Voto: 
8.3 / 10
Autore: 
Andrea Evolti
Genere: 
Etichetta: 
Xtreem Music
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Rhüilk - voce
- Carlo IV - chitarra
- Phaerman - chitarra
- Nexusseis - basso, tastiere
- Chrisphoval - batteria

Tracklist: 


1. Sunday Morning, the 13th (Instrumental)
2. Chimera
3. Did I Say Why I Hate You
4. Today
5. We´re Turned Into Saints
6. Ashamed
7. The Clam Of Integrity
8. Monster
9. The Day Of The Lord

Heretic, The

Gospel Songs in E Minor

E’ possibile mischiare Death, Emperor, Neglected Fields, Morbid Angel e At The Gates…e far partire un disco con un intro con una registrazione di Papa Paolo VI Montini, senza intenti blasfemi? Sembra che l’impresa sia riuscita al five-piece spagnolo dei The Heretic, che escono in questo periodo con il loro terzo lavoro Gospel Songs In E Minor. Il motivo di maggior interesse attorno all’opera del combo iberico non è tanto l’intro che riprende una celebre frase del pontefice in questione, ma il mix interessantissimo di potenza Swedish Death, di tecnica e fantasia che pesca un po’ dalla band di Schuldiner, un po’ dalle formazioni del techno-Thrash Bay Area e, last but no least, dalla grandeaur dei gruppi Black più evoluti e tecnici vedi Dimmu Borgir, Emperor, Covenant periodo Nexus Polaris ed anche Arcturus, come si può sentire dalla splendida opener Chimera, con il cambio vocale in clean voice evocativa di Rhüilk. Tutte queste influenze non devono far pensare ad comnfuso marasma presente nel calderone di un sedicente ‘apprendista stregone’; no c’è organicità ed equilibrio, che creano chicche di metal estremo a più sfaccettature, come la bellissima e epica Did I Say Why I Hate You?, con tanto di tastiere alla Mourning Palace suonate dal bassista Nexusseis.

La produzione cristallina da grande risalto alle parti tecniche e melodiche, ma non per questo toglie potenza alle chitarre di Carlo IV e Phaernan, abili nel gestire la varietà di riffing e dal gusto notevole quando si tratta di lasciare spazio alle parti più melodiche e magniloquenti, come in Today, qui palesemente ispirata ai Dimmu Borgir di Enthroned Darkness Triumphant. Ma basta un attimo e con We’ve Turned Into Saints, ritorniamo in una dinamica a metà strada tra techno-Thrash e Death sinfonico alla Luciferion, con sweep-picking di fraseggio di alta fattura. Talento strumentale, abilità nel songwriting, freschezza inventiva ed una personalità ormai solida e formata (gli sprazzi dove escono i riferimenti ai gruppi d’influenza non sono assolutamente ingombranti; al contrario sono assolutamente integrati nel tessuto musicale) fanno di questo terzo lavoro dei The Heretic il loro album della verità. La conferma di una band che va assolutamente seguita, vista la capacità d’integrare nel loro Techno-Black/Death-Progressivo influenze che vanno dai Testament a Vintersorg (sentitevi l’incipit di Monster, ma anche tutto il pezzo). Una nuova gemma è stata estratta dalla miniera dell’extreme metal spagnolo…ed i carati a loro vantaggio sono molti. Complimenti.

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