Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
EMI
Anno: 
1990
Line-Up: 

- Enrique Bunbury - voce
- Juan Valdivia - chitarra
- Joaquin Cardiel - basso
- Pedro Andreu - batteria


Tracklist: 

1. Entre Dos Tierras
2. Maldito Duende
3. La Carta
4. Malas Intenciones
5. Sal
6. Senda
7. Hechizo
8. Oracion
9. Despertar
10. Decadencia
11. Con Nombre De Guerra
12. El Cuadro II

Heroes del Silencio

Senderos De Traicion

Juan Valdivia, un giovane chitarrista spagnolo, agli inizi degli anni ’80 mette su un proprio gruppo chiamandolo Zumo de Vidrio, e più tardi conosce Enrique Ortiz de Landázuri Izardui, meglio conosciuto come Enrique Bunbury, chiamato a sostituire il precedente bassista. Pare che un giorno Enrique si sia cimentato a cantare un pezzo di David Bowie ed uno sbalordito Juan in quel momento capì la direzione musicale da intraprendere, si formarono così nel 1984 gli Heroes del Silencio, una delle più popolari rock band della penisola iberica, con l’aggiunta di Joaquin Cardiel al basso e Pedro Andreu alla batteria a completare la formazione.

Scoperti da Gustavo Montesano e messi sotto contratto dalla EMI esordirono nel 1987 con l’EP Heroes de Leyenda, ed un anno dopo arrivò il primo full-lenght El Mar No Cesa, chiaro esempio di una musica calda e passionale che partendo da una base di fondo rock abbracciava le sonorità new wave ottantiane e quelle folk iberiche, e molte delle traccie presenti, come Agosto, Flor Venenosa, Fuente Esperanza, La Lluvia Gris, El Mar Adentro, mostrano una band dalle grandi potenzialità compositive, tanto che in molti iniziarono ad avanzare vari e diversi paragoni, e tra questi c’era chi li riteneva i Litfiba spagnoli, paragone ad onor del vero un pò fuorviante.
Il loro sound è caratteristico e particolare, le percussioni sono sempre in primo piano, la voce e l’interpretazione del singer sono passionali e calde, anche le atmosfere risultano calde e sensuali, caratteristica questa accentuata dall’uso di liriche in lingua spagnola, mentre le tinte dark e folk completano il ricco quadro. Tutti fattori questi che si ripetono con maggior decisione e sapienza nel successivo Senderos De Traicion del 1990, probabilmente il loro miglior lavoro.
L’apertura è affidata al loro brano più noto, e forse più bello, Entre Dos Tierras, grandioso pezzo adrenalinico e vibrante totalmente affidato al battito delle percussioni, all’impeto delle chitarre e alla calda voce del cantante, e non sono certo da meno canzoni come Maldito Duende, una sorta di incontro tra rock, folk tango e new wave, o La Carta, melodico brano sempre impreziosito dal lavoro di Andreu dietro le pelli. L’uso di chitarre acustiche e tamburelli sembra un fattore decisivo e determinante nella buona riuscita delle composizioni del quartetto iberico, ed emblematiche a tal proposito sembrano Senda, altro passionale e caldo brano dal sapore folk, o la bellissima Oracion, elegante e melodica ballata acustica, mentre mi sembra doveroso menzionare anche l’altra sognante e grintosa ballata Despertar ed il rock carismatico di Con Nombre De Guerra.

Dopo appena due settimane Senderos De Traicion si trovò in vetta alle classifiche di vendita della Spagna con circa 200.000 copie vendute. A parte Senda ’91, edizione limitata dell’anno indicato dal titolo, gli Heroes del Silencio daranno alle stampe, oltre a varie raccolte, altri due album, El Espiritu Del Vinu nel 1993 e Avalancha nel 1995, sempre indicativi del valore della band di Saragoza e contenenti buone canzoni, come la sensuale Espuma De Venus o La Sirena Varada, e virando un po’ verso l’hard rock pur senza perdere quella miscela di ingredienti che tanto unica aveva reso la loro proposta. Purtroppo poi il gruppo si sciolse nel 1996 dopo la pubblicazione del doppio live Parasiempre.

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