altro buon esempio di come la band ha saputo ben alternare indie ed elettronica dando vita a brani vari e policromatici (come del resto anche la conclusiva Fiori Neri) a volte ricchi di spunti fantastici e penetranti, altre volte blandi e piatti, appesi a fondamenta poco stabili e incapaci di rimanere sempre in equilibrio.
Dopo tutto però questo Babilonia  è un’uscita importante e interessante per il panorama rock italiano, grazie alla sua particolarità che lo rende (come l’hanno già descritto altri) un “palpitante caleidoscopio sonoro”, che magari in futuro potrà essere ancora migliorato al fine di giungere ad una musica più compatta e stabile. Ma in ogni caso gli Ipnotica ci sanno fare, e troveranno facilmente nuove strade da percorrere con il proprio sound.

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