Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Rainbow Quartz/Goodfellas
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Trevor Anderson - voce e chitarra
- Robbie MacArthur - chitarra
- Rishi Dhir - basso e sitar
- Eric Dougherty - tastiere
- Robb Surridge - batteria


Tracklist: 

1. The Holy Ground (04:38)
2. Soul In Lust (04:18)
3. Our Time Is Coming Soon (05:17)
4. Strandhill Sands (02:59)
5. Winter Ghosts (04:06)
6. Sick With The Old Fire (04:58)
7. Master Of The Clouds (05:11)
8. The Lost Explorer (05:25)
9. The Drum (02:33)
10. A River Haunting (03:32)
11. Higher And Brighter (02:45)
12. Lucifer’s Dream (03:54)
13. Your Eyes Are A Door (08:35)
14. Dust In The Sun (02:25)

High Dials, The

War Of The Wakening Phantoms

E’ innegabile come il Canada abbia rivestito un ruolo molto importante per quanto riguarda lo sviluppo della musica Rock negli ultimi anni. Oltre a ciò però, il paese degli aceri e degli orsi bruni può vantare un underground di tutto rispetto, ricco di band interessanti anche se poco conosciute qui in Europa. Una di queste si chiama The High Dials e proviene da Montréal, dove nasce circa cinque anni fa. In breve tempo il complesso ottiene un contratto dalla Rainbow Quartz Records, piccola label con sede a New York City, che finanzia il primo full lenght del gruppo, A New Devotion (2003). Il successo ottenuto lancia i The High Dials verso la notorietà ed è così che nel 2004, dopo una serie di concerti a supporto di Zombies, Brian Jonestown Massacre, Cornershop, Supergrass, Kaiser Chiefs e Sloan, il gruppo canadese incide Fields In Glass, EP di sei tracce che gli permette di suonare al Little Steven's Underground Garage Festival, in compagnia di grandi band come The Strokes, The Stooges e New York Dolls. Arriva quindi il 2005: i The High Dials sono chiamati a ripetere quanto di buono fatto con A New Devotion e ci provano pubblicando War Of The Wakening Phantoms, loro secondo album.

La stravagante e coloratissima copertina fa presagire un Rock psichedelico, ma di esso in tutto l’arco del disco non c’è traccia, se non in minima parte. I The High Dials, infatti, mescolano suoni propri dell’Indie Rock ad altri prettamente Folk, proponendo uno stile che si rivela subito estremamente piacevole. Sebbene dai media venga dato poco spazio all’Indie Folk (termine coniato dal sottoscritto per indicare il genere) i The High Dials non sono i primi, né tanto meno gli unici, ad inserirsi in questo curioso filone musicale. Ad ogni modo, se nell’iniziale The Holy Ground le chitarre acustiche rimandano ad un Folk pacato e sognante, nella successiva Soul In Lust è l’Indie Rock a prendere il sopravvento. War Of The Wakening Phantoms, in sostanza, non è altro che un’alternanza continua di due diversi stili sonori e di canzoni debitrici dell’uno o dell’altro a seconda delle occasioni.

Nonostante la discreta differenza tra un brano e l’altro, il disco mantiene sempre intatto il suo fascino e la sua incredibile grazia. Il merito va dato sì al gruppo canadese, davvero abile nello svolgere il suo compito, ma anche e soprattutto alla produzione, pulita ed assolutamente perfetta per le sonorità di War Of The Wakening Phantoms. Ogni strumento viene valorizzato al massimo e la musica dei The High Dials non può che trarne beneficio. Our Time Is Coming Soon ha nell’orecchiabilità la sua arma vincente, mentre in Winter Ghosts, sicuramente uno dei capitoli più riusciti dell’opera, le atmosfere si fanno più cupe e malinconiche. Alla ballata dal sapore medioevale, ma con lontani richiami ai Pink Floyd, seguono altre tracce degne di nota, come per esempio Master Of The Clouds, The Lost Explorer, The Drum (che ricorda per certi versi addirittura i Beatles), Lucifer’s Dream e la conclusiva Dust In The Sun.

War Of The Wakening Phantoms è innanzitutto un lavoro vario, non troppo impegnativo e certamente gradevole in ogni circostanza. Per poterlo apprezzare non c’è bisogno di un elevato numero di ascolti e questo lo rende accessibile praticamente a tutti. Se perciò non avete grandi pretese e vi basta passare una semplice oretta di spensieratezza, allora i The High Dials fanno proprio al caso vostro!

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